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L’uomo che aveva capito tutto (o quasi) di How I Met Your Mother

Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler su How I Met Your Mother

Li abbiamo amati per nove anni, talvolta odiati. Ci siamo immedesimati nelle loro esperienze, crescendo con loro. Ci hanno fatto ridere con la stessa intensità con la quale ci hanno ridotto in lacrime. Nonostante le mille difficoltà da affrontare, ci hanno fatto vivere a New York col sogno di diventare parte di un gruppo d’amici del genere.

Oppure no?

Perché forse stiamo esagerando e si potrebbe mettere in discussione l’ultima parte. Facciamoci una domanda: vorremmo avere Ted, Barney, Robin, Lily e Marshall nelle nostre vite, tutti insieme? In questo modo?

Insomma, vorremmo vivere le amicizie come si fa in How I Met Your Mother?

La risposta è sì e spiegheremo perché tra un po’ ma, prima di farlo, usciamo per un attimo dal loro guscio e osserviamoli da un altro punto di vista. Potrebbe essere interessante e ci permetterebbe di comprendere meglio chi diavolo siano davvero i nostri amici e che rapporto abbiano tra loro. Come fece, per esempio, il dimenticato (e inascoltato) Kevin, uno che di loro aveva capito tutto. O quasi. Non ci credete? Allora ripensate a cosa successe nel sesto episodio della settima, oscura, stagione.

How I Met Your Mother

La puntata in questione, intitolata Mystery vs. Historyha come insolito protagonista Kevin Venkataraghavan, uno psicoterapeuta allora fidanzato con Robin. Come andò a finire tra i due lo ricordiamo bene, ma quel che ci interessa ora è comprendere come analizzò le dinamiche sinistre presenti nel gruppo d’amici. Il coinvolgimento nella relazione, infatti, lo portò ad esplodere con una serie di considerazioni che nessuno vorrebbe mai sentire. Kevin, dopo essersi trattenuto a più riprese, definì i ragazzi “un gruppo di persone morbosamente interdipendenti”. Prendendo in esame ogni singolo elemento, riscontrò in Ted e Marshall un’improbabile “ansia da separazione”, la presenza in Lily di un “senso di colpa” fin troppo eccessivo e in Barney la “tendenza patologica alla menzogna”, anche nei confronti di se stesso (“rifiuta” l’idea di essere “malato”).

Il comportamento sociale del gruppo è “inappropriato” e risponde a dinamiche tutte loro che non sarebbero accettate da persone esterne. Definì quindi “morboso” il rapporto, arrivando alla conclusione che in un quadro del genere fosse assente solo la “violenza fisica” (invece presente). Secondo quanto suggerì tra le righe Kevin, inoltre, il rapporto fraterno tra i ragazzi condizionava oltremisura ogni altra relazione (la sua con la Scherbatsky, ma non solo. in quell’episodio Robin e Barney “stalkerarono” una ragazza invitata a cena da Ted). Inutile dire che Robin, Barney, Lily e Marshall, attoniti al momento dello sfogo, ci rimasero male e lo psicoterapeuta fu costretto a scusarsi facendo cadere nel dimenticatoio la sua analisi, ma il dubbio resta: quanto è “malato” il loro rapporto d’amicizia?

How I Met Your Mother

Diciamolo: tanto, tantissimo. Persino troppo. Non ci abbiamo mai fatto caso perché How I Met Your Mother è una meravigliosa comedy (o meglio: un’equilibratissima dramedy) e le situazioni più assurde sono sempre state accompagnate da una sonora risata, ma un gruppo d’amici del genere, più vicino ad una setta che ad una famiglia, sarebbe stressante per buona parte di noi. Ogni esperienza col mondo esterno dovrebbe tenere in considerazione gli equilibri all’interno del gruppo, e finirebbe col metterci le manette, limitando le nostre vite. E allora perché vorremmo comunque legarci così a quei cinque “malati”? Perché Kevin aveva capito quasi tutto, non tutto. Il terapeuta, oltretutto coinvolto sentimentalmente e, di conseguenza, non lucido fino in fondo (come si può accettare che la propria fidanzata frequenti ogni giorno due importanti ex?), non può sapere che quel rapporto “malato” (esasperato in chiave comica, ma riscontrabile in mille altre situazioni) ha salvato tutti loro, altrimenti destinati ad un futuro più infelice.

Avrebbe costretto Lily e Marshall ad una vita di coppia piuttosto monotona e prevedibile (a prescindere dalla forza della relazione), Robin e Ted ad una perenne immaturità sentimentale e, con loro, Barney, solo più di ogni altro e bisognoso di una seconda famiglia. How I Met Your Mother è, tra le altre cose, la storia di un bel gruppo di amici che sono diventati grandi l’uno grazie al supporto dell’altro, spiccando poi il volo autonomamente nel mondo del lavoro e nella gestione delle grandi sfide della vita. Non si perderanno mai di vista, perché la loro unione non è una catena, ma la chiave di volta più positiva di sempre, capace di esprimere al meglio ogni individualità, fondamentale e indipendente. Alla faccia dei disturbi, le psicosi e i comportamenti anomali. D’altronde, alzi la mano chi non ne ha almeno uno, se non tutti. E poi facciamoci una bella risata. Si spera, in ottima compagnia.

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