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La Classifica dei 10 Migliori Film italiani da vedere per forza almeno una volta nella vita secondo Hall of Series – Comunità di Recupero


4) I Cento Passi, uno dei Migliori Film italiani di denuncia sociale

Una scena tratta da I Cento Passi, uno dei migliori film italiani
Credits: Rai Cinema

Ad anticipare il podio della classifica dei migliori film italiani arriva I Cento Passi, la pellicola biografica diretta da Marco Tullio Giordana che racconta la storia coraggiosa, simbolica e profondamente necessaria di Peppino Impastato. Distribuito nei primi anni 2000, I Cento Passi ci riporta alla fine degli anni ’70, ricostruendo con precisione i momenti più emblematici della vita di un giovane che ha scelto di non restare in silenzio.

La pellicola racconta una lotta ostinata, incrollabile, condotta contro la Mafia e contro ogni forma di omertà. Ma è una battaglia che comincia da dentro, tra le mura di casa. Perché Peppino non combatte solo un sistema esterno, ma anche contro un padre profondamente legato a ciò che lui combatte. Eppure Peppino non cede. Non cede mai. Fin da piccolo, denuncia, resiste, si espone, fino a fondare Radio Aut, una radio libera che attraverso la satira smaschera i politici corrotti e la criminalità, senza mai abbassare la voce. A qualunque costo. Anche quello della vita.

Come racconta la pellicola, questa lotta gli costerà tutto. Nel 1978, Peppino viene assassinato mentre è candidato alle elezioni comunali con Democrazia Proletaria. Il suo sogno di un’Italia libera dalla criminalità organizzata viene bruscamente interrotto, ma ciò che resta è ancora più forte: le sue idee, le sue parole, la sua eredità morale. Tutto quello che Peppino ha lasciato, continua a parlare a chi ha il coraggio di ascoltare. Vincitore ai David di Donatello per il Miglior Attore Protagonista e Non Protagonista, I Cento Passi resta uno dei più potenti simboli di denuncia civile del nostro cinema.

3) Mediterraneo

Diego Abatantuono e Claudio Bigagli in una scena di Mediterraneo, uno dei migliori film italiani
Credits: Medusa Film

Ad aprire il podio della classifica dei migliori film italiani troviamo Mediterraneo, la pellicola diretta da Gabriele Salvatores che ha conquistato l’Oscar come Miglior Film Straniero. Tra le opere italiane più celebrate anche a livello internazionale, Mediterraneo racconta una storia di alienazione, di fuga necessaria, di reinvenzione. La storia di chi, di fronte alla disumanità, sceglie di immaginare un nuovo mondo, di rifugiarsi – almeno per un po’ – in un angolo del pianeta dove è ancora possibile sentirsi semplicemente umani. Come quell’isola abbandonata che presto diventa il rifugio dei protagonisti.

Al centro della narrazione troviamo un gruppo di soldati italiani, inviati in missione durante la Seconda Guerra Mondiale su una remota isola greca dell’Egeo, formalmente sotto occupazione militare. Al loro arrivo, però, scoprono che quel luogo è praticamente disabitato, a eccezione di pochi civili. Ed è proprio in quell’assenza che tutto cambia: i soldati si ritrovano a vivere una nuova quotidianità, fatta di relazioni autentiche, di amicizie inaspettate, amori che sembrano possibili, sogni che tornano a essere leciti. È un tempo sospeso, in cui l’umanità torna ad avere spazio e senso.

Mediterraneo è il racconto di un viaggio soprattutto interiore: quello di uomini che, smessi i panni dei soldati, riscoprono la propria fragilità, la capacità di sognare, di credere ancora in qualcosa che non sia solo sopravvivenza. Salvatores mette in scena l’inutilità feroce del conflitto, l’assurdità di una guerra che snatura tutto ciò che è umano. Perché anche in un luogo dove l’orrore sembra lontano, la sua ombra non scompare mai del tutto. Ma è proprio in quella distanza temporanea, in quel mondo alternativo, che i protagonisti comprendono davvero quanto la guerra sia priva di senso.

Vincitore dell’Oscar nel 1992, Mediterraneo resta uno dei più attuali e necessari capolavori del nostro cinema. Una pellicola che, a distanza di decenni, continua a parlare di pace, di umanità e del bisogno profondo di tornare a sentirsi vivi, anche quando il mondo sembra crollare.

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