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Loki e la necessità eraclitea 

Attenzione: il seguente articolo contiene spoiler sulla Serie Tv dedicata a Loki

Per Eraclito la legge segreta del mondo si manifesta attraverso il flusso continuo degli opposti: non c’è luce senza tenebra e tenebra senza luce. La legge dei contrari vuole il conflitto dei termini incompatibili perché solo tramite esso si genera la natura, ovvero l’eterna lotta fra ciò che per noi è contrario, diviso, lontano. Il mondo, per il filosofo e il suo ambiguo pensiero, si conosce solo attraverso questo momento di dis-connessione, che in realtà nasconde e al tempo stesso chiama in causa la netta e pura connessione.

Eraclito ammette: non c’è caldo senza il freddo perché non conosceresti il caldo se non conoscessi anche il freddo. Questo leitmotiv tra un tema che vive solo nella vita dell’altro caratterizza uno dei personaggi più sfuggenti della Marvel, quel Dio dell’inganno che conosciamo col nome di Loki e con le sembianze di un eroe ma che è stato per molto tempo un antieroe, colui che sfidava gli Avengers con tenacia dal primo film dedicato agli eroi.

Loki – Bene e Male come incontro e scontro, come due facce della stessa medaglia

Loki

Nell’esistenza altalenante di Loki c’è un insieme che si riempie di contrasti apparentemente insanabili e di momenti che sembrano presentarci due ombre diverse dello stesso protagonista. Loki conosce il male per adattarsi al bene, fa a pugni con due linee parallele che prima o poi finiscono per incontrarsi e dar vita al contrasto eracliteo e a ciò che è Loki oggi, un antieroe che è diventato eroe dopo aver vissuto una vita da nemico.

La fenomenologia dei poteri del protagonista dell’ultima serie targata Marvel passa attraverso un cerchio di momenti che ci presentano bene il pensiero legato alla legge dei contrari, a ciò che muore per dar vita e luce al suo punto più lontano. Abbiamo conosciuto Loki come primo nemico degli Avengers nella guerra contro i Chitauri e nelle vesti di spietato conquistatore del Tesseract, quello strumento che avrebbe permesso al protagonista di diventare il più forte conquistatore che i mondi abbiano mai conosciuto.

Ha combattuto contro suo fratello Thor e i suoi alleati per pura fame di potere, anteponendo i suoi obiettivi alla salvezza collettiva dei pianeti.

A quei tempi i suoi inganni servivano solo e soltanto a servirsi degli altri per indebolire i suoi nemici, ma poi con il passare del tempo ci siamo resi conto che Loki è tutt’altro che un ‘semplice’ nemico o comparsa secondaria. Loki compie un processo di ascesa spirituale come pochi altri personaggi all’interno del vasto universo della Marvel, un viaggio che permette al Dio dell’inganno di prendersi con merito e oneri il trono degli eroi davanti a tutti gli altri.

Nella serie dedicata proprio al fratello di Thor, il protagonista si emancipa dal perpetuo rincorrersi dei suoi errori per salvare i suoi amici e l’intero mondo dal crollo delle varie linee temporali. Loki si guarda dentro – negli abissi della sua anima – per deviare i suoi crimini e cancellarli per sempre dal suo curriculum vitae. Ma come si arriva a questo punto del racconto? Come fa Loki a diventare il nuovo Conquistatore e colui che controlla il Tempo? 

Il logos di Eraclito sussurra che nessuna cosa è uguale a se stessa con il passare dei tempi: ogni determinate muta, nulla persiste e tutto si trasforma in continuazione.

Il cambiamento avviene attraverso il conflitto di elementi opposti tra di loro, nel tracciato di una vita che è lotta e opposizione. Loki ha raggiunto il bene solo attraverso il male, due elementi che sono profondamente connessi attraverso una legge che finisce per trasformare ogni cosa nel suo opposto. Il Dio dell’inganno è passato da nemico a eroe anche grazie a una serie di azioni che un buono non compierebbe, attraverso una caratterizzazione che lo ha portato a essere “necessariamente cattivo” in situazioni di disagio.

Nelle prime puntate della serie a lui dedicata, Loki si è fatto strada nel mare magnum dei misteri chiedendo aiuto a quella sua vena meno docile: quale eroe avrebbe stretto il suo nemico in un cubo affinché rilevasse i suoi peccati? Quale eroe avrebbe avuto la meglio contro Kang il Conquistatore senza la retorica a cui ci ha abituati Loki? È rinato dal peccato ma in quel peccato specchia ancora i suoi drammi.

Loki è un personaggio unico, un eroe a cui i fan della Marvel guardano con rispetto e ammirazione

loki

I pezzi del puzzle dell’animo di Loki si incastrano tra furbizia e discordia, abnegazione e solidarietà, tutti disposti insieme per formare qualcosa di straordinariamente unico tra le icone ideate dalla casa di Stan Lee. Il puzzle chiamato Loki è pieno di sfumature inafferrabili che lo rendono uno dei personaggi più belli del panorama supereroistico, un Dio che non può far a meno di presentare sul palco delle emozioni la parte più “diabolica” del suo ego, quella che ha messo fuori gioco per aggrapparsi al bene ma che continua a venir fuori – come un muscolo involontario – quando la vita presenta un conto troppo arduo da pagare.

Per Eraclito non c’è realtà permanente ad eccezione della realtà del cambiamento, e quel cambiamento in Loki si chiama evoluzione, superamento di qualcosa che si è già stati almeno una volta. L’Evoluzione di chi oggi ha ceduto la sua libertà per donare al mondo una nuova possibilità, ma che è riuscito nel suo intento solo dopo aver conosciuto la faccia più cruda del male, la morte della mamma, la separazione del fratello, il lavaggio del cervello dalla fama di potere.

Loki diventa buono grazie al male.

Un paradosso che si spiega attraverso la compresenza dei contrari, quegli elementi apparentemente antitetici che si rivelano aspetti complementari di un unico flusso che è il divenire stesso. Il divenire di Loki è fatto di scelte esistenziali che sanciscono definitamente l’identità di Loki, o meglio il passaggio da antieroe a eroe. Il protagonista compie, nell’epico finale di stagione della serie targata Marvel, un sacrificio toccante: liberare il mondo dalle rovine, da quel male che egli stesso è stato e ha vissuto. E le ultime parole riferite a Sylvie riflettono tutto il percorso di Loki all’interno del MCU: “So che tipo di dio devo essere per te”. “Per tutti noi”. Loki ha scelto il bene. Ma non ha dimenticato il modo in cui è arrivato fino a qui. Non ha dimenticato di essere stato il male.

Su di un cerchio ogni punto d’inizio può anche essere un punto di fine.” – Eraclito