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Hollywood – Jim Parsons e la sua spettacolare Danza dei Sette Veli: «Non temevo di sembrare stupido»

La partecipazione di Jim Parsons alla serie Hollywood è stata una grande occasione per l’attore di The Big Bang Theory, che ha avuto modo di mettersi alla prova. In particolare con una scena: la Danza dei Sette Veli.

In Hollywood, la serie Netflix di Ryan Murphy, si racconta il mondo del cinema del secondo dopoguerra. Jim Parsons ha interpretato il ruolo di Henry Willson, il manager di Rock Hudson.

Ma neanche lui avrebbe immaginato di dover reinterpretare sullo schermo la Danza dei Sette Veli dal film Salomè. La scena in questione ha sorpreso molti spettatori e lo stesso Jim Parsons.

L’episodio è arrivato dopo che avevamo già iniziato, e quando ho aperto il copione e siccome sono una persona riservata, il mio primo istinto leggendolo è stato “Oddio, no”. Non so se sono stati 10 minuti o 10 giorni ma ho avuto bisogno di una spintarella per superarlo e passare da “Oddio, no” a “Che opportunità!”.

La vera essenza di Henry Willson

Nonostante la particolarità della scena, Parsons si è concentrato principalmente sul suo personaggio e ha cercato di mostrare a tutti la vera essenza di Henry.

Hollywood

Non avevo paura di sembrare stupido perché non avevo molta scelta. Sono un uomo che fa la Danza dei Sette Veli, per l’amor del cielo. Ma volevo che fosse chiaro che ha un significato per Henry. C’è una persona dentro di lui che morirebbe per essere un artista, che avrebbe voluto essere un performer, e lui si connette con questa.

L’attore non solo ha dovuto ballare per Hollywood superando la timidezza, ma ha dovuto farlo vestito di un costume che ricordava i sette veli della danza.

Il costume è parte della danza

Ho girato io stesso per il mio appartamento con quel costume. E poi la sera che registrammo, mi sono lasciato andare e ho provato a fare lo stesso ogni volta che dicevano “Si gira”.

Nonostante tutto, la maggior preoccupazione di Jim Parsons riguardo la sua performance è stata pensare come il suo corpo avrebbe reagito a un tale sforzo fisico.

A un certo punto, ho buttato la testa all’indietro e ho pensato “Oh Gesù, ho superato i 40 anni e non sono un ginnasta. Non posso lanciarmi in giro in questo modo. Ma non ero dolorante il giorno dopo, quindi grazie Gesù.

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