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13 Reasons Why: Dylan Minnette lancia una claustrofobica idea per il prosieguo della serie

Si è conclusa da poco più di un mese la corsa di 13 Reasons Why, la serie tv nata dall’omonimo libro di Jay Asher che ha incantato il pubblico con le sue tematiche pesanti e forse spesso difficili da affrontare: dal suicidio all’omicidio, dalla droga alla violenza sessuale, arrivando fino ai disturbi di personalità.

L’aver toccato temi così importanti, però, non significa necessariamente che siano stati trattati bene. Tant’è che moltissimi fan (me compresa) non detestavano il fatto che la quarta stagione fosse quella conclusiva dell’intera serie.

Forse, però, ci sbagliavamo. Di recente si è tornati a parlare di 13 Reasons Why con uno dei suoi protagonisti, che ha dato dei suggerimenti per una quinta stagione.

A dirla tutta, è più uno spin off che una stagione aggiuntiva dello show. A lanciare l’idea per questo proseguimento è niente meno che Dylan Minnette, interprete di Clay Jensen. Uno dei migliori attori del cast, a ben vedere. La sua idea in realtà è molto particolare, e ha a che vedere con la quarantena.

13 reasons why

Il tutto nasce dal tipo di finale che è stato dato al personaggio di Clay nell’ultima stagione. Nell’arco dei dieci episodi lo vediamo affrontare i suoi demoni interiori e capire quanto abbia davvero bisogno di aiuto. Lo vediamo venire a patti con la nuova realtà in cui vive, e la consapevolezza che non sconfiggerà mai totalmente i fantasmi del suo passato.

Tuttavia questo finale sembra incompleto agli occhi di Dylan Minnette, che non ci vede per nulla un lieto fine, in merito. Clay è distrutto dagli eventi e dalla perdita delle persone a lui più care, e sa che un percorso di completa ripresa sarà ancora lungo. Quindi c’è un’accettazione, ma non una soluzione.

Ecco quindi cosa propone l’attore: un piccolo spin-off che funga da quinta stagione e che approfondisca il percorso di Clay Jensen. Magari con lui in quarantena nella sua città Natale, tormentato dai fantasmi del passato. Il tutto, ovviamente, ambientato in una sola stanza.

Insomma, una scelta peculiare e in linea con i tempi, ma forse poco consona al processo che ha portato al finale di 13 Reasons Why. Che ne pensate?

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