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Attenzione: questa recensione contiene spoiler per chiunque non abbia visto la 6×06 ‘The Return’ di Homeland.

The worst thing happens and, somehow, you are still alive.

Siamo vivi. Nonostante tutto, siamo vivi. Sono tutti vivi. Tutti.

Tutti, tranne Conlin.

Nonostante Quinn venga avvelenato, picchiato, torturato, lui, è ancora vivo. Nonostante Carrie venga costantemente distrutta, accusata, lei, è viva.
Nonostante sia ad un passo dalla presunta verità, Conlin muore.
Eppure è quel nonostante tutto che in questa puntata ha fatto tornare a battere i nostri cuori.
La striscia positiva di Homeland continua. Ed è la frase della Presidente eletta che in qualche modo riassume la puntata: the worst thing happens and, somehow, you are sill alive.

Accade la cosa peggiore eppure, in qualche modo, sei ancora vivo.

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Finalmente Saul scopre il tentativo di Dar Adal di tenerlo fuori da qualunque cosa stia tramando. Peter è ancora una volta vittima di se stesso e di una società ancora troppo legata al controllo. Carrie torna a reagire e finalmente ha l’occasione di essere chi è.

Carrie torna a correre

Abbiamo letteralmente corso con lei e siamo letteralmente caduti con lei. Finalmente è tornato il fattore suspence e come sempre è Carrie a riportarlo prepotentemente nella serie.
Troppo vicina alla verità, troppo vicina a scoprire qualcosa di importante. È come se fosse tornata sul campo, come se fosse tornata in zona di guerra e dovesse correre dietro la verità, eppure siamo a New York, e questa volta, è la verità che corre dietro Carrie.
Non può far altro che scappare dall’uomo che ha piazzato la bomba nel furgone di Sekou, che l’ha spiata e che adesso vuole ucciderla. Ma chi è quest’uomo? È veramente un agente dell’NSA? E cosa c’entra con la nuova organizzazione privata che Conlin ha scoperto?
È evidente che tutti questi indizi portino a qualcosa di enorme, e ancora una volta è Carrie a dover gestire il caos.

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Saul e l’SVR

In Russia esiste una giostra itinerante che prevede che uno scoiattolo corra su una ruota di fili metallici. Lo scoiattolo crede che sia lui a far girare la ruota, ma se smette di correre, i piedi restano incastrati nei fili che rompono le zampe dello scoiattolo.

Saul, Dar Adal e l’Israele sono una trama a parte. Sembra essere un pezzo di storia che si riunirà alla trama centrale solo in un secondo momento. Per adesso sappiamo poco o niente dell’accordo sul nucleare, dell’agente Tovah, dei piani di Dar Adal, le informazioni che abbiamo sono confuse e non portano da nessuna parte. Il nodo che collega tutti questi giocatori e che evidentemente farà di tutto per dare un senso a questa storia (anche se un senso non ce l’ha) è Saul. Solo contro tutti. Così come lo era Carrie, così come crede di esserlo anche Quinn. Abbiamo bisogno di risposte, che naturalmente non arriveranno molto presto.

Quinn al pari di Meredith Grey

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Due puntate fa abbiamo veramente avuto l’impressione che Quinn potesse riprendersi sul serio, ma la sua convalescenza è un delirio. Gli effetti del Sairin ancora non sono scomparsi ed in più viene arrestato, picchiato e rapito.
Prima di essere rapito viene rinchiuso in un ospedale psichiatrico, ancora.
Dall’agente tedesca che abbiamo conosciuto nella scorsa stagione. Finalmente c’è anche un altro collegamento con il passato, oltre a Otto che ormai sembra essersi dato alla macchia (meglio così?).
Adesso l’unica domanda che possiamo porci è cosa c’entra la Germania in tutto questo disastro, e perché rapire Peter Quinn?

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Ma quanto è bravo Rupert Friend?!

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Il viaggio di ritorno a New York della Presidente eletta

Mentre Conlin viene ucciso, Quinn rapito e Carrie quasi presa da Mister X, la Presidente eletta inganna la Sicurezza e torna a New York. Stiamo imparando a conoscerla e ormai è quasi impossibile non appoggiarla nelle sue azioni e reazioni.
Durante il viaggio scopriamo qualcosa di interessante, continuiamo a conoscerla e quello che apprendiamo è un incentivo in più ad amarla e a fare il tifo per lei.
Probabilmente lei sarà, insieme a Carrie, una pedina importante affinché questa stagione riesca e dia soddisfazioni.

Homeland sta continuando a crescere in maniera esponenziale, non ci resta che aspettare che ogni tassello prenda il suo posto. Nel mentre godiamoci il caos che fa di Homeland una grande serie.

Appuntamento alla prossima settimana.

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