Si torna ancora sul finale della seconda stagione di The Last of Us. Con il commento di un altro dettaglio importante: una scena tagliata. Attenzione: nell’articolo sono presenti pesanti spoiler.
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Il finale della seconda stagione di The Last of Us l’argomento più discusso dagli appassionati di serie tv nelle ultime ore. Un argomento importante che sta generando dibattiti accesi nelle direzioni più disparate: Hall of Series, dal canto suo, si è espresso così all’interno della recensione conclusiva e sono molte le cose da dire a riguardo sul presente e sul futuro della serie. Tra le altre, un ulteriore dettaglio del quale non si è ancora parlato granché: una cruenta scena presente nel videogame, ma assente nella serie tv.
Nel corso dell’irruzione nell’acquario in cui Ellie pensava si trovasse Abby, infatti, incontra un cane. Il cane la attacca e la trascina a terra, ma Ellie riesce prontamente ad accoltellarlo, uccidendolo. Il cane si chiama Alice, è chiaramente legato a Abby e potrebbe comparire nella terza stagione, ma non ne vediamo l’ombra nel finale della seconda stagione di The Last of Us.
Perché? La risposta arriva direttamente da Craig Mazin, autore della serie tv.
Intervenuto nel corso di una conferenza stampa al termine di The Last of Us 2, Mazin ha illustrato le sue perplessità sull’opportunità di rendere ancora più violenta una scena di per sé pesantissima. Ed evoca a tal proposito una discussione avuta con la troupe al tempi della produzione di un’altra sua serie tv di grande successo, Chernobyl: “Ricordo di aver avuto questa conversazione con il responsabile del reparto quando abbiamo mostrato per la prima volta una vittima ustionata dalle radiazioni: la telecamera si è spostata completamente verso il basso e ha mostrato tutto. E noi abbiamo pensato: ce l’abbiamo. Ma perché non ne mostriamo solo un pezzettino? Ora sembra che stiamo tormentando il pubblico. Non vogliamo sentirci sfruttatori, non vogliamo sentirci come se avessimo oltrepassato un limite, quindi facciamo delle scelte”.
Mazin commenta ancora la scelta nel finale di The Last of Us 2: “Ci siamo trovati in una situazione in cui accadevano diverse cose orribili. Inoltre, essendo un live action, la natura della violenza diventa molto più esplicita. È più esplicita perché non c’è un’animazione tra te e la scena: sono persone, ed è molto inquietante. Sapevamo che quello che sarebbe successo a Mel e Owen fosse inquietante. E anche quello che era appena successo a Ellie era inquietante”.
Insomma, è chiaro: se da un lato al pubblico è stata evitata una scena di violenza ritenuta gratuita dall’autore di The Last of Us, dall’altra Mazin ha seguito una delle regole implicite di Hollywood: “Uno: non spendere i tuoi soldi. Due: non uccidere un cane”.
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