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La sigla italiana di Naruto è un capolavoro di cui non si è mai parlato abbastanza

La sigla italiana di Naruto è un inno al coraggio di rischiare e di mettersi in gioco nonostante le avversità e i pareri contrari. È il manifesto sempiterno di una generazione cresciuta ascoltando le parole cantate da Giorgio Vanni mentre un brivido ne percorreva la schiena. Perché se Naruto Uzumaki da emarginato combina guai poteva diventare il Ninja più forte del suo villaggio allora anche noi potevamo credere nelle nostre capacità e confidare che queste ci avrebbero condotto al successo.

“Il sogno mio realizzerò
tu ci puoi scommettere.
Un ninja anch’io diventerò
dopo tante lacrime
versate per illudermi
che non sono un orfano,
servite per convincermi
che di amici non ne ho.”

Naruto è un reietto, un orfano che porta con sé una maledizione e il ricordo della strage.

È allontanato dagli adulti che lo temo e dai compagni che lo deridono per la sua goffaggine, dal momento che ha sempre usato gli scherzi e i dispetti per attirare l’attenzione, nascondendo lacrime e delusioni. Eppure, la storia di Naturo non suscita pietà o commiserazione: è una storia di coraggio e di fiducia in se stessi che, se ben dosata, è l’arma più potente che abbiamo. E infatti è la perseveranza del ragazzo che ben presto oscura le buffonate ed esalta le sue capacità in combattimento.

La sigla iniziale è ricca di metafore, di inviti a reagire e a lottare, non solo per la vittoria del bene contro il male, ma per se stessi. Soprattutto quando gli altri non hanno fede nelle proprie potenzialità e anzi, quando questi non fanno che sminuirle o ostacolarle, bisogna ancor di più dar retta alla propria voce interiore e continuare a provare e riprovare, fino a riuscire. Nel primo episodio Naruto non è per niente bravo, anzi, fallisce per più volte di seguito l’esame per accedere all’addestramento da ninja. Ma nel momento in cui gli viene tesa una mano, per quanto flebile, la fiamma della speranza si riaccende e, senza mai smettere di credere nel proprio sogno, inizia ad allenarsi duramente riuscendo perfino a completare la Tecnica Superiore della Moltiplicazione del Corpo (che poi sarà distintiva).

Come un raggio
che ha il coraggio
di lasciarsi il sole dietro se!

L’immagine di un raggio che decide di avanzare nelle tenebre, arrivando lontano, più lontano di quanto fisicamente possa il sole è di una potenza incredibile. Il raggio procede imperterrito nell’oscurità, senza paura, lasciandosi alle spalle il sole – le sue origini – correndo verso un futuro diverso, dicendo addio al dolore passato e abbracciando l’incertezza di quel che sarà, convinto di realizzare il proprio sogno.

naruto

Le sigle di Naruto hanno sempre nascosto un significato molto più profondo di quanto si potesse immaginare. Non raccontavano solo la storia sua e dei suoi amici, ma quella di tutti noi. Ancora oggi, sembra che quelle parole fossero rivolte a ogni ragazzino seduto davanti alla tv, che volessero smuoverci qualcosa dentro, se solo le avessimo ascoltate con attenzione. Le sigle seguono una vera e propria escalation, accompagnano le varie fasi della vita di Naruto e, in un certo senso, anche delle nostre. È come se – tra prima e l’ultima versione – l’intento fosse quello di far capire come i desideri, le relazioni e i personaggi stessi siano mutati.

All’inizio dell’anime Naruto ha 12 anni, quando si conclude ne ha 17. In cinque anni non solo la vita è cambiata, ma il suo significato, a seguito di trasformazioni inevitabili delle personalità, di perdite e di conquiste.

Anni che non scorderemo mai
Son passati in fretta, ma per noi
Scivola la vita come un film
E siamo liberi

Cambia anche il tono, il messaggio è più riflessivo e maturo, sebbene l’anime non perda mai la sua freschezza e il suo ottimismo, la nuova sigla incarna alla perfezione l’atmosfera leggermente più malinconica che accompagna i ragazzi che si affacciano all’età adulta e che sono stati costretti a crescere ancor più in fretta. La prima sigla è un inno a credere sempre in se stessi. La seconda è un invito a non arrendersi, perché anche se parte del sogno è realizzato, resta ancora tanto da fare. Acquista maggior convinzione, dettata anche dal fatto che Naruto non è più solo:

Insieme a voi amici miei
Ho imparato in fondo che
Diventerai quel che già sei

naruto

Infine la terza versione allarga il suo destinatario, è un ode alla fiducia non solo nelle proprie capacità, ma nei propri amici e nel prossimo:

Quando scoprirai che il mondo giusto esiste
Che c’è ancora chi resiste
Grida già per te
Io credo in me.

Non si è mai parlato abbastanza di quanto l’opening di Naruto abbia la capacità di penetrare sotto la pelle di un bambino, lasciando segni tangibili di quel messaggio, di quella speranza a cui aggrapparsi anche dopo anni di distanza, anche quando ormai bambini non lo si è più. A prescindere forse dall’anime stesso e dalla storia, che pure fanno la loro parte nella commozione del pubblico, questa canzone potrebbe essere ascoltata senza contesto e avrebbe comunque un impatto violento. Ti scuote, ti afferra per le braccia e grida di non arrenderti, di continuare a sperare in un futuro diverso e di impegnarti perché quel futuro diventi ogni giorni più vicino. Che alla fine, tutti abbiamo dentro di noi una forza straordinaria, dobbiamo solo avere il coraggio di abbracciarla.

E mi abbraccio
di coraggio
e correndo verso un altro me,
io credo in te e nel cuore mio.
E agli errori dico addio.