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Cosa spinge davvero Netflix a rinnovare o cancellare una Serie Tv

Quante volte Netflix ci ha spezzato il cuore cancellando in maniera brutale una delle nostre serie tv preferite? Questo 2019 è stato un anno particolarmente heartbreaking: Santa Clarita Diet, Designated Survivor, The OA sono solo alcune delle serie vittime della mietitura Netflix. Per non dimenticare BoJack Horseman, lo stesso Aaron Paul ha associato al colosso streaming la chiusura della serie.

We had a wonderful time making BoJack. Couldn’t be more proud. Fell in love with these characters just like everyone else did but sadly Netflix thought it was time to close the curtains and so here we are.

BoJack Horseman

Ma cosa spinge davvero Netflix ad apporre la parola fine a una serie tv?

Sicuramente il rating di una serie svolge un ruolo fondamentale, ma non è l’unico parametro a cui la piattaforma streaming presta attenzione. Nella sua strategia di business, Netflix punta a proporre prodotti la cui spinta attrattiva invogli il maggior numero di utenti a sottoscrivere l’abbonamento per poi mantenerlo. In poche parole, Netflix ha interesse a confermare o rilasciare serie che fungano da deterrente per i suoi utenti a disdire l’abbonamento.

Per quantificare il grado di attrazione, l’azienda si avvale delle cosiddette “Valued Hours” che non rappresentano esclusivamente il tempo speso da un singolo utente nel guardare differenti prodotti. Si tratta, infatti, di un’analisi non meramente quantitativa ma prevalentemente qualitativa.

Netflix è interessata a sapere come i titolari degli account spendono il loro tempo sulla sua piattaforma.

serie tv

In parole povere, se la maggior parte del tempo speso su Netflix viene impiegato per vedere un numero ristretto di serie tv, il valore di queste serie cresce sensibilmente. La risposta intuitiva, infatti, è che quelle poche serie attirano lo spettatore al punto tale da essere disposto a pagare l’abbonamento mensile.

La strategia competitiva di Netflix è chiaramente innovativa rispetto ai suoi competitors, i quali negli ultimi anni sono cresciuti visibilmente. Non si può dire che il colosso streaming non abbia sofferto lo sbarco sulla piazza di questi nuovi servizi, infatti gli abbonamenti nel 2019 sono sensibilmente diminuiti e i nuovi iscritti ammontano a cifre decisamente inferiori rispetto a quelle attese, anche a causa dell’aumento dei prezzi (Netflix stessa lo ha ammesso, qui trovate maggiori informazioni).

Come ogni colosso che si rispetti, anche Netflix presta molta attenzione a tenere nascosti i suoi trucchetti

netflix

Per questo non siamo pienamente in grado di capire quale sia la metodologia utilizzata per scomporre e sviscerare i dati di visualizzazione. Possiamo dire, però, che i ratings vengono suddivisi in tre differenti categorie.

  1. Gli Starters che si limitano a guardare due minuti di un film o di un episodio.
  2. I Watchers che guardano il 70% del film o di un singolo episodio. Questo è il parametro per certi versi più trasparente, poiché la piattaforma rivela al pubblico la classifica delle 10 serie tv con più visualizzazioni. La suddetta classifica si basa, appunto, sui dati estrapolati dalla categoria Watchers.
  3. Vi sono, infine, i cosiddetti Completers, che mediamente riescono a guardare il 90% di un film o di un’intera stagione di un serie tv.

Il primo mese di vita di una serie tv spesso è volto a decretarne il destino.

netflix

Viviamo nell’era dell’immediato, un prodotto deve far fortuna subito altrimenti è costretto a lasciare spazio ad altre tipologie di serie. In realtà prima del rilascio vengono stilati dei prospetti, in sostanza le aspettative di visualizzazioni basate sul target a cui ci si rivolge.

Nel momento in cui una serie stenta a raggiungere il target atteso, Netflix valuta se sia il caso di continuare a investire in un prodotto che non ha il ritorno di utili atteso. In poche parole, la conseguenza impietosa è la cancellazione. A quanto pare, l’obiettivo di Netflix consiste nel massimizzare i suoi profitti concentrandosi esclusivamente su quelle serie che gli consentono di fidelizzare gli utenti. Un esempio? Stranger Things.

La piattaforma streaming, infatti, ha rivelato che solo nel primo mese ci sono state circa 64 milioni di visualizzazioni. Il fascino degli anni ’80 ha contagiato tantissime persone e il risultato è stato un grande successo. L’allegra compagnia di ragazzini e i loro “amici” dal Sottosopra hanno tenuto testa alle aspettative e hanno invogliato gli utenti a pagare l’abbonamento mensile alla cara Netflix, che ha ricambiato annunciando il rinnovo della serie per una quarta stagione e, molto plausibilmente, per una quinta.

Sono state baciate dalla fortuna (o dovrei dire da noi addicted?) anche The Umbrella Academy (che ha contato 45 milioni di visualizzazioni), La Casa de Papel (44 milioni), You (40 milioni) e Sex Education (anch’essa ha toccato i 40 milioni).

In definitiva, non ci resta che sperare che le nostre serie tv preferite riescano a districarsi nel complesso meccanismo di visualizzazioni di Netflix, per non diventare vittime del Triste Mietitore (di serie).

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