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Breaking Bad – Giancarlo Esposito, Gus Fring e il collegamento con Tony Soprano

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Vi siete mai chiesti a cosa si è ispirato Giancarlo Esposito per la sua interpretazione di Gus Fringe in Breaking Bad. Quel cittadino onesto e proprietario di un ristorante di un fast food che ha raddoppiato i profitti come uno spietato ed imperscrutabile boss meth e uno dei più significanti cattivi di Serie Tv. Ce lo dice il nostro Giancarlo in persona da alcune dichiarazioni che sono emerse dopo l’intervista in occasione del ventesimo anniversario della Serie:

“Ero molto rilassato. Volevo andare ancora oltre. Volevo rendere Gus più un osservatore che altro e volevo renderlo completamente illeggibile. Solo un po’ di scintillio nei suoi occhi o paura. Renderlo emblematico “Cosa sta pensando questo ragazzo?”. Dal punto di vista del pubblico, in modo che non sapessero davvero quale decisione Gus avrebbe potuto prendere.”

In verità la fonte di ispirazione per Gus proviene da molti film di mafia e tanto yoga:

“Ho pensato alla maggior parte dei film di mafiosi e anche alla performance di James Gandolfini in The Sopranos – un ragazzo molto volatile, molto potente” Pensavo di poter sfruttare la calma, e ciò che lo yoga ha fatto è aiutarmi a essere calmo e lasciare spazio tra la domanda e la risposta all’interno di una scena. Per me, quello spazio che intercorre è l’essenza di Gus”

Ma tra film mafiosi e yoga, Giancalo ammette di aver fatto affidamento anche sul “lato affabile” di se stesso:

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“È l’idea di nascondersi in bella. Questo mi ha davvero spinto a pensare a come interpretare questo personaggio in modo diverso, perché non sappiamo mai veramente chi sono i nostri vicini o cosa fanno veramente. Li vediamo andare al lavoro tutti i giorni, ma cosa succede se stanno facendo qualcosa che è illegale o nefasto, eppure loro sorridono e ci salutano. Non ho mai visto un personaggio che fosse così a suo agio nell’essere affabile, e questo è il Gus che incontri a Los Pollos Hermanos. Incontri un Gus che dice “È tutto a tuo piacimento?”. Ho pensato che fosse estremamente interessante, perché poi la sua copertura non può mai essere spezzata.”

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