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I 5 migliori film di Paolo Sorrentino che puoi trovare su Netflix

Torna la nostra rubrica nata per imparare a orientarci nello sterminato catalogo di Netflix e riuscire a ritrovare i contenuti di qualità che la piattaforma mette a disposizione per noi: è la volta di un orgoglio italiano, candidato anche quest’anno agli Oscar. Stiamo parlando di Paolo Sorrentino, regista originario di Napoli, conosciuto in tutto il mondo per i suoi inestimabili film capolavoro. Godetevi la bellezza tutta italiana delle sue storie, siamo certi che saprete fare tesoro dei migliori film di Sorrentino che stiamo per consigliarvi! Abbassate le luci, che lo spettacolo abbia inizio!

Ma prima di proseguire, vi segnaliamo un’imperdibile offerta di Sky & Netflix disponibilie solo online! Con soli 15,90€ al mese scontato da 30€, potete accedere senza limiti a film, serie TV e tanto altro su entrambe le piattaforme. Tutti i dettagli e le modalità di attivazione sono disponibili sul sito Sky.

1) La Grande Bellezza

migliori film Sorrentino

Vincitore del Premio Oscar come Miglior film straniero e uscito nel 2013, La Grande Bellezza è uno tra i migliori film di Sorrentino.
Il protagonista, Jep Gambardella (Toni Servillo), è un noto giornalista e critico teatrale che vive una banale e inconcludente esistenza negli ambienti più mondani di Roma. Nonostante venga osannato da tutti, trascorre i suoi giorni tra ambienti volgari e viziosi che frequenta nel tentativo di distrarsi dalla sua perpetua ricerca della bellezza. Il suo percorso si trasforma in un viaggio costellato di malinconie, mal di vivere e bugie. La sua esistenza monotona viene stravolta da un curioso evento: il marito del suo primo amore, Elisa, che alla morte della donna ha trovato un diario attraverso cui ha scoperto di essere stato per lei solo un compagno di vita, mentre il suo cuore è sempre appartenuto a Jep.

Profondamente turbato dall’accaduto, Jep fa un drammatico bilancio della sua vita, cercando di comprendere fino in fondo il motivo del suo blocco creativo, in quanto non riesce più a dedicarsi alla sua attività di scrittore. Devastato da una spirale di eventi dolorosi, Jep si rende conto di condurre una ricerca disperata e vana di questa “grande bellezza” ma senza sapere, fino in fondo, dove trovarla. Convinto quindi di essere intrappolato in un’affannata corsa contro il tempo che scorre inesorabile. La Grande Bellezza ci delizia con una Roma incantata con memorie Felliniane e, proprio per questo, si ammanta, sin dal primo minuto, di una certa magia estemporanea.

2) This Must Be The Place

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Tra i migliori film di Sorrentino che troviamo su Netflix c’è This Must Be the Place, lungometraggio del 2011 che racconta la storia di Cheyenne – interpretato da Sean Penn – una rock star famosa negli anni ’80, frontman della band The Fellows. Anche lontano dal palcoscenico, l’uomo continua a vestirsi e truccrsi proprio come quando era famoso, e trascorre le sue giornate in una grande villa di Dublino con sua moglie Jane (Frances McDormand) e all’amica Mary (Eve Hewson). Inutili i tentativi di spingerlo nuovamente a fare musica da parte di tutte le persone che gli sono vicino, perché lui proprio non ne vuole sapere dato il periodo di depressione che sta affrontando. La sua vita però viene completamente stravolta da una notizia inaspettata: suo padre è in fin di vita. Questo lo costringe a recarsi negli Stati Uniti, ma quando arriva scopre che suo padre è già deceduto. Inoltre, scopre che il suo genitore aveva dedicato gran parte della sua vita alla ricerca di Aloise Lange (Heinz Lieven), un ufficiale nazista che lo aveva umiliato in un campo di concentramento durante la seconda guerra mondiale. Questo lo spinge a intraprendere un viaggio solitario durante il quale vivrà diversi incontri che lo indurranno a proseguire le ricerche iniziate dal padre, intraprendendo così un viaggio solitario negli Stati Uniti che lo trasformerà per sempre. Un road movie insolito, dal sapore malinconico, che assume contorni catartici non solo per Cheyenne ma anche per Sorrentino stesso. Vincitore di un premio al Festival di Cannes, 6 premi David di Donatello e 3 premi Nastri d’Argento non possiamo che considerarlo uno dei grandi capolavori del regista partenopeo.

3) Il Divo

Un altro dei migliori film di Sorrentino da annoverare in questa preziosa lista è Il Divo, lungometraggio incentrato sulla vita del senatore Giulio Andreotti, interpretato dal suo attore feticcio Toni Servillo. Il racconto è incentrato sulla vita di quest’uomo poliedrico, simbolo della storia politica italiana per decenni, raccontata nel periodo tra 1991 e 1993 a cavallo tra la presentazione del suo VII governo e l’inizio del processo di Palermo per collusioni con la mafia. Un possibile intento di questo film è quello di raccontare i lati ambigui e alquanto oscuri di un periodo molto turbolento nella storia del Paese, lasciando aperta la riflessione sul possibile coinvolgimento o meno del politico. Ci viene restituito un uomo grottesco, indecifrabile e restituisce un senso di perenne sospensione: possono i delitti e gli assassinii per mano della mafia essere a lui collegati? Lo stesso Andretti è consapevole della necessaria presenza del male affinché il bene possa emergere, e attraverso la macchina da presa di Sorrentino viene sottratto alla macchietta per diventare un personaggio a tutto tondo, con tutti i suoi meriti e i suoi lati bui e condannabili. La coppia Sorrentino-Servillo convince ancora una volta e riesce a trascinarci durante tutti i 110 minuti di film.

4) Le conseguenze dell’amore

Un altro film intimo firmato Paolo Sorrentino: Le conseguenze dell’amore, con protagonista sempre Toni Servillo, che questa volta interpreta Titta Di Girolamo, un uomo di cinquant’anni che vive da otto anni in un albergo di una cittadina del Canton Ticino lontano dalla famiglia. Solo tra sigarette, sguardi persi nel vuoto e una dose di eroina assunta sistematicamente, trascorre la sua desolata vita. L’avvicinamento nei confronti di Sofia, una ragazza che lavora nel bar dell’hotel, lo condurrà piano piano a rivelarle (e a rivelarci) il suo atroce segreto e credere in una seconda possibilità, un’opportunità di riscatto dalla routine ormai asfissiante che è costretto a vivere giorno dopo giorno. Questo lungometraggio è un vero e proprio viaggio, una discesa negli inferi costellata da interessanti spunti di riflessione, i quali però non sono stati compresi da tutti e hanno più volte portato a critiche legate a un presunto esercizio di stile, con scelte di regia di indiscussa bellezza e intensità ma che hanno reso ostico per alcuni il coinvolgimento nella storia. Tuttavia si tratta di uno di quei casi di sublime forza in cui il silenzio riesce a essere più convincente di tante parole. Sa essere convincente anche con poco ma soprattutto sa come farsi ricordare. Infatti, alcune delle sue citazioni sono divenute celebri e riescono a rappresentare molto a fondo una parte importante della sensibilità del regista napoletano.

5) È stata la mano di Dio

È stata la mano di Dio è una piacevole sorpresa di fine 2021, un regalo fatto da Paolo Sorrentino a tutti noi e soprattutto a se stesso. Ci troviamo davanti a un film sicuramente diverso da quelli che hanno popolato la cinematografia di Sorrentino negli anni: questa storia prende le distanze dall’edulcorazione della realtà per abbracciare invece la realtà nella sua accezione più cruda e dolorosa possibile. Sorrentino ci confida la parte più intima della sua esistenza: il suo passato e tutto il dolore che porta dentro. Siamo a Napoli e Fabietto Schisa – interpretato dall’esordiente Filippo Scotti – rappresenta l’alter ego dello stesso regista. Dopo sole due sequenze in cui lo vediamo protagonista, capiamo che nessuno avrebbe potuto impersonare meglio di lui un Sorrentino adolescente, folgorato da continue suggestioni e nuove sensazioni. Come tutti i cuori partenopei, sogna l’arrivo del fuoriclasse argentino, Diego Armando Maradona, al Napoli. Lui però più di tutti sembra riporre fiducia in questa venuta quasi messianica e, nel mentre, continua a vivere la sua vita con la goffaggine di un giovane ragazzo che tenta di capire come funziona il mondo dei grandi, sbattendo contro un muro invalicabile fatto di mezze bugie e una sessualità ancora inesplorata. Ogni sequenza di questo film è un fotogramma che pullula di vita e suggestioni. È il nostro orgoglio italiano agli Oscar 2022, nella categoria Miglior Film Straniero. Ci auguriamo che venga compreso da tutti, perché merita e perché sappiamo che ha tutte le carte in regola per emozionare e arrivare dritto al cuore.

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