โCโรจ un solo dio, e il suo nome รจ Morteโ.

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Questo insegna Game of Thrones. Questo ci trasmette, insieme alle sue mille lezioni sul potere, sulla vendetta, sullโamore, quegli insegnamenti che ci sembravano lontanissimi, perchรจ ambientati in lande ghiacciate o in palazzi principeschi, ma che invece erano parte di ciรฒ che siamo anche noi. Umani, impotenti davanti agli eventi. Nemmeno Daenerys, quasi una dea agli occhi di chi la vede sfrecciare a dorso di drago sopra la sua testa, ha potuto salvare quello che il destino le ha dato come unica progenie; nemmeno il fuoco piรน ardente puรฒ scacciare la paura per quello che potrebbe essere il destino di tutta lโumanitร ; nemmeno la vita puรฒ sconfiggere la morte che ora cavalca il fuoco fatto carne.
Potrร forse farlo lโamore? ร questo che ci vogliono dire gli sceneggiatori, con quella scena di passione tra Jon e Daenerys, che conclude una conoscenza iniziata non sotto i migliori auspici e che apre le porte a chissร quali sviluppi, sottotrame, colpi di scena? O la forza dellโamore รจ solo unโaltra illusione, come gli occhi di Tyrion sembrano suggerire, una tenebra che cala sulla ragione fingendo di portare luce nel cuore?
O sta forse calando la notte anche sulle divinitร ? Le alleanze non si basano piรน su onore e convenienza, ma sullโincombenza di rimanere vivi (e persino Brienne dice โFuck loyaltyโ), i vecchi maestri di scaltrezza sono ormai abbandonati, e il loro sangue bagna il duro pavimento di Grande Inverno, i legami, anche i piรน morbosi e profondi, sono spezzati per sempre e al loro posto si fortificano quelli allโapparenza piรน fragili. Si decompone tutto, ogni cosa va in rovina, e sulle ceneri del passato forse spunterร un fiore nuovo, o forse no. O forse sarร solo unโillusione, e la caduta degli dei di Game of Thrones sarร lunga e inarrestabile e non ci sarร nessuno a osservarli cadere nel vuoto, niente che crescerร sulle loro ossa, solo tenebre e buio.
Lโamore tra Jon e Daenerys saprร sconfiggere gli dei della morte meglio di quello dei loro predecessori, Rhaegar e Lyanna, che in un mondo ancora fiorito e ignaro del freddo e della morte si sposano in segreto, e che finisce in un lago di sangue senza fine? Lโamore di Jaime per la sorella, che รจ ormai lโombra della donna amata, sarร tanto forte da soffocare i singhiozzi di chi, per adempiere al suo destino, deve uccidere colei che รจ anche una parte di sรฉ?
Lo sfacelo che sembra accompagnare ogni scelta dei protagonisti, passati e presenti, ci fa dubitare di tutti e ci toglie ogni certezza. Perchรฉ ogni scelta che fai, che sia abbandonare il grembo di tuo sorella o schierarti apertamente dalla sua parte, ti segna e ti cambia per sempre. Facendoti allontanare da casa, o permettendoti di rientrare una volta per tutte. Sempre, togliendoti qualcosa da dentro. Mai come in questo finale di stagione ci eravamo sentiti spiazzati, abbandonati, orfani delle nostre certezze. Perchรฉ quando gli dei precipitano, quando vediamo i nostri eroi perdere ogni certezza, ci sentiamo anche noi piรน soli. Eppure, ritrovandoci orfani, noi come loro realizziamo di non avere bisogno di divinitร , di autoritร superiori, che mai come in questa stagione si sono dimostrate attente solo ai loro interessi, piccole e deboli, sballottate dai sentimenti, incapaci di fronteggiare un nemico che non guarda in faccia nessuno.
E quando sei tu a guardarlo negli occhi, quel nemico, in quei pozzi vuoti e senza vita vedi solo sprofondare te stesso e tutto ciรฒ che ami. Forse รจ questo che fanno veramente gli Estranei, entitร quanto mai misteriose ma forse indistricabili proprio per la loro primitivitร : risucchiare la vita, non porre mai una fine alla sofferenza, ma trascinare il corpo nei secoli dei secoli, spinto solo da un istinto primordiale. Questo รจ ciรฒ che ha giร tolto il figlio a una madre, questo รจ ciรฒ che una futura madre teme.
Perchรฉ un nuovo dio nasca, un altro deve cadere. Cosรฌ come puรฒ esserci un solo Re sul Trono di Spade, cosรฌ su ogni cosa deve regnare un solo dio. E la caduta sta arrivando per tutti i miscredenti dellโunico vero dio, la Morte, che tramite il suo messaggero, il Re della Notte, sta arrivando ad impossessarsi di tutto ciรฒ che conta. Chi si sente deluso da questo finale di stagione deve ricordarsi che la minaccia รจ sempre stata la stessa, fin dalla prima scena della primissima puntata: un monito a chi si avventurava nelle rischiose lande di Game of Thrones, un monito da tenere sempre a mente quello che conta davvero, cioรจ che lโinverno รจ veramente arrivato.
Le scene con gli Estranei hanno sempre avuto la capacitร di incutere un terrore subdolo e cieco, unโinquietudine strisciante, fin dalla loro primissima apparizione. Vederli marciare imperturbabili verso il regno degli uomini, senza emettere un suono se non quello dei loro passi sulla neve, ci ghiaccia il sangue nelle vene, creando quella sensazione di assoluta impotenza e di terrore estatico che solo guardare negli occhi la morte puรฒ dare. E la meravigliosa e inquietante scena della breccia nella Barriera, ambiziosa e disperata opera dellโuomo per proteggersi da un nemico di cui aveva dimenticato la pericolositร , ne รจ la dimostrazione definitiva.
Una scena in cui tutta la magia finora vista in Game of Thrones ci sembra un trucchetto di prestigio, comparata alla potenza mastodontica dellโimpresa del Re della Notte, che come un Titano si appresta alla scalata allโOlimpo degli uomini, di cui la Barriera รจ solo un primo, insignificante, scalino.