Ogni giorno proviamo a raccontare le serie TV con la stessa cura e passione che ci hanno fatto nascere.
Se sei qui, probabilmente condividi la stessa passione anche tu.
E se quello che facciamo è diventato parte delle tue giornate, allora Discover è un modo per farci sentire il tuo supporto.
Con il tuo abbonamento ci aiuti a rimanere indipendenti, liberi di scegliere cosa raccontare e come farlo.
In cambio ricevi consigli personalizzati e contenuti che trovi solo qui, tutto senza pubblicità e su una sola pagina.
Grazie: il tuo supporto fa davvero la differenza.
➡️ Scopri Hall of Series Discover
Robin Williams, senza alcuna esagerazione, è stato uno degli attori più apprezzati e amati al mondo. Tra i suoi film spiccano titoli di una bellezza stratosferica: L’attimo fuggente, Buongiorno Vietnam, Patch Addams e molti altri (qui ve ne lasciamo 10). Quello di cui parleremo oggi, a proposito, è Mrs. Doubtfire, uscito nel 1993 ma conosciuto anche dalle generazioni più giovani, proprio perché si tratta di un prodotto di alto valore che non stanca davvero mai.
Matthew Lawrence, che nel film interpretava il figlio maschio del personaggio di Robin Williams, è tornato a parlare del film – e dell’attore – dopo più di trent’anni dall’uscita del film, ma con una notizia che ha sconvolto i telespettatori. L’attore infatti, oggi quarantacinquenne, ha proposto di riportare in vita la voce del grande attore grazie all’aiuto dell’intelligenza artificiale. Non lo dice tanto per dire ma è una vera e propria proposta che fa in tutta coscienza.
L’idea gli è venuta guardando un vecchio spot pubblicitario di Robin Williams
Come ben sappiamo, l’attore era davvero istrionico e la recitazione nei film non era di certo il suo unico asso nella manica. Ecco dunque che si parla di spot televisivo, dove a prendere l’intera scena è sicuramente la voce e il modo in cui essa viene usata (specialmente nella pubblicità). Robin Williams, anche in questo, era di certo un maestro e lo ha più volte dimostrato, come ad esempio in Aladdin doppiando il genio della lampada. Vediamo dunque perché Matthew Lawrence ha preso così a cuore la questione.
“Mi piacerebbe – ora, ovviamente, con il rispetto e con l’ok della sua famiglia – fare qualcosa di veramente speciale con la sua voce, perché so che da una generazione quella voce è semplicemente iconica. Non è solo il fatto che lo conoscevo e lavoravo con lui e quindi è nella mia testa, è nella testa di tutti. E sarebbe così figo. Dopo la sua scomparsa, con l’intelligenza artificiale che è uscita… dico, dovrebbe essere la voce dell’intelligenza artificiale!”.
Dopo quest’ultima affermazione, la maggior parte dei telespettatori ha reagito con riluttanza all’idea che questo possa accadere, ritenendo l’uso dell’IA una vergona alla memoria di Robin Williams. La questione è di certo molto delicata e andrebbe affrontata con massima attenzione.
Sta di fatto che l’uso di IA in progetti artistici è, per la maggior parte dei fruitori d’arte, un aspetto quasi inaccettabile. E voi cosa ne pensate? Sarebbe un modo per omaggiare Robin Williams o non renderebbe giustizia alla sua memoria? Per adesso, a proposito di IA, vi lasciamo con Tim Burton e le sue spiacevoli sensazioni provate con l’IA.
📚 1000 Serie TV in 10 Parole
Il nostro nuovo libro che racconta 1000 serie in sole 10 parole, senza spoiler. Un viaggio tra classici, cult e piccole gemme da scoprire o riscoprire.






