6) Non ci Resta che Piangere, uno dei Migliori Film italiani con Roberto Benigni e Massimo Troisi

Forse non ce lo ripetiamo mai abbastanza, ma la figura dell’antieroe — così spesso celebrata nel cinema moderno — noi l’avevamo già incontrata nel lontano 1984, grazie a Non ci resta che Piangere, pellicola scritta, diretta e interpretata da Roberto Benigni insieme al monumentale Massimo Troisi. Due nomi che non hanno bisogno di presentazioni, e che in questo film uniscono il loro genio per dare vita a uno dei più grandi capolavori del cinema italiano. Non solo uno dei più amati o ricordati: uno dei più immensi. Di quelli che, quando arrivano, fanno rumore. Ti costringono a pensare tra una risata amara e una gag tanto assurda quanto autentica, specchio fedele della complessità dell’esistenza.
Al centro della storia ci sono Mario e Saverio, rispettivamente maestro e bidello, due uomini comuni che, dopo essersi persi in campagna, trascorrono la notte in una locanda. Al loro risveglio, però, tutto è cambiato: il mondo attorno a loro non è più il presente, ma il 1492.
Da qui prende il via il loro viaggio nel passato. Durante il cammino incontrano Leonardo da Vinci, tentano di impedire a Cristoforo Colombo di partire alla scoperta del Nuovo Mondo, provano a cambiare il corso degli eventi. Dietro queste situazioni grottesche e irresistibili si cela un desiderio profondo: quello di cambiare la storia, nella speranza che, con scelte diverse, il mondo possa prendere una direzione migliore. Ma sarà proprio l’assurdità degli eventi a far emergere una verità tanto comica quanto crudele: il tempo è ineluttabile, e niente può essere cambiato.
Interpretato magistralmente, Non ci resta che Piangere è un susseguirsi di dialoghi leggendari, spesso improvvisati, che hanno segnato un’epoca e scritto pagine indelebili del nostro cinema. A tutti gli effetti e senza alcun dubbio, questo è uno dei migliori film italiani.
5) Nuovo Cinema Paradiso, uno dei Migliori Film italiani di Tornatore

Un’ode al cinema. Alla sua magia. Alla sua capacità di trasportarti ovunque, di farti sparire se necessario. Quantomeno, di mettere il dolore in pausa, anche solo per un istante, offrendoti un sogno in cui ritrovare la voglia di sentirti vivo. Tutte queste sensazioni sono l’ABC emozionale di Nuovo Cinema Paradiso, il capolavoro del 1988 firmato da Giuseppe Tornatore, che apre ufficialmente la Top 5 di questa classifica.
È Salvatore Di Vita a guidarci in questo viaggio, aprendoci le porte del proprio passato. Un passato che non solo lo racconta, ma lo definisce, mostrando come il cinema abbia salvato la sua esistenza. A volte, per tornare indietro basta poco. In altri casi, serve un dolore enorme, come la perdita di un amico caro, Alfredo. Quella notizia, arrivata all’improvviso e colma di nostalgia, strappa Salvatore dal presente e lo riconsegna al bambino che è stato. Lo riporta indietro, nei panni di Totò.
Totò e Salvatore sono la stessa persona, due anime dello stesso corpo in epoche diverse. Totò è l’infanzia, i sogni, la semplicità di un paesino in cui sembra non succedere mai nulla eppure accade tutto, grazie al Cinema Paradiso. Quel luogo in cui ogni storia è degna di essere vissuta guardando in alto, con lo stupore negli occhi e il cuore che batte. È lì che Totò impara che si può sopravvivere alla monotonia immaginando un mondo grande quanto lo schermo di un film. Ed è proprio questo che Nuovo Cinema Paradiso continua a dimostrare: il cinema può salvarti, sempre.
Nuovo Cinema Paradiso è una dichiarazione d’amore alla settima arte, una lettera universale che ha commosso il mondo intero, fino ad arrivare alla notte degli Oscar, dove – nel 1990 – ha trionfato come Miglior Film Straniero, consacrando per sempre il suo posto nella storia del cinema.





