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I 5 documentari più strani che puoi trovare su Netflix

Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di documentari su Netflix come Voyeur, Jim & Andy Minimalism, The Legend of Cocaine Islad e Pepsi,dov’è il mio jet?

Netflix non è solo una piattaforma che sforna serie tv e film: molto spesso riesce ad essere molto altro. In alto a destra, su Netflix, prima della barra di ricerca, c’è una sezione chiamata “categorie”, da dove Netflix permette di scegliere in maniera più specifica quello che si vuole vedere. Ci sono le serie tv, le serie tv italiane, i film e i film italiani, i cartoni per famiglie, le miniserie e poi ci sono i documentari. Alcuni dei documentari di Netflix hanno avuto un successo planetario, vedi Tiger King, spinti dalla piattaforma stessa ma anche e soprattutto dal tema interessante anche se spesso bizzarro che vanno a trattare. Altri, forse meno conosciuti e di sicuro più strambi, non hanno fatto il giro del mondo ma sono lì per chiunque voglia farsi una risata o anche per chiunque abbia voglia di saperne di più su temi insoliti. Alcuni di questi documentari strani (laddove strano sta semplicemente per diverso da quello che siamo abituati a vedere) sono anche molto ben fatti, dal punto di vista narrativo e strutturale. Altri forse meno, ma tutti i documentari che stiamo per elencare hanno in comune un punto molto importante: riescono a stupire, a lasciare a bocca aperta, a rimanere basiti di fronte a ciò che si sta vedendo su Netflix. Per un motivo o per un altro.

1. Voyeur, solo su Netflix

Voyeur Netflix

È la storia di un proprietario di un motel, Gerald Foos che negli anni scrive pagine e pagine di appunti sui suoi ospiti, semplicemente spiando, osservandoli e riportando fedelmente tutte le loro azioni. Nel documentario lo racconta ad un amico giornalista, Gay Talese, convinto che la sua fosse una storia da ricordare e soprattutto che il giornalista avrebbe avuto un occhio critico e non giudicante sulla sua storia. Aveva ragione: il caso, infatti, si fa più grande quando molti giornalisti cominciano a criticare Gay Talese per non essere intervenuto in una storia di spionaggio non consensuale e invasione della privacy. Il documentario è molto ben fatto e sicuramente trasmette tutta l’inquietudine che aleggia intorno alla figura di Gerald Foos che, il più delle volte, sembra dichiararsi quasi inconsapevole e a tratti, con fare infantile, innocente. L’uomo, infatti, dichiara apertamente di avere una sorta di ossessione che lo ha spinto a comprare quel motel, che gli avrebbe permesso di sfogare i suoi demoni. Di certo il motel Manor House, vicino Denver, è un luogo di singolare inquietudine e la storia di Vouyer non aiuta. Il documentario è ben strutturato ma di certo non è qualcosa che si vede spesso, è piuttosto bizzarro e tetro.

2. Jim e Andy

Jim e Andy Netflix

Il consiglio è di recuperarlo il prima possibile, anche solo per vedere Jim Carrey in una veste che non ci si aspetta. Jim e Andy è la storia della trasformazione di Jim Carrey in Andy Kaufman, comico americano, per il film Man on the Moon, biopic sull’attore. Christian Smith, il regista del nostro documentario, crea un backstage del set che risulta essere a metà tra la realtà e la finzione. Questa dualità spesso lascia confusi e perplessi ma anche tanto affascinati, soprattutto dal lavoro incredibile che fa Jim Carrey; lui stesso fatica a dividere la sua identità dal personaggio che deve interpretare e molte volte sembra non volerlo fare, come a volersi immergere completamente nel personaggio, senza dover per forza divedere le due realtà. Sicuramente molto strano ma anche interessante. La sua stranezza, se così possiamo definirla, sta sicuramente nella persona di Jim Carrey che diventa la persona di Andy Kaufman; ad un certo punto del documentario, lo spettatore non sa più riconoscere chi sia chi, e smette paradossalmente anche di chiederselo. Tanto che diventa quasi disturbante. Jim Carrey, che di certo ha un volto riconoscibile ma anche spesso bizzarro, è la persona perfetta per il luogo che vediamo. Anche se sul set in molti cominciano a odiarlo, ci fa appassionare alla storia che sta raccontando.

3. Minimalism, solo su Netflix

Minimalism Ntflix

Joshua Fields Millburn e Ryan Nicodemus sono gli autori del documentario ma anche di un libro e di un podcast dedicati allo stesso tema: il cambiamento radicale delle loro vite attraverso il minimalismo. I due non inneggiano ad una vita fatta solo dello stretto indispensabile, non cercano di convincere a gettare tutte le nostre cose fuori dalla finestra né a vivere in una casa con le sole pareti, senza oggetti. I due autori, infatti, compiono un processo che dovrebbe andare ad illuminare sul tema principale: il capitalismo sfrenato. Millburn e Nicodemus, quindi, non ci dicono di non comprare le cose che ci piacciono, né di non spendere i nostri soldi; ci spiegano perché trovare il giusto equilibrio in tutto questo può salvarci la vita. Il documentario è interessante dal punto di vista umano e anche economico-culturale ma diventa facilmente strambo quando i due si rivolgono a dei guru del mondo del minimalismo, che si portano dietro una strana aura che ci spinge a non dar loro troppo credito. Minimalism-Il meno è ora potrebbe essere utile a chi ha bisogno di arredare casa o di cambiare vita o a chi, invece, vuole capire se c’è chi sta peggio di lui!

4. The Legend of Cocaine Island

The legend of Cocaine Island

Rodney Hyden è un uomo perseguitato dalla sfortuna, o almeno questo dice lui di se stesso. Uomo di famiglia, piccolo imprenditore, perde tutto a causa della recessione e si ritrova a dover cambiare lo stile di vita cui si era abituato. Fino al giorno in cui fa una scoperta sensazionale: pare che su un’isola dei Caraibi ci sia un tesoro nascosto dal valore di due milioni di dollari. No, non è la trama di un nuovo film di pirati. È la storia di un gruppo di persone, capitanate da Rodney, che decidono di cercare questo tesoro, nello specifico un borsone pieno di droga seppellito da un criminale anni prima. La storia è già assurda da sola. Ma proviamo a vederla diversamente e, solo per un attimo, con più raziocinio: Rodney Hyden non ha più un soldo e scopre che c’è un modo piuttosto semplice di trovare una fortuna, andando ai Caraibi. Insomma, non è di certo la cosa peggiore del mondo. Il documentario è, inoltre, molto ironico (soprattutto perché gli uomini che danno seguito a Rodney sono una banda di bizzarri bontemponi) e ha una narrazione fuori dal comune, che aiuta a rendere The Legend of Cocaine Island molto bizzarro ma anche divertente e quasi appassionante.

5. Pepsi, dov’è il mio jet?

Pepsi, dov'è il mio jet? Netflix

Questo di certo non ve lo aspettate, ma dopo aver letto di cosa si tratta correrete a vederlo su Netflix, garantito. È una docuserie di sole quattro puntate che racconta di uno scherzo finito male: la Pepsi, negli anni 90, aveva messo, appunto per scherzo, in palio un jet militare per chi avesse raggiunto i sette milioni di punti su un montepremi. Quello che l’enorme casa di distribuzione non aveva messo in conto è che in America, sui jet privati e sulle bibite gassate, non si scherza. John Leonard, infatti, trova il modo di accaparrarsi tutti quei punti e decide di chiedere a Pepsi ciò che gli era stato promesso. Intentò una causa con la società Pepsi per ottenere il suo jet e alla fine dovette arrendersi, come è ovvio. Ma dalla miniserie documentaristica possiamo notare molto facilmente la sua tenacia e le sue particolarità, che risiedono soprattutto nella sua incosciente consapevolezza. Leonard, infatti, sa di chiedere la Luna, sa di chiedere l’impossibile, eppure non demorde e cerca in tutti i modi di trovare l’inghippo che può far crollare l’enorme muro che era e che è Pepsi. Per quanto strambo, la docuserie ci racconta anche di un periodo particolare come quello degli anni Novanta in cui, diciamolo, certe stramberie erano quasi normali.