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Bridgerton, Jonathan Bailey: «Mi dicevano di non fare coming out»

Bridgerton ha dominato sul web per settimane intere, diventando in men che non si dica una delle serie più discusse sotto ogni punto di vista (e trovate la nostra recensione qui). La serie di Netflix è stata solo l’ennesimo progetto di successo di Shonda Rhimes, ormai in grado di tramutare in oro tutto ciò che tocca. Bridgerton è pronta per una seconda stagione e pare che il personaggio di Anthony, interpretato da Jonathan Bailey, sarà ancora più al centro delle vicende.

L’attore di Bridgerton è considerato un vero e proprio sex symbol e dopo il successo della serie ha voluto raccontare dei retroscena sulla sua carriera, soprattutto legati alla sua sessualità.

“Molti mi dicevano di non fare coming out, sostenendo che negli studios va bene che tu sia ‘gay, ma non troppo‘. Sono dell’idea che questo non dovrebbe influenzare il ruolo che interpreti ma il pensiero generale sembra essere che un uomo apertamente gay non possa recitare nel ruolo di maschi etero”.

A Hollywood e nel mondo dello spettacolo alcuni stereotipi sono barriere difficili da abbattere, ma l’attore di Bridgerton non si è fatto intimorire.
Ha raccontato di come le conversazioni più conservatrici che ha avuto siano state con uomini gay nell’industria, nei quali avvertiva un senso di vergogna palpabile.

Le scene erotiche con la partner femminile in Bridgerton sono state un grande motivo di orgoglio e soddisfazione lavorativa per lui.

Rivelando dei retroscena molto interessanti, Jonathan Bailey ha parlato della loro preparazione.

Prima di girarle ha fatto delle sedute da solo con la sua compagna sul set, decidendo di parlare delle proprie esperienze e confini. In seguito a ciò i due hanno provato le scene più spinte e solo dopo sono andati sul set. Hanno discusso molto del significato di fare l’amore tra due persone, un momento che esalta dinamiche di potere ma ha dei suoi equilibri.

L’attore di Bridgerton ha infatti ricordato come anche tra i due personaggi la gestione del rapporto sotto le coperte passa prima dall’essere in mano all’uomo, per poi essere gestita completamente da Siena.

Nonostante le ilarità ed il clima molto leggero dei fan davanti a Bridgerton, Jonathan Bailey ha comunque sottolineato come ritiene questa rappresentazione ispirata dai romanzi di Julia QuinnUn occasione per avviare un forte dibattito sulla mascolinità tossica” dimostrando ancora una volta la sua voglia di avere un ruolo centrale nella sensibilizzazione di questi temi.