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Grey’s Anatomy è una delle più longeve e più amate delle serie tv, in produzione dal 2005. Nonostante le tante stagioni, l’arrivo e l’addio di vari personaggi, la serie continua a essere seguita da fan in tutto il mondo, anche se con meno entusiasmo rispetto alle stagioni iniziali (noi ci siamo chiesti se, nonostante la serie sia morta da tempo, abbia ormai davvero senso sperare nella sua chiusura).
Tra i volti che hanno fatto la storia della serie c’è quello di Sandra Oh, interprete di Cristina Yang nelle prime dieci stagioni. Dopo aver in passato parlato dei problemi di salute legati all’enorme successo, l’attrice ha affermato che quel decennio è stato un periodo stressante per lei.
Sandra Oh ricorda il periodo di Grey’s Anatomy e le “lotte” con gli sceneggiatori
Come riporta EOnline, Oh ha tenuto un discorso al Dartmouth College per i laureati dell’anno 2025, esortandoli a trovare la forza interiore e la gentilezza per superare le sfide della vita. Nel discorso ha ricordato il suo periodo in Grey’s Anatomy:
“Come alcuni di voi sanno, ho avuto il grande privilegio di interpretare la dottoressa Cristina Yang in Grey’s Anatomy per 10 stagioni. Questa opportunità mi ha portato stabilità finanziaria, fama e privilegi. È stato anche uno dei decenni più difficili della mia vita. Ho imparato lezioni profonde in quel periodo, perché è stato un periodo davvero scomodo e faticoso”.
Oh si sentiva responsabile per Cristina e credeva di sapere cosa fosse meglio per il personaggio
Ha raccontato di aver dovuto lottare per ottenere modifiche alla sceneggiatura. Voleva assicurarsi che le parole e le azioni si adattassero al personaggio di Cristina. Continua:
“Quando ho iniziato Grey’s Anatomy, avevo poco più di 30 anni, quindi avevo un’idea di chi fossi e di cosa comportasse il lavoro, ma non avevo idea di cosa mi aspettasse. Pretendevo molto da me stessa e dagli sceneggiatori. Se qualcosa in una sceneggiatura mi dava fastidio, lottavo per ciò che ritenevo giusto per il personaggio di Cristina, perché mi sentivo responsabile per lei. E se da un lato questo ha contribuito alla creazione di un personaggio memorabile, dall’altro il mio desiderio di rendere i dialoghi coerenti e la mia convinzione di sapere cosa fosse meglio per il personaggio hanno causato anche problemi agli sceneggiatori e a me stessa“.
Ha anche raccontato che c’era persino un membro dello staff che doveva “occuparsi di me”. Solo nella sesta stagione, dopo una chiacchierata con Shonda Rhimes dovuta a una “situazione di stallo” a causa di una battuta, Oh ha aperto gli occhi su un modo nuovo di affrontare le difficoltà della vita:
“Quando ho smesso di cercare di piegare le cose alla mia volontà e sono rimasta aperta al mio fastidio, è emersa una cosa nuova: qualcosa che non era solo mio o solo degli autori, ma qualcosa di più ricco che mi ha dato una comprensione più profonda di me stessa come personaggio, come attrice e come collaboratrice.” Vi lasciamo con un articolo dedicato ai 20 anni di Grey’s Anatomy.
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