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5 curiosità su Jasmine Trinca, la tenace Ida Ramundo de La storia

Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di alcuni film o serie tv in cui recita Jasmine Trinca

Jasmine Trinca, ai più nota per il film Romanzo Criminale o forse per il complicato ruolo di Ilaria Cucchi nel film Sulla mia Pelle, è un’attrice che ha dimostrato la sua versatilità e la sua energia più volte sullo schermo cinematografico. Vincitrice di un paio di David di Donatello ma anche di quattro Nastri d’argento, Jasmine Trinca nel 2022 si è messa in gioco dalla parte della regia, con Marcel!, un travel film dolce e spietato. Dopotutto, lei che ha lavorato con Nanni Moretti, Riccardo Milani e Ferzan Ozpetek (solo per citarne alcuni) sa cosa significa fare cinema, sia in forma attoriale che in forma registica. Donna affascinante e dalla figura piuttosto singolare, è sempre riuscita ad andare oltre il suo aspetto fisico (che comunque spesso le è “servito” nella sua peculiarità) per dimostrare tutta la sua bravura e tutta la sua professionalità. Senza mai tirarsi indietro davanti a ruoli anche piuttosto complicati, Jasmine Trinca ha sempre portato avanti una carriera coerente e interessante, lavorando a molte cose diverse e raggiungendo anche l’obiettivo di lavorare nel cinema americano, al fianco di nomi del calibro di Sean Penn. La sua ultima fatica, la miniserie La Storia, prodotta da Rai Fiction, è un esempio di come Jasmine Trinca non si tiri mai indietro di fronte a ruoli importanti e complessi e, questa ultima serie in particolare è per lei motivo di vanto e scoprirete presto perché. Jasmine Trinca è una donna abbastanza riservata e di lei non si sa molto a livello privato, ma ciò che sappiamo è interessante e svela molto della sua personalità semplice e coraggiosa.

1. Si era iscritta alla facoltà di Archeologia

Jasmine Trinca

Nella mente di Jasmine Trinca adolescente non c’era il cinema; benché fosse un’amante della settima arte, rimaneva per lei una grande passione da coltivare in privato, come fanno tantissimi. Finita la scuola superiore, infatti, Jasmine Trinca si iscrive all’università per perseguire quello che pensava fosse il suo sogno: l’archeologia. Dettata da un’altra passione, l’attrice quindi inizia a studiare all’Università di Roma La Sapienza, arrivando davvero vicinissima alla laurea. Ma tutto cambiò con un’opportunità come non ne capitano quasi mai: dopo la sua unica esperienza con Nanni Moretti nel film La stanza del figlio (ruolo che non aveva convinto del tutto Jasmine a intraprendere la carriera di attrice) arriva La meglio gioventù, di Marco Tullio Giordana, film generazionale perfetto per la sua figura e per la sua esperienza. Quale migliore occasione per mettersi in gioco sul serio? Jasmine Trinca mostra tutto il suo coraggio e tutta la sua intraprendenza, buttandosi in un mondo a dir poco complesso. Sarà questa la svolta che la porterà a ripensare alla sua carriera da archeologa e che le farà capire che il cinema non è un sogno irrealizzabile. A pochissimi passi dalla laurea Jasmine Trinca si tuffa nell’ignoto e fa un regalo al cinema italiano, intraprendendo una splendida carriera che oggi apprezziamo tutti quanti.

2. Sua figlia si chiama Elsa in onore di Elsa Morante

Jasmine Trinca

Interpretare la Ida de La Storia di Elsa Morante non è un lavoro come gli altri per Jasmine Trinca, legata da sempre alla scrittrice. Il ruolo complesso e interessantissimo che ha nella miniserie prodotta da Rai Fiction è una responsabilità per lei speciale. In primis per la sua difficoltà, è chiaro, e poi anche per la sua necessità di essere compreso. Ida è una madre che non deve combattere solo con le insidie della maternità, quanto piuttosto col mondo che la circonda, oppresso da una guerra non sua cui però dovrà far fronte in un modo o nell’altro. E così come Ida, anche Jasmine Trinca è una madre, ben più fortunata della sua Ida, ma che un richiamo a quel mondo lo ha fatto, a suo modo. La figlia di Jasmine Trinca si chiama proprio Elsa, in onore della grande scrittrice italiana che ha segnato così profondamente la letteratura e la storia del nostro Paese. Per Jasmine Trinca, quindi, il ruolo di Ida è qualcosa di più del semplice lavoro. Se è vero che ogni personaggio sopravvive nella testa dell’attore, Ida deve essere rimasta impressa più di tutti nell’immaginario di Jasmine Trinca che ha, con La Storia, potuto onorare una scrittrice che ama e prestare il volto meravigliosamente al suo personaggio principale.

3. Ha conosciuto il padre di sua figlia sui banchi di scuola

Jasmine Trinca

Classe 1981, Jasmine Trinca è una classicista: il liceo di provenienza è il liceo classico statale Virgilio, a Roma, in una delle vie più belle della capitale italiana. Un liceo dove la cultura regna sovrana, che da sempre (chi è di Roma lo saprà di certo) ha la nomea di aver ospitato grandi nomi tra intellettuali, artisti e attori. Jasmine Trinca ce la immaginiamo perfettamente in un posto del genere, dove ciò che sembra contare di più è proprio la cultura. Ma ciò che scuote maggiormente la vita di Jasmine Trinca in quel liceo, è forse la scoperta dell’amore; il suo ex marito, nonché padre di Elsa, lo conosce proprio su quei banchi di scuola, tra dizionari di greco e il fermento politico. Una storia che dura molti anni e che, appunto, porta alla nascita della figlia. Un amore adolescenziale non sempre porta a un finale idilliaco, ma in compenso le ha portato la sua Elsa.

4. Ha iniziato la sua carriera con Nanni Moretti

Jasmine Trinca

Ancora al liceo, Jasmine Trinca riceve la sua primissima chiamata dal mondo del cinema, e non una chiamata qualsiasi. Quasi per gioco, la giovanissima Jasmine Trinca, ancora studentessa del liceo classico Virgilio, fa un provino per un film di Nanni Moretti, La stanza del figlio. Il regista sta cercando una ragazza che sia giovane e che sia, soprattutto, alle prime armi, che non abbia esperienza del mondo della recitazione. Tra circa 2500 altre ragazze, viene scelta per il ruolo Irene, l’adolescente figlia di una famiglia apparentemente pacifica e serena che verrà scossa da un terribile lutto. È il primissimo approccio al cinema per Jasmine Trinca che, però, dimostra grande intraprendenza e grande energia, anche in una parte che si potrebbe definire secondaria ma che ha un forte impatto sul film stesso. Nanni Moretti, nella sua infinita saggezza e bravura, riesce a far emergere una ragazza senza alcuna esperienza in un film complesso e malinconico, aiutato da una bravura disarmante della stessa ragazza. Jasmine Trinca, ne La stanza del figlio, trova per la prima volta la strada per diventare l’attrice che è oggi.

5. Ha fatto parte della giuria del Festival di Venezia nel 2017

Jasmine Trinca

Dopo aver vinto il Nastro d’argento come migliore attrice protagonista nel 2004, e prima ancora di vincere i due David di Donatello nel 2018 e nel 2020, Jasmine Trinca ha avuto anche l’onore di prendere parte alla giuria della 74esima edizione del Festival di Venezia. Edizione nella quale era padrino Alessandro Borghi, col quale solo un anno dopo, Jasmine Trinca avrebbe intrapreso l’avventura di Sulla mia pelle, uno dei film e dei ruoli più difficili per l’attrice. La sua competenza e la sua carriera nel mondo del cinema le hanno permesso non solo di essere accolta in una delle giurie più importanti nel settore, ma anche e soprattutto di essere riconosciuta a livello internazionale. Anche se Jasmine Trinca il sogno di Hollywood lo aveva già perseguito nel 2015, girando The Gunman, al fianco di Sean Penn. Tutti questi tasselli vanno a formare un’attrice strepitosa che è in grado di reinventarsi continuamente che, soprattutto, si conosce molto bene e conosce il cinema, tanto da poter interpretare ruoli complessi e interessanti senza mai sbagliare un colpo. Jasmine Trinca passa dalla commedia al dramma, dall’action movie al dramedy senza battere ciglio, con una professionalità rara, tanto da avere abbastanza competenza per finire a giudicare lei stessa gli altri film. Di sicuro un’eccellenza italiana.