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15 cose che ho pensato dopo aver visto la prima puntata de L’inferno dei Single

Una bellissima isola deserta, una manciata di bellissimi single e tanto, tantissimo bellissimo trash, direttamente dalla Corea del Sud. Questo è molto altro è L’Inferno dei Single, il reality coreano disponibile su Netflix, giunto alla sua seconda stagione e tanto amato dal pubblico (non solo coreano). Diciamo che se siete abituati, come me, al trash senza regole dei reality show americani L’Inferno dei Single vi colpirà per la sua pacatezza e per i modi che appartengono a una cultura molto diversa e molto meno sguaiata di quella americana.

Quando sono a un appuntamento davanti a un bicchiere di vino bianco, posso sempre sfoderare la mia cultura in fatto di serie tv cult, da Breaking Bad a Six Feet Under, passando per Lost e Sons of Anarchy. Ovviamente senza dimenticare la serie tv coreane che negli ultimi tempi si stanno imponendo sempre di più nel panorama seriale, da Squid Game a Vincenzo. La verità è che nei momenti meno felici della mia vita, il mio guilty pleasure è passare in rassegna tutto il catalogo di reality show che Netflix mi offre.

In questi anni ne ho viste di tutti i colori, dal reality sui Maestri vetrai del vetro soffiato fino al meraviglioso format The Circle (che ho visto in tutte le salse, in tutti i luoghi, in tutti i laghi, in tutto il mondo, l’universo). In questi giorni mi è capitato di imbattermi proprio ne L’Inferno dei Single, il reality sud coreano che mi ha colpito sin dalla prima puntata.

Chi sono io per non gettarmi a capofitto in quest’altra avventura trash, mettendo nero su bianco 15 considerazioni che mi sono affiorate alla mente dopo la prima puntata de L’Inferno dei Single?!

L'Inferno dei Single
L’Inferno dei Single (640×427)

1) Un “gran bel” mix

Probabilmente quando hanno ideato questo format i Coreani hanno preso ad esempio un misto tra L’Isola dei Famosi, Too Hot to Handle e Squid Game (solo che in questo caso non ci sono bambole assassine pronte a far fuori i concorrenti al primo errore, almeno fino alla prima puntata).

2) Belli impossibili

Vorrei spendere due secondi per parlare dei coreani iscritti a questo programma. La maggior parte sono belli da far paura, dediti allo sport e alla cura del corpo, allo stesso tempo sono intelligenti, di buone maniere e sanno anche cucinare bene. Non lo so, ditemi un po’ come si manda la candidatura per partecipare al programma così nel frattempo inizio a prendere qualche lezione di coreano.

3) Maria De Filippi colpisce ancora

Verso la fine ho scoperto che c’è anche un pizzico di C’è Posta Per Te, con la differenza che in quel caso sei tu che decidi se aprire o chiudere la busta, qui sono gli altri che decidono se lasciarti o meno il pizzino (lasciandoti anche in dubbio sull’identità dell’altra persona).

4) Un format che non spaventa noi italiani. Anzi

L’unico vincolo dei partecipanti è il non poter rivelare la loro età e la loro professione. In italia siamo già molto avanti, con anni di esperienza in fatto di I Soliti Ignoti e Guess My Age.

5) Una normale domenica mattina di spionaggio paesano

Prima di vedere L’Inferno dei Single ero convinta che le vecchiette a fare comunella sui balconi fossero una prerogativa dei paesini nel sud Italia. Poi ho scoperto L’Inferno dei Single. Praticamente sull’Isola succedono cose, e in studio un gruppo di allegri figuri si diverte a confabulare sulle possibili coppie e sui diversi retroscena della puntata. Niente di più e niente di meno di una normale domenica mattina con le vecchiette del quartiere che si scambiano i gossip ottenuti dalla seduta di spionaggio paesano della sera precedente. Signora mia, tutto il mondo è paese.

6) In che senso Survival Show?

Parlano di Survival show, poi la mattina sono tutte truccate, con la messa in piega e il contouring. Cosa ne sapete voi dei migliori look wild de L’Isola dei Famosi.

7) Più che un’isola, un Gran Gala

Vorrei avere la leggiadria delle ragazze che a L’Inferno dei Single arrivano sull’isola sfilando con un tacco 12, 300 gradi all’ombra e la sabbia bollente. Io a luglio con le infradito ignoranti arrivo sulla spiaggia che, se mi va bene, sono elegante quanto Gollum che zampetta nei pressi di Mordor.

8) L’inferno non è poi così male

Ok, le serie tv coreane sono sempre spietate, cruente ecc. Però qui ci parlano di Inferno dei Single, come se non avessero mai visto una puntata di Too Hot To Handle... quello è vero inferno.

9) In Corea esiste Tinder?

Se questi personaggi sono single significa che o è tutto falso, o Tinder in Corea ha davvero fallito.

10) Tina Cipollari, sei tu?

I commentatori nella loro torre d’avorio de L’Inferno dei Single sono solo delle Tina Cipollari wanna be. Quando volete la queen è qui per insegnarvi.

l'inferno dei single
L’Inferno dei Single (640×360)

11) “Ti vuoi mettere con me?!”

I bigliettini romantici nella casellina mi hanno riportato alla mente vecchi ricordi d’infanzia, quando non esisteva whatsapp e Instagram e alle elementari ci si dichiarava amore eterno con un semplice “Ti vuoi mettere con me?” “Sì/No/Forse“, scritto a penna su un angolo di quaderno strappato e accartocciato.

12) Questione di necessità

Ho capito che abbiamo bisogno di molti più reality e serie tv coreane.

13) Dopotutto sempre di isole parliamo

Alla fine c’è anche un po’ di Lost, solo che manca l’ex musicista, il medico supereroe, l’ex torturatore e la pregiudicata.

14) Non è detta l’ultima parola

Siamo solo alla prima puntata, devono ancora svelare la loro professione. È ancora possibile il colpo di scena per ritrovare l’ex musicista k-pop, il medico supereroe, l’ex torturatore e la pregiudicata.

15) Aspettando Uomini e Donne

A questo punto aspetto con ansia di vedere la versione coreana di Uomini e Donne, nel frattempo provvedo a fare una scorpacciata delle prime due stagioni de L’Inferno dei Single.