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Lo avevamo detto nel corso delle prime quattro puntate (qui recensite), e siamo felici di poterlo ribadire adesso con ancora più convinzione: The Traitors Italia era ciò di cui avevamo davvero bisogno, il reality che aspettavamo senza nemmeno saperlo, una gabbia dorata in cui traditori e leali continuano ad accusarsi a vicenda attraverso giochi mentali e strategie capaci di incollarci allo schermo dall’inizio alla fine. Nel corso dei primi quattro episodi del nuovo show di Amazon Prime Video, Giuseppe Giofrè aveva già saputo imporsi in modo netto, diventando fin da subito uno dei concorrenti più interessanti di The Traitors Italia. Abile stratega e manipolatore carismatico, era disposto a tutto pur di arrivare fino alla fine, anche a voltare le spalle ai propri alleati.
E ciò che nei primi quattro episodi rappresentava solo una minaccia, una promessa, negli ultimi due è diventato una realtà concreta: Giuseppe Giofrè ha trionfato su tutti, imponendosi tra traditori e leali grazie a una partita audace e senza scrupoli. E ciò che vale per il ballerino vale anche per l’intero reality, che con le sue ultime puntate ha dimostrato non solo il proprio valore, ma anche un enorme potenziale per il futuro. Abbiamo bisogno di un’altra stagione, così come avevamo bisogno di The Traitors Italia, e queste ultime due puntate ce lo hanno ricordato più che mai
In The Traitors Italia funziona tutto, anche il ruolo del pubblico, totalmente consapevole di ogni mosca che si muove all’interno del castello

Qualcuno, nel corso delle ultime puntate, ha immaginato una nuova possibile versione di The Traitors Italia: una seconda stagione in cui il pubblico, come i concorrenti, resta completamente ignaro di chi sia leale e chi traditore. Un espediente che potrebbe affascinare, certo, ma che ci priverebbe di un aspetto fondamentale del format: il nostro sguardo vigile, sempre pronto a osservare i traditori recitare la parte dei leali a ogni costo, o i leali giurare sulla colpevolezza di qualcuno in realtà innocente. Proprio come è accaduto con Tess, convinta fino all’ultimo che Alessandro fosse un traditore; o come nel caso di Yoko, che per tutte le puntate aveva intuito la vera identità di Mariasole senza mai nominarla apertamente durante la tavola rotonda, lasciando che fossero gli altri a decidere il destino della partita.
Perché in The Traitors Italia a determinare ciò che accadrà sono le scelte dei giocatori, quali che siano. Nulla, per questo, è davvero prevedibile nemmeno quando la verità è sotto gli occhi di tutti. Fin dal primo momento sapevamo che Giuseppe Giofrè fosse un traditore, e conoscevamo la sua capacità di manipolare alleati e leali trascinandoli lentamente dalla sua parte. Eppure, la sua vittoria ci ha sorpresi come se avessimo appena scoperto il suo segreto. Nel corso delle ultime puntate, il ballerino sembrava sul punto di perdere terreno, soprattutto a causa del suo ex alleato Rocco Tanica, la vera rivelazione di questa edizione, il vincitore morale del gioco.
Lui, più di chiunque altro, ha brillato per la sua dialettica e lucidità logica, per il modo in cui è riuscito – nei momenti più estremi – a mettere in difficoltà un tavolo intero di persone coalizzate contro di lui, convinte della sua colpevolezza. Le ha spiazzate, disorientate, manipolate, e anche se non ha vinto, è riuscito a insinuarsi nelle dinamiche future del gioco. E come un fantasma, ha continuato ad aleggiare nel castello, insinuandosi nella mente dei giocatori anche dopo la sua uscita, influenzando scelte e strategie fino alla fine.
Un concorrente straordinario, che però ha pagato due errori fatali: la sua accondiscendenza durante il conclave, quando il ballerino ha deciso di puntare su Filippo Bisciglia, e la prova del rossetto, un momento che ha messo in discussione il suo ruolo in modo inequivocabile. Eppure, anche in quella circostanza, Rocco Tanica ha saputo trasformare la crisi in spettacolo, riuscendo almeno a rimescolare le carte con una serie di colpi di scena perfettamente orchestrati.

Con queste ultime due puntate, The Traitors Italia si conferma come una delle più grandi sorprese del 2025. Un prodotto fresco, elegante e magnetico, che negli Stati Uniti è riuscito a conquistare un Emmy, un riconoscimento di cui oggi comprendiamo appieno le ragioni. In sole sei puntate, lo show Amazon Prime Video è riuscito a raccontare sospetti e sospettati, strategie e manipolazioni, senza mai rinunciare alle emozioni autentiche, ma senza mai cadere nel sentimentalismo. Ha preso tutti gli elementi necessari e li ha trasformati nei veri protagonisti di un reality di cui desideriamo già una seconda stagione.
Perché, tra le mura di quel castello, di mondi da esplorare ce ne sono ancora molti. E non vediamo l’ora di scoprire quali nuovi volti noti decideranno di immergersi in questo gioco dove, alla fine, l’unica certezza è fidarsi di se stessi e delle proprie intuizioni. Una partita di Cluedo, in carne e ossa, era tutto ciò che aspettavamo senza saperlo. Assurdo quanto possa essere imprevedibile un reality show, quando è geniale.







