2) Tre Uomini e una Gamba

A un passo dalla vetta della classifica troviamo niente meno che il film d’esordio di Aldo, Giovanni e Giacomo: Tre Uomini e una Gamba, la pellicola del 1997 che ha consacrato il trio comico come una vera e propria certezza del cinema italiano. Prima di Tu La Conosci Claudia?, Così è la Vita, Il Cosmo sul Comò, La Banda dei Babbi Natali e molti altri, c’è stato proprio Tre Uomini e una Gamba, il primo lungometraggio che ha saputo unire ironia e nostalgia, due elementi che rappresentano la loro cifra distintiva. Un mix che, ancora oggi, riesce a essere magnetico e doloroso allo stesso tempo.
Al centro della storia troviamo tre amici e colleghi in viaggio per consegnare una gamba di legno d’arte come regalo alla figlia del loro severo datore di lavoro. Durante il percorso, i protagonisti attraversano una lunga serie di disavventure che rinsaldano il loro legame di amicizia. Non mancano risate, gag esilaranti e personaggi stravaganti che danno nuova linfa a questo viaggio ricco di significato. Ancora oggi resta impressa la celebre performance di Giacomo nel monologo sulla vecchia e le illusioni, una lunga riflessione che ha scritto una delle pagine più intense e significative del trio, consacrandoli non solo come maestri della comicità, ma anche come autori di una commedia esistenzialista di grande spessore.
A volte, un film di Aldo, Giovanni e Giacomo può essere terapeutico come poche cose nella vita. Tre Uomini e una Gamba è stato soltanto l’inizio di questo percorso, il primo mattone che ha costruito la solida fama di uno dei gruppi comici più amati e longevi della commedia italiana.
1) La Vita è Bella, uno dei Migliori Film italiani in assoluto secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

Chiudiamo ufficialmente questa classifica con La Vita è Bella, la pellicola di e con Roberto Benigni, vincitrice di ben tre Oscar nel 1999. Un risultato eccezionale e straordinario, che consacra il valore di questo capolavoro non solo in Italia, ma nel panorama cinematografico mondiale. Un film che affronta uno dei momenti più oscuri e tragici della storia umana, raccontati qui attraverso l’innocenza e l’ingenuità di un bambino e di un padre che si inventa una nuova realtà per trasformare l’inferno in un luogo sopportabile. L’orrore della Seconda Guerra Mondiale è infatti qui visto attraverso gli occhi di una famiglia costretta a separarsi e a convivere con una realtà disumana.
Guido, però, vuole donare al figlio non solo la speranza di sopravvivere, ma anche quella di non restare segnato da quell’orrore. Per questo si impegna a mistificare tutto ciò che li circonda, raccontando storie fantasiose che rendono la realtà più umanamente accettabile. Guido non cede mai, neanche di fronte all’impossibile: la moglie in pericolo, la sua stessa vita appesa a un filo, un figlio da proteggere. S’inventa nuovi mondi, trasformando la vita nel campo di concentramento in un gioco in cui Giosuè deve accumulare punti per vincere un carro armato come premio. Raramente l’orrore della Seconda Guerra Mondiale è stato narrato con una delicatezza così profonda, umana e fragile. Anche nei luoghi dove l’umanità è assente, Benigni l’ha ricostruita, donando al mondo uno dei più grandi film italiani di sempre.





