Christopher Nolan quest’anno potrebbe davvero riuscire ad ottenere il riconoscimento che insegue da tempo: grazie ad Oppenheimer è tra i favoriti per la Miglior regia agli Oscar 2024.
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Fin dall’inizio della sua carriera il regista inglese si è distinto per uno stile immediatamente riconoscibile, che gli ha conferito la fama di autore di opere difficili da decifrare. Nelle sue storie indaga di sovente temi epistemologici e metafisici, prediligendo delle narrazioni non-lineari. Lo scorso anno Christopher Nolan ha portato nelle sale una nuova ambiziosa pellicola ispirata alla biografia di Robert Oppenheimer. È stato Cillian Murphy (qui sette curiosità suill’attore irlandese) ad interpretare il padre della bomba atomica in un’opera che ha raccolto ampi consensi. Di recente il regista statunitense è tornato a parlare invece di un film, a cui ha lavorato quasi quindici anni fa e che continua a tormentarlo.
C’è una battuta del film Il cavaliere oscuro, che ossessiona Christopher Nolan. Il motivo? Non l’ha inserita lui nella sceneggiatura.
Il secondo capitolo della saga di Batman diretta dal regista americano è uno dei film più apprezzati in assoluto dai suoi estimatori. Si trova al primo posto della classifica dei suoi migliori film stilata da un gruppo di critici. Grazie all’indimenticabile prova attoriale di Heath Ledger e ad una storia profonda e complessa, Il cavaliere oscuro ha superato i confini dei cinecomic. C’è una citazione del film, pronunciata da Harvey Dent, però che continua a tormentare il povero Christopher Nolan. Stiamo parlando della frase “O muori da eroe o vivi tanto a lungo per diventare il cattivo.” Questa battuta è coerente con la storia dell’uomo pipistrello e si adatta molto bene anche a quanto accade nella nostra società: per questo motivo è diventata tra le più famose della pellicola.
Christopher Nolan ha ammesso però che non può vantare la paternità di questa battuta, dal momento che è stato suo fratello ad averla inserita nella sceneggiatura. Intervistato da Deadline, il regista ha ammesso inoltre che inizialmente la battuta non lo convinceva affatto:
“Sono tormentato da una frase de Il Cavaliere Oscuro. Ne sono tormentato perché non l’ho scritta io. È stato mio fratello Jonathan. La questione mi tormenta, perché è la battuta che viene citata di più. E all’epoca non l’avevo nemmeno capita. Recita: ‘O muori da eroe o vivi tanto a lungo per diventare il cattivo.’ L’ho letta nella sua bozza, e ho pensato: ‘Va bene, la teniamo, ma non so davvero cosa significhi. È davvero importante?’ E poi, nel corso degli anni, da quando quel film è uscito, mi è sembrato che diventasse sempre più vera. In questa storia poi, è assolutamente così. Costruiscili, e poi distruggili. È il modo in cui trattiamo le persone.”
Menomale che ha seguito il suggerimento del fratello e ha tenuto la battuta nella sceneggiatura. Intanto c’è molta attesa per gli Oscar 2024, che qui in Italia per la prima volta andranno in onda su Rai Uno nella notte tra domenica 10 e lunedì 11 marzo 2024. Riuscirà Oppenheimer a dominare agli Oscar?
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