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Una serie tv che sembrava una novità è andata in onda mercoledì 25 su Rai 1 con la sua prima puntata. Di primo acchito sono rimasta sorpresa, credevo fosse la seconda serie italiana che in poco tempo mi aveva stregata dopo Il Cacciatore. Eppure ricordavo questo titolo, aveva un non so che di familiare. Non ci ho messo molto a scoprire che si tratta di una serie andata in onda nel 2017, e la mia sorpresa è cresciuta ancora, a dismisura. Come potevo essermi persa Maltese – Il romanzo del commissario in tutti questi anni?

Shame on me per essermi appassionata alla serialità italiana e alla produzione sicula troppo tardi, ma almeno mercoledì scorso la Rai e la mancata puntata di Chi l’ha Visto? mi hanno dato modo di cominciare a porre rimedio alla mia terrificante lacuna.

Di lì a poco ho scoperto anche che si tratta di una miniserie composta da quattro puntate e già avevo il magone per il poco bel materiale da poter vedere. Per evitare fraintendimenti, dico questo sulla base del primo e del secondo episodio, sono a metà dell’opera. Ma credetemi, se avete apprezzato Il Cacciatore (qui un’ode spassionata alla serie) questa sarà un’ulteriore prova della beltade italiana che a volte pervade la scena seriale del bel paese.

Maltese

Ma andiamo al sodo, Maltese andato in onda per la prima volta sulla Rai dall’8 al 16 maggio 2017 adesso sta facendo capolino di nuovo su Rai1 di mercoledì, la sua prima puntata come già detto c’è stata mercoledì scorso. Ma non temete, se l’avete persa o voleste rivederla, c’è la possibilità ora di recuperarla su RaiPlay, la piattaforma streaming della Rai. In realtà qui ci sono tutte e quattro le puntate e potrebbe essere una delle soluzioni per passare qualche giorno di quarantena in compagnia di una bella serie.

Così come la maggior parte delle serie italiane, anche Maltese tratta la mafia come argomento cardine. Ma come pochi prodotti nostrani racconta e vive questo tema in maniera decisamente interessante.

Per chi se la fosse persa nel 2017, possiamo dire che abbiamo ignorato una grande produzione a cui ha preso parte anche un grande cast. Per citarne solo alcuni, abbiamo Kim Rossi Stuart nei panni del protagonista Dario Maltese, Francesco Scianna e Rike Schmid. Una curiosità interessante è che la scelta del cast è stata fatta analizzando i volti dei veri poliziotti siciliani, a conferma del fatto che la bellezza di una serie si costruisce anche e soprattutto con una ricerca certosina e dettagliata della storia e dei suoi protagonisti.

Non si può neanche dimenticare la straordinaria ambientazione siciliana, tra Trapani, Palermo, Selinunte, Marsala, Nubia fino a Castellamare del Golfo. Località tutte straordinariamente scenografiche che nel tempo hanno rappresentato fisiologicamente i cambiamenti delle persone e della tradizione. Il modo migliore per scoprire la storia di un luogo è vederne il cambiamento nelle foto e nei video e Maltese fa esattamente questo, racconta la Sicilia di fine anni ’70 attraverso due fotografi e le contraddizioni tra passato e presente della vita di un commissario.

Maltese riesce a darci un’idea completa e oggettiva di come era in passato, di come è cambiata e di come sappiamo poco della vita dell’Isola, ora come allora. Questa miniserie rientra senza dubbio nella lista delle produzioni italiane da vedere e da apprezzare più e più volte.

Ogni tanto bisogna ringraziare la Rai per far riprendere fiato e fama a prodotti andati in onda tempo fa e che potrebbero non essere stati conosciuti abbastanza. Questa è una di quelle volte. E soprattutto bisogna anche saper apprezzare ciò che rientra nella categoria ‘serie e miniserie italiane’, è arrivato forse il momento di mettere a confronto ciò che è per definizione migliore, come prodotti americani e inglesi, con quello che è a noi più vicino.

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