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10 cose che ho pensato dopo aver guardato il pilot di House of the Dragon

La serie tv più attesa di questo 2022 è finalmente arrivata, e possiamo già dire con certezza che non ne siamo rimasti delusi. House of the Dragon, il prequel di Game of Thrones che verte intorno alle vicende di casa Targaryen, ha permesso ai malinconici di tutto il mondo di continuare il viaggio nell’universo GOT e tra tradimenti, amori, e battaglie il coinvolgimento è già assicurato.

Insieme all’esaltazione generale, mi sono trovata di fronte a qualche dubbio. In particolare stare al passo con le generazioni, le famiglie, i nomi e i personaggi non è stato subito facile, soprattutto perché il pilot di cose per scontate ne dà tante.

Ecco 10 cose che ho pensato dopo aver guardato il pilota di House of the Dragon

1) Quanto mi sei mancata

house of the dragon

La prima cosa che ho pensato quando ho iniziato a guardare la prima puntata è stata: quanto mi sei mancata, Westeros. Per chi come me fosse un grande appassionato della serie madre, terminarla qualche anno fa ha significato la fine di un percorso che è durato anni.

Ci siamo trovati tutti di fronte all’adrenalina dell’ultima puntata per poi avvertire il grande senso di vuoto che solo la serie tv più “grande” di sempre ha potuto lasciare. Diverse serie hanno provato a prendere il suo posto ma, parliamoci chiaro, come Game of Thrones nessuna mai.

Probabilmente anche House of the Dragon non ne sarà propriamente all’altezza, ma se la prima puntata è un piccolo assaggio di ciò che ci aspetta possiamo stare tranquilli.

2) L’albero genealogico per capire House of the Dragon

house of the dragon

La seconda cosa che pensato, nel momento in cui i titoli di testa cercano di spiegarci in che momento “storico” ci troviamo, è stata “ma qual è il grado di parentela di questi personaggi con Daenerys?”.

Per pigrizia e per paura di spoiler, prima di andare a cercare le informazioni su internet ho chiesto a un’amica se lei lo avesse capito. Anche lei ha provato a spiegarmelo ma i dubbi erano tanti, così ho deciso di aspettare la fine della puntata per poi andare a cercarmi l’albero genealogico dei Targaryen.

Dopo aver capito con chiarezza che ci troviamo al sessantesimo anno di Re Jaehaerys I sul Trono di Spade, tuttora non sono riuscita a risalire bene al collegamento con la Regina dei Draghi. Il fatto, poi, che abbiamo tutti lo stesso nome non è che mi abbia aiutato tanto (ma ho capito Dark, quindi capirò anche questa). 

3) La colonna sonora

house of the dragon

Prima di iniziare la puntata mi sono domandata se la colonna sonora sarebbe stata la stessa, la risposta dopo aver guardato il pilot di House of the Dragon è stata: sì e no.

Le orecchie più attente avranno infatti captato un campionamento all’interno della colonna sonora in sottofondo alle puntate, che sì è diversa ma ha una melodia molto simile e a tratti identica all’indimenticabile colonna sonora di Game of Thrones.

Ovviamente le musiche sono opera di Ramin Djawadi, compositore anche di Game of Thrones, con cui ha vinto due Emmy per le musiche.

4) La sigla di House of the Dragon mi ha delusa, inizialmente

All’inizio di questo articolo ho detto che House of the Dragon sarà probabilmente all’altezza di Game of Thrones, ma non sarà mai Game of Thrones.

Quando ho avviato la puntata, la prima cosa che ho aspettato con ansia era una sigla capace di emozionarmi come quella della saga magre. Insomma, non penso di aver mai saltato una volta l’intro e sono sicura che mentre ne sto parlando le note stanno risuonando nella vostra testa.

La sigla di Game of Thrones è stata, infatti, una delle poche melodie totalmente prive di parole e relativamente lunghe a essere ricordata e adorata da tutti. Per fortuna però, dopo il secondo episodio, abbiamo avuto la piacevole scoperta del fatto che la musica della sigla sarà sempre quella che ci ha fatto innamorare in Game of Thrones.

5) Dove l’ho già visto?

Altra nota positiva di questa nuova serie è sicuramente il cast.

Competere con l’empatizzazione che noi fan avevamo con il vecchio cast non è stata sicuramente una cosa facile, anzi. Accettare nuovi personaggi e nuove storie è stato particolarmente difficile.

Ad aiutare questo processo, tuttavia, è stata la presenza di un cast di tutto rispetto. Molti degli attori sono infatti volti noti e ho impiegato davvero poco tempo per “farli miei”.

Sicuramente ho riconosciuto subito Matt Smith, noto per il suo ruolo in The Crown, Olivia Cooke invece l’avevo già adorata in Bates Motel.

6) L’uscita settimanale me la farà apprezzare di più?

House of the Dragon verrà rilasciata settimanalmente in contemporanea con l’America, e questo metodo mi lascia sempre molto dubbiosa.

Da una parte sono contenta perché questa tipologia di rilascio mi impedisce di bingwatchare tutto in tipo due giorni per poi ritrovarmi di nuovo con quel senso di vuoto. Dall’altra, però, quando mi trovo di fronte a serie tv complesse la cui trama non è proprio facilissima da interpretare, la settimana di distanza mi mette sempre di fronte a qualche dubbio quando inizio la puntata successiva.

Alcuni particolari vengono infatti inevitabilmente dimenticati e spesso mi trovo a dover rivedere alcuni spezzoni della precedente per apprezzare meglio la successiva.

7) A che punto dei libri si trova House of the Dragon?

Faccio parte di quelle persone che non hanno mai letto i libri. Purtroppo se mi trovo a doverli leggere dopo aver già visto la trasposizione non riesco a coglierne più la bellezza.

Tuttavia son ben cosciente dei numerosi libri che il caro vecchio George R.R. Martin ha scritto e mi sono chiesta a che punto dei libri fossimo arrivati con questa serie.

La serie televisiva del 2011 è tratta dal ciclo Cronache del ghiaccio e del fuoco, mentre House of the Dragon è basata sul libro Fuoco e sangue (Fire & Blood).

8) Adoro follemente la loro pronuncia

Questa cosa la può capire solo chi come me ama guardare le serie in lingua originale. Spesso sento dire alle persone che le guardano doppiate che quando gli viene consigliato di guardarle in lingua originale è solo per spavalderia.

In alcuni casi, soprattutto per serie leggere, non cambia tanto, anche perché abbiamo degli ottimi doppiatori. Ma nel caso di serie come Peaky Blinders, Game of Thrones e la stessa House of the Dragon, la lingua originale è FONDAMENTALE.

La pronuncia degli attori permette infatti di immergersi in un mondo totalmente diverso, a tratti magico, nuovo rispetto a quello doppiato che tende a omologarla a tante altre serie.

9) Chi è il villain di questa serie?

Game of Thrones non è mai stata una lotta tra “bene e male”, non è mai esistito il bianco e nero ma piuttosto il grigio. Spesso ci siamo trovati a odiare e poi amare certi personaggi, altri abbiamo continuato a odiarli ma erano caratterizzati talmente bene da risultare carismatici (pensiamo a Ramsey Bolton).

C’erano poi i villain, quelli che abbiamo odiato e che quando sono morti ci hanno dato un’incredibile soddisfazione, come ad esempio Joffrey.

Nel pilot non è ancora ben chiaro chi sarà il vero cattivo della situazione. Per adesso sono tutti personaggi complessi, opachi e dai tratti non definiti. Questo non fa altro che aumentare la mia curiosità.

10) Chi sarà il primo a morire in House of the Dragon?

L’ultima cosa che ho pensato guardando il pilot è stata “chi sarà il primo personaggio a essere ucciso?

Insomma, Game of Thrones ci aveva abituati a non affezionarci a nessuno, perché sarebbe tranquillamente potuto morire nella puntata successiva (Le Nozze Rosse vi dicono niente?). A parer mio è sempre stata una delle sue più grandi caratteristiche e tra quelle che ho amato di più. Il colpo di scena mi ha sempre coinvolta molto.

House of the Dragon seguirà lo stesso filone? Dobbiamo cercare di non affezionarci troppo ai personaggi? Lo scopriremo solo nelle prossime puntate (e, dopotutto, il primo “omicidio” c’è già stato con la morte della Regina).