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Fernando Sucre, impulsività e cuore gigantesco

Il primo sguardo che ha incrociato Micheal Scofield nel momento in cui è entrato nel carcere di Fox River per mettere a punto il suo minuzioso piano di fuga, è stato quello di Fernando Sucre. A prima vista, a noi non è sembrato uno sguardo così rassicurante, anche se di certo lo era un po’ di più di quello della maggior parte dei detenuti presenti nella struttura di massima sicurezza che è l’icona di Prison Break. Ma a Micheal sì. Scofield, un geniale ingegnere finito lì sì per scelta, ma non certo felice di farlo, è entrato immediatamente in empatia col suo compagno di cella. Lo ha pressochè subito individuato come un porto sicuro, qualcuno che potesse aiutarlo a orientarsi nel mare magnum di dinamiche criminali presenti a Fox River. E così ha fatto anche Fernando, che ha sviluppato immediatamente un istinto di protezione verso Micheal prima, e lo ha eretto a suo leader e guida giusto poco dopo. Si può dire che tra Micheal Scofield e Fernando Sucre sia stato amore a prima vista: che poi la vista fosse quella non troppo entusiasmante di Fox River, poco importava. Micheal e Fernando sono diventati amici subito. Sono diventati fratelli subito.

Se dovessimo individuare un termine per inquadrare Fernando Sucre, quello sarebbe senza dubbio affidabilità. Ed è strano a dirsi, per uno che è finito in carcere per rapina a mano armata. Ma è davvero così: Sucre è uno che per te darebbe la vita, se sei importante per lui. La fedeltà di Fernando è stata dimostrata in più occasioni: a Micheal, e ovviamente anche e soprattutto alla sua amata Maricruz, musa ispiratrice di ogni sua azione, da quelle peggiori a quelle migliori. Una fedeltà che ha superato anche lo scetticismo iniziale – e assolutamente legittimo – di Lincoln, fratello di Micheal molto reticente a considerare Sucre come un alleato leale all’inizio, e che col passare del tempo si è reso conto di quanto Sucre fosse prezioso, presente, addirittura irrinunciabile.

Prison Break (640x360)
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Così Sucre è diventato il terzo fratello Scofield\Burrows, e lo è diventato per meriti acquisiti sul campo. Un amico vero Fernando, disposto a mettere a repentaglio la propria vita pur di salvare il culo a chi gliel’ha salvato a sua volta. Riconoscente sempre, anche quando sembra che non lo sia: a volte, a causa della sua impulsività, è sembrato voler tradire Micheal e Lincoln, ma l’impressione è sempre durata il tempo di un battito di ciglia. Perchè Fernando è impulsivo ma ha un cuore gigantesco, e torna sempre sui suoi passi quando sente che sta per commettere una cazzata.

Sucre è un libro aperto, e in tal senso possiamo dire senza dubbio alcuno che sia il personaggio più limpido di Prison Break: non trama mai alle spalle di sua sponte, neanche a fin di bene come fa Micheal, al massimo si adegua al piano generale come un fedele soldato.

Visto così potrebbe sembrare quasi un personaggio banale, almeno per quel che siamo abituati a pretendere noi dai personaggi delle serie tv, ma non lo è affatto: Fernando Sucre è un personaggio caratteristico e caratterizzato, in fondo abbastanza diverso da ogni altro elemento presente nella serie. Innanzitutto, se possiamo dire senza esitazione alcuna che Sucre appartenga ovviamente alla schiera dei buoni, non possiamo invece catalogarlo nella distinzione tra criminali e non criminali. Se Micheal e Lincoln si ritrovano a Fox River per via di un complotto ordito nei confronti del secondo – che era parte di un disegno ben più grande, come avremmo scoperto successivamente – e Abruzzi e T-Bag sono invece altrettanto senza dubbio dei criminali scafatissimi, Sucre si colloca a metà del guado. Non è completamente innocente, ma non è sicuramente un criminale: tutte le azioni illegali che ha commesso, le ha commesse per amore. Le ha commesse in nome di un amore che a volte ci ha fatto anche ridere.

Perchè Sucre è, di fatto, il personaggio più macchiettistico di Prison Break: lo è nelle parti macro – l’evoluzione della sua storia con Maricruz assomiglia tanto a una telenovela d’altri tempi, e in alcune situazioni si erge quasi a comedy involontaria – e anche in quelle micro, come quella della prima rapina che realizza per portare a cena Maricruz, e una volta minacciato il negoziante chiedendogli di dargli tutti i soldi, si prende poi solo quelli che gli servono per la cena e gli lascia il resto perchè “Questi non mi servono, tienili”, perchè gli dispiace, perchè Sucre è davvero un bonaccione.

E alla fine abbiamo bisogno anche di personaggi così, perchè anche se non ce ne accorgiamo sono quelli che tengono in equilibrio anche le serie più impegnate, permettendo loro di respirare in certi momenti, e di fatto di offrire delle variazioni sul tema che sono imprescindibili per la buona riuscita di un prodotto: se in Prison Break ci fossero stati tutti, ma proprio tutti personaggi interessanti nel senso più canonico del termine quali Mahone, T-Bag, Micheal Scofield o John Abruzzi, probabilmente avremmo finito quasi per annoiarci. No scherzo, non ci saremmo annoiati mai e poi mai, ma comunque avete capito. In una serie frenetica e ansiogena come Prison Break, il volto pacioccone e sorridente di Fernando Sucre ci ha sempre accolti e riscaldati: senza di lui, probabilmente, avremmo sentito più freddo. Personaggi come lui ci sembra di farceli amici per davvero, anche se è solo finzione, anche se è solo una serie tv.

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