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Lady in the Lake non ha commesso l’errore che tutti si aspettavano

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Lady in the Lake, la nuova miniserie di Apple TV+, è stata accolta con grande curiosità. Soprattutto per i dubbi su come avrebbe gestito la complessità delle sue protagoniste femminili in un contesto storico e sociale complicato. Ma non solo. Anche la trasposizione che ne sarebbe derivata, vista l’opera da cui è tratta, era un topic caldo. Ambientata nella Baltimora degli anni ’60, la serie esplora le vite di due donne molto diverse. Maddie Schwartz, una casalinga ebrea che cerca di reinventarsi come giornalista investigativa, e Cleo Sherwood, una donna afroamericana che lotta per migliorare le condizioni di vita dei suoi figli.

Con temi centrali come razzismo, sessismo e tensioni sociali, la serie avrebbe potuto facilmente cadere nella trappola di una rappresentazione superficiale e stereotipata dei personaggi femminili. Tuttavia, Lady in the Lake riesce a evitare questi errori comuni. Lo fa offrendo una narrazione complessa e multilivello che esplora con profondità le ambizioni, le frustrazioni e i sogni infranti delle sue protagoniste (puoi visionare la serie qui su AppleTv+).

Il contesto storico e sociale di Lady in the Lake

La nuova serie tv apple tv Lady in the Lake

La serie Lady in the Lake è ambientata nella Baltimora degli anni ’60, come detto, un’epoca segnata da profonde tensioni razziali e cambiamenti sociali. In quegli anni, Baltimora era una città divisa, con linee di confine ben definite tra le comunità bianche e nere. Questa tensione sociale e razziale è palpabile in ogni aspetto della vita cittadina. Un aspetto che influenza sia le dinamiche quotidiane che le opportunità di vita per le persone di colore. Maddie Schwartz, interpretata da Natalie Portman, rappresenta il tentativo di una donna bianca di classe media di ridefinire il proprio ruolo in una società che, fino a quel momento, l’aveva relegata al ruolo di casalinga. La scelta di Maddie di cercare la propria voce in un mondo dominato dagli uomini la porta a interagire con realtà che fino a quel momento le erano sconosciute. Questo evidenzierà le contraddizioni e le complessità del suo tempo.

Dall’altra parte Cleo Sherwood, interpretata da Moses Ingram, incarna le sfide affrontate dalle donne afroamericane in una società non solo patriarcale, ma anche profondamente razzista. Cleo è intrappolata in un sistema che limita le sue aspirazioni e opprime la sua comunità. Il suo sogno di una vita migliore per i suoi figli rimane eclissato da barriere insormontabili, e solo dopo la sua tragica morte riesce a trovare una forma di “voce” nella narrazione, anche se postuma. La serie esplora in profondità le dinamiche tra queste due donne, evidenziando come le loro vite, sebbene apparentemente distanti, siano intrecciate in un contesto sociale che le condiziona profondamente. Baltimora diventa così non solo uno sfondo, ma un vero e proprio personaggio che plasma le vicende di Maddie e Cleo, riflettendo le tensioni, le ingiustizie e i sogni infranti di un’epoca in tumulto (qui trovi 7 trasposizioni televisive che hanno floppato).

Primo errore evitato: la banalizzazione delle protagoniste

Natalie Portman nella nuova serie tv Apple Tv

Nelle trasposizioni televisive, specialmente quando si tratta di storie ambientate in contesti storici complessi, c’è sempre il rischio di ridurre i personaggi femminili a semplici stereotipi. Questo errore sarebbe stato particolarmente dannoso in Lady in the Lake, dove le protagoniste Maddie e Cleo vivono esperienze profondamente diverse ma ugualmente complesse.

Lady in the Lake evita banalizzazioni, scegliendo di esplorare le sfumature di entrambi i personaggi protagonisti. Maddie non è una salvatrice impeccabile. Le sue azioni sono spesso mosse da ambizioni personali e da un desiderio di riscatto individuale. Cleo, sebbene tragicamente scomparsa, non è solo una vittima, ma una figura con sogni e desideri propri, la cui storia viene raccontata con rispetto e profondità. Questa complessità rende la narrazione più autentica e permette alla serie di esplorare le tensioni razziali e di genere in modo più sfaccettato e realistico​ (qui trovi 5 differenze nella trasposizione da libri a Serie Tv che ci hanno lasciati perplessi).

Una trasposizione visiva e narrativa ben fatta del romanzo di Lady in the Lake

La locandina della serie con Natalie Portman

La serie utilizza un’estetica visiva ricca e una narrazione non lineare per esplorare il tema dell’identità e dei sogni infranti. Le sequenze oniriche e le immagini simboliche non solo aggiungono strati di significato, ma impediscono alla serie di cadere nella trappola della narrazione convenzionale. Questo approccio consente di mantenere la complessità dei personaggi, evitando la tentazione di semplificare eccessivamente le loro motivazioni e le loro lotte ( 10 stravolgimenti più clamorosi nelle trasposizioni da libro/fumetto/film a Serie Tv).

Lady in the Lake non si limita a raccontare una storia di omicidio e mistero. La serie affronta in modo critico il razzismo e il sessismo degli anni ’60. Le vite di Maddie e Cleo sono rappresentative delle esperienze diverse ma interconnesse di donne che cercano di affermarsi in un mondo ostile. Maddie, pur godendo dei privilegi della sua posizione sociale, deve ancora confrontarsi con i limiti imposti alla sua ambizione in quanto donna. Cleo, d’altra parte, è costretta a navigare in un mondo in cui le sue aspirazioni sono costantemente soffocate.

Quello che altre serie non hanno saputo fare

Natalie Portman in Lady in The Lake

Lady in the Lake riesce a fare ciò che molte altre serie ambientate in contesti storici complessi non sono riuscite a fare, ossia trattare con rispetto e profondità le dinamiche di razza, genere e classe, senza cadere in stereotipi o semplificazioni. Molte serie, pur avendo buone intenzioni, spesso scivolano nella trappola di rappresentare personaggi femminili complessi in modo bidimensionale. Ad esempio, le protagoniste femminili possono essere ridotte a semplici archetipi. Come la vittima silenziosa o l’eroina invincibile, togliendo loro la possibilità di esprimere una gamma completa di emozioni e motivazioni. In particolare, le serie che trattano temi come il razzismo e il sessismo spesso rischiano di semplificare le esperienze delle donne di colore, presentandole come personaggi passivi che esistono solo per evidenziare il viaggio del protagonista bianco.

Altre volte, queste storie vengono presentate senza il contesto necessario per comprendere a pieno le complessità storiche e sociali, trasformandole in narrazioni superficiali che non fanno giustizia ai problemi trattati. In contrapposizione, Lady in the Lake si distingue per il modo in cui sviluppa le sue protagoniste, Maddie e Cleo, esplorando le loro storie con uno sguardo critico e sfaccettato. La serie non evita di mostrare i difetti e le contraddizioni dei suoi personaggi principali, consentendo allo spettatore di vedere Maddie non solo come una donna in cerca di emancipazione, ma anche come una persona con motivazioni ambigue e Cleo non solo come una vittima, ma come una donna con sogni e desideri. Questo approccio permette a Lady in the Lake di emergere come un racconto più autentico e potente rispetto ad altre narrazioni simili​ (le 15 migliori Serie Tv da vedere su Apple TV+).