Una delle famiglie più famose della televisione – e dello spazio – tornerà sui nostri teleschermi prossimamente con delle vesti tutte nuove! Arriva infatti la conferma che il famoso cartone animato The Jetsons, andato in onda per la prima volta nei primi anni sessanta e prodotta da Hanna-Barbera, verrà trasformato in una Serie Televisiva!
Il sito Tv Line ha annunciato che lo studio della Warner Bros Television stia sviluppando un remake del celebre cartone animato. Attualmente però non ci sono stati commenti da parte del portavoce della Warner, ma delle fonti vicino allo studio hanno affermato che lo sceneggiatore di Family Guy, Gary Janetti, sia stato assunto per lavorare sulla Serie e di come si stiano valutando le varie emittenti televisive sul quale poter mandare in onda il progetto. Altri nomi che figureranno accanto a Janetti come sceneggiatori e che daranno il loro contributo sono Robert Zemeckis e Jack Rapke.
Questa manovra da parte della Warner Bros arriva parallelamente al lavoro che stanno compiendo sull’adattamento cinematografico sui Jetsons. Infatti l’obiettivo è di riuscire a riproporre una pellicola simile a quella andata in onda nel 1990, diretta da uno dei fondatori di Hanna-Barbera, Joseph Barbera, il quale fu anche creatore del cartone animato.
La trama, per coloro che non se la ricordano o per chi era troppo piccolo per poterla seguire appassionatamente, riguardava la famiglia Jetsons, la quale viveva in un’epoca futuristica (anno 2062) in una zona dello spazio chiamata Orbit City. Composta da George Jetsons, capo stipite, sua moglie casalinga, Jane e dai suoi due figli, l’adolescente Judy ed il bambino Elroy. All’interno del nucleo familiare facevano parte anche il cane dal nome Astro, che ricordava vagamente Scooby Doo per il suo modo di comunicare e dalla domestica con le sembianze di un robot, Rosie.
Altre poche indiscrezioni che sono riuscite a fuggire dagli studi della Warner è che la Serie Televisiva verrà sviluppata circa cento anni dopo rispetto al cartone animato. Possiamo aspettarci, quindi, un’era ancora più futuristica? Non ci resta, dunque, rimanere in attesa.
