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Chi di voi non ha sentito parlare almeno una volta di Heidi? Impossibile il contrario. Il celebre cartone animato dal titolo giapponese Arupusu no shōjo Haiji, ha visto la luce nel 1974 dallo studio di animazione giapponese Zuiyo Eizo. Da allora un successo straordinario, che ha accompagnato l’infanzia di diverse generazioni, una dopo l’altra. E così molti figli si sono ritrovati a seguire le avventure della piccola Heidi così come le seguivano i loro genitori quando erano solamente dei bambini.
Heidi diventa principessa è il perfetto esempio di marketing commerciale
Se tutti noi conosciamo benissimo il cartone animato di Heidi, forse in pochissimi ricorderanno il lungometraggio animato Heidi diventa principessa, del 1978. Si tratta della stessa bambina del cartone che noi tutti amiamo? Ebbene no, non si tratta affatto di Heidi bensì di Elisa, una nuovissima protagonista che tentò di accaparrare l’interesse del pubblico sul grande schermo.
Si tratta di un vero e proprio esperimento di marketing, ben riuscito all’inizio, ma che fallì miseramente appena il pubblicò capì la strategia. Nonostante questo, sono in molti ad aver apprezzato il film animato, specie per la sua trama triste e nostalgica, ispirata alle fiabe dei fratelli Grimm.
Il progetto della Toei Dōga aveva uno scopo ben preciso
Diciamolo chiaramente: la sua distribuzione aveva un obbiettivo principale, ovvero quello di far passare la giovane Elisa per Heidi. Lo scopo era di sicuro quello che il pubblico la credesse proprio Heidi e andasse al cinema solo e unicamente per questo. Il successo del cartone, uscito qualche anno prima, era stato così grande che questo escamotage commerciale avrebbe garantito un guadagno eccezionale. Lo si può facilmente evincere dalla locandina del film; la giovane protagonista è praticamente identica a Heidi e non solo, proprio il fatto che in copertina ci sia il nome di Heidi, e non quello di Elisa – nome della versione originale – la dice lunga.
La trama di questo nuovo progetto, tuttavia, è diametralmente opposta a quella della serie animata. Elisa, infatti, ha dovuto subire delle vere e proprie torture per salvare i suoi fratelli, rimasti vittima di un terribile sortilegio. Per salvarli avrebbe dovuto tessere, in sei anni, sei maglie con un filo fatto di foglie di ortica, rimanendo in completo silenzio. Se avesse fallito, i suoi fratelli sarebbero morti. Insomma, a volte il marketing porta anche a operazioni come questa! E voi ricordavate Heidi diventa principessa? A proposito di cartoni che non ricorda quasi nessuno: questi 5 li ricorda qualcuno?
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