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MobLand 1×10 – La Recensione dell’attesissimo finale di stagione

MobLand 1x10, Kevin e Harry prima della battaglia

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su MobLand 1×10, il finale di stagione della serie!!

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Lo avevamo detto avvicinandoci al finale di MobLand: la serie tv di Guy Ritchie è stata pensata per liberare il suo potenziale su più stagioni. Questo ha fatto sì che il finale non fosse risolutivo, se non in parte. MobLand è terminata, ma ha ancora molto da dire. E lo farà, con la seconda stagione che è già in programma e una terza di cui probabilmente si parlerà presto. Perché i grandi show sulla malavita organizzata, sui gangster e le famiglie criminali hanno bisogno di tempo per mettere radici nel pubblico e per germogliare. MobLand ha un grande potenziale e una prima stagione con recensioni tiepide e contrastanti potrebbe non essere sufficiente per capire dove può arrivare il progetto di Guy Ritchie.

MobLand 1×10 ha chiuso un cerchio, ha messo fine a una guerra, ma era solo una battaglia. Con i suoi vincitori e le sue vittime, ma pur sempre una sola battaglia. Lo strato magmatico di questa storia è ancora in subbuglio e potrebbe regalarci una saga più che apprezzabile.

Il season finale della prima stagione si apre e si chiude con una colonna sonora che prende a prestito una traccia di Johnny Cash: the beast in me. La bestia che è in me. La bestia che è in ciascuno dei personaggi. Ed è la domanda chiave che si pone Kevin Harrigan alla fine della stagione: chi è il vero mostro? Paddy Considine è il primo motivo per cui il finale di MobLand è degno di attenzione. L’attore ha saputo trarre il meglio dal proprio personaggio, stressandolo in maniera graduale e portandolo all’esasperazione, a un punto di non ritorno. Alla detonazione. Nella penultima puntata, Kevin ha affrontato i demoni del passato recandosi a casa di Rusby e affrontando la guardia carceraria che lo aveva violentato quando era in prigione.

Tom Hardy è Harry Da Souza in MobLand 1x10
Paramount

Era Rusby il mostro che lo tormentava ogni notte? Averlo eliminato non ha dato a Kevin il sollievo che si aspettava. Perché Rusby era la bestia sì, ma una delle tante bestie. Se gli Harrigan sono quel che sono è perché sono cresciuti in una famiglia di psicopatici criminali, volubili e senza cuore, che ne hanno marchiato per sempre il destino. Kevin ha un figlio che in realtà è suo fratello e una moglie che è lo scarto del padre. Una vita più incasinata di questa si fatica a immaginarla. Come uscirne? In che modo affrontare il proprio sciagurato destino? Guardando in faccia il mostro che lo ha tracciato.

Il confronto tra Kevin e suo padre Conrad – surreale e volutamente esasperato -, oltre a essere uno straordinario duetto di due attori meravigliosi come Paddy Considine e Pierce Brosnan, apre spiragli sul futuro di MobLand. Kevin si è riappropriato della sua vita e d’ora in avanti gli equilibri di potere sono destinati a stravolgersi.

Per tutta la durata della serie si è parlato di un impero morente, di una fortezza al collasso, di un castello assediato. La sconfitta degli Harrigan sembrava imminente, la famiglia mostrava troppe crepe. Tra talpe, segreti nascosti, errori di valutazione e deliri di onnipotenza, gli Harrigan avevano decretato la propria fine. Quello di Conrad era decisamente un impero al tramonto. Ma la sua sconfitta doveva per forza coincidere con la sconfitta del clan? A giudicare dal finale di MobLand, tutto è rimesso in discussione. Conrad e Maeve usciranno presto di prigione, ma lo scettro tornerà nelle loro mani? Kevin sembra avere dei piani completamente diversi.

Pierce Brosnan
Paramount

Ma non è il solo a voler raccogliere l’eredità di famiglia e a guidare gli Harrigan verso un futuro diverso.

La lotta per la successione – qualora Conrad fosse disposto davvero al “pensionamento” – si preannuncia affollata e serrata. Seraphina è un personaggio scaltro, con un acume innato per gli affari. È la figlia illegittima di Conrad, ma ha l’attitudine a trattare del padre ed è più giovane e meno impulsiva del primo. Il fatto che Kat McAllister si sia accorta della sua presenza – e del suo “talento” – è un indizio importante sul ruolo che il personaggio di Seraphina finirà per ritagliarsi nel prosieguo di MobLand. La lotta per la corona sarà dunque una sfida a due tra Kevin e la sua sorellastra? Niente affatto.

Il terzo pretendente – e forse anche quello più pericoloso e imprevedibile – è Eddie, il personaggio attraverso il quale si è innescata la prima guerra di MobLand. Eddie ha appena scoperto la verità sulla propria famiglia. Quello che credeva essere suo padre è in realtà il suo fratellastro maggiore. Suo nonno è suo padre e sua nonna… beh, Maeve non ha davvero nessun legame di sangue con Eddie (il che forse gli avrà finalmente chiarito le ragioni dei suoi palpeggiamenti e del suo interesse morboso). Ora Eddie è arrabbiato (ha provato a strangolare sua madre, colpevole di avergli mentito per una vita intera) e perciò molto più imprevedibile di quanto non fosse.

Diventa quindi un avversario pericoloso e senza nulla da perdere.

Harry con sua moglie Jan in una scena della serie
Luke Varley/Paramount+

Le possibilità di cambiare alle quali accennava Gina in MobLand 1×10 sono da considerarsi nulle: Eddie Harrigan sarà un villain ancora più centrale negli sviluppi futuri della serie. La bestia che è in lui è appena stata svegliata e, ora che non deve più nulla alla famiglia, sarà difficile tenerlo a freno. La prima stagione di MobLand si è comunque conclusa con una vittoria per gli Harrigan. Richie Stevenson è stato definitivamente sconfitto. Nonostante le coperture di Tattersal, il vecchio boss è finito nella trappola di Harry Da Souza e ha pagato con la vita la propria guerra agli Harrigan. Harry è sempre il personaggio decisivo nelle dinamiche di MobLand. Lo è stato dal primo episodio e ha continuato a esserlo per tutta la prima stagione.

Nonostante fossimo arrivati a dubitare della sua lealtà, Harry ha sempre lavorato per la famiglia, anteponendo il suo interesse a quello dei suoi stessi cari. Ha scovato O’Hara e il suo legame con Richie Stevenson. L’ha tenuta in pugno, ottenendo il privilegio di colpire per primo e poi l’ha eliminata, senza pensarci due volte. MobLand è una terra di nessuno, in cui la moralità si sbrindella e frantuma in mille pezzi. È un luogo buio dell’anima, nel quale anche il personaggio che sembra portatore di un minimo di valori, è in realtà nient’altro che una bestia che spara e ammazza come tutti gli altri. Solo che Harry Da Souza è più bravo degli altri. Per questo Kat McAllister lo vorrebbe al suo fianco.

A proposito: abbiamo capito chi è e che cosa fa Kat McAllister?

Maeve e Eddie a colloquio nel finale di MobLand
Luke Varley/Paramount+

Purtroppo no, la prima stagione di MobLand si è chiusa senza darci informazioni aggiuntive sul suo personaggio. Nella scena dell’incontro con Harry, l’abbiamo solo vista offrirgli un “lavoro” e la sua protezione. Ma Harry ha rifiutato, mandandola a quel paese. Ora lui e Kat McAllister sono nemici. E i nemici di Kat McAllister non fanno mai una bella fine. MobLand 1×10 si è conclusa comunque con un finale abbastanza “bizzarro”, a metà tra i due estremi della drammaticità e della beffa più assurda.

Fa parte dello stile di Guy Ritchie e delle sue storie, sempre ironiche pur nella loro tragicità. Il colpo di scena finale lascia in dubbio il destino di Harry Da Souza, ma già più di qualche indiscrezione dirada i dubbi e le paure: no, il personaggio di Tom Hardy non è morto e sarà centrale anche nelle prossime puntate di MobLand. Chi si aspettava di provare tutte le emozioni possibili nella sola prima stagione, avrà concluso MobLand 1×10 con un senso di inappagamento. Ma se le si dà il giusto tempo e un po’ di fiducia, la serie di Guy Ritchie ha buoni elementi su cui lavorare per diventare una bella saga sui gangster moderni. Speriamo sia solo l’inizio.

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