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Game of Thrones è celebre per la sua capacità di sconvolgere il pubblico, ribaltando le aspettative e punendo personaggi amati senza pietà. Mentre i protagonisti hanno spesso goduto di archi narrativi complessi e conclusioni memorabili, alcuni dei personaggi secondari più interessanti della serie hanno incontrato un destino crudele. In molti casi, si tratta di figure minori che, pur non rubando mai del tutto la scena, hanno conquistato il cuore degli spettatori. Il loro epilogo, tuttavia, è stato tutt’altro che glorioso: dimenticati, traditi, sacrificati o eliminati senza onore. Questi personaggi sono la prova che a Westeros la bontà non garantisce alcuna salvezza. In questo articolo ripercorriamo nove di personaggi secondari di Game of Thrones — che potete trovare qui — che hanno avuto un epilogo tremendo, lasciando dietro di sé un vuoto amaro, spesso incolmabile.
1) La morte di Shireen Baratheon, unica figlia di Stannis, è uno dei momenti più strazianti di Game of Thrones
Uno dei momenti più sconvolgenti e dolorosi di Game of Thrones è senza dubbio la morte di Shireen Baratheon. Questo tragico evento avviene nella quinta stagione ed è diventato uno dei simboli più evidenti del fanatismo dato dal potere che permea tutta la serie. Shireen è una bambina dolce, colta e sensibile, cresciuta isolata a causa del morbo grigio che l’ha colpita da neonata, sfigurandola. Nonostante la sua condizione, è una delle poche figure genuine e innocenti nel mondo spietato dei Sette Regni. È affezionata al padre Stannis, ma in particolare modo a Ser Davos Seaworth, con cui sviluppa un legame molto profondo. La sua morte avviene in un momento disperato per Stannis: bloccato da una tormenta di neve durante la marcia verso Grande Inverno, con l’esercito affamato e in rivolta. L’uomo si lascia convincere da Melisandre che solo un sacrificio al dio R’hllor può garantire la vittoria. E il sacrificio richiesto è la vita di Shireen.
In una scena straziante, la bambina viene bruciata viva sul rogo, mentre urla e implora il padre di salvarla. Il volto impassibile di Stannis durante l’esecuzione della figlia è forse ancora più agghiacciante del rogo stesso. Questa scena ha suscitato enorme indignazione tra i fan, sia solo per la sua brutalità, sia perché distrugge definitivamente l’umanità di Stannis. Il fratello di Re Robert fino a quel momento era visto infatti come un leader rigido ma giusto, in lui c’era ancora qualcosa di positivo nonostante l’influenza di Melisandre. La morte di Shireen rappresenta un punto di non ritorno: segna il crollo morale e strategico di Stannis, che poco dopo viene sconfitto e ucciso. Da un punto di vista narrativo si tratta di un momento molto potente e soprattutto disturbante che mostra fin dove può spingersi l’uomo accecato dal potere e dalla fede. Ma è l’ennesimo triste promemoria che in Game of Thrones, nessuna innocenza è al sicuro.
2) Lyanna Mormont
Lyanna Mormont, interpretata dalla portentosa Bella Ramsey, muore durante la Battaglia di Grande Inverno, nel tragico episodio della Lunga Notte. La giovanissima Lady dell’Isola dell’Orso, rifiuta l’invito del cugino Ser Jorah a non combattere, dichiarando che è il suo dovere difendere il Nord e la sua Casa. Durante l’assalto dei non‑morti al castello, un gigantesco wight supera le mura e si riversa nel cortile: afferra Lyanna e la schiaccia con la sua enorme mano. Nonostante le ferite gravi, la giovane estrae l’ultimo pugnale di vetro di drago dalla cintura e, con un colpo disperato, infilza l’occhio del gigante, uccidendolo. Stremata, Lyanna muore subito dopo soccombendo alle sue ferite. La morte di Lyanna viene raccontata come un sacrificio eroico: una ragazzina di circa tredici anni che affronta da sola una minaccia immensa e la neutralizza. Pur pagando con la propria vita, l’episodio stesso pone l’accento sulla volontà degli autori di renderla protagonista di un gesto significativo.
Secondo gli showrunner, se Lyanna doveva morire, la sua morte doveva essere memorabile. La stessa attrice Bella Ramsey ha dichiarato in interviste che è stato importante dare a Lyanna “una morte degna”. Il suo sacrificio e la sua determinazione hanno lasciato il segno: sono davvero pochi i personaggi così giovani ad avere un impatto così forte sulla trama e con poco screen time. Dopo essere stata uccisa, Lyanna viene trasformata in wight da parte del Re della Notte, ma alla fine della battaglia viene distrutta insieme agli altri non‑morti. Con la morte di Lyanna e quella di Ser Jorah, la Casa Mormont si estingue definitivamente, aumentando ulteriormente il peso del sacrificio compiuto. La sua fine segna la chiusura di un percorso narrativo tanto potente quanto inaspettato, in cui una ragazzina apparentemente innocua diviene simbolo di lealtà e coraggio.









