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La Classifica dei 10 Film più sopravvalutati di sempre secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

2) La La Land, uno dei film più famosi e più sopravvalutati secondo Hall of Series – Comunità di Recupero

Emma Stone e Ryan Gosling in una scena de La La Land
Credits: Summit Entertainment

Secondo posto per La La Land, una delle pellicole che più hanno diviso gli spettatori nel corso di questi anni. Nonostante la presenza di due grandi star come Emma Stone e Ryan Gosling, La La Land non ha generato un giudizio univoco, ma al contrario ha suscitato numerosi pareri contrastanti. Hall of Series – Comunità di Recupero, come si può facilmente evincere, non ha alcun dubbio: La La Land è uno dei film più sopravvalutati degli ultimi anni. Un titolo sdolcinato, costruito attorno all’ennesima relazione impossibile – senza ragioni – e sorretto da protagonisti fragili.

Il vero punto di forza della pellicola è infatti il suo finale, l’istante in cui emerge con potenza l’emozione di un film che per tutto il tempo ha privilegiato la forma a discapito della sostanza. Quegli ultimi istanti, sospesi tra desiderio e nostalgia, raccontano il mondo più di qualsiasi coreografia abbia mai fatto, rivelando per la prima volta l’intensità del legame che unisce i due protagonisti al di là di tutto e di tutti.

Fino a quel momento, La La Land aveva restituito ben poco di ciò che aveva tentato di costruire lungo la trama, anche se le coreografie, la chimica tra i due attori e la storia d’amore impossibile sono stati gli ingredienti decisivi per rendere iconica e virale una pellicola che avrebbe potuto ambire a molto di più. Il punto, infatti, non è stabilire se La La Land sia o meno un brutto film – perché non lo è – ma chiedersi se non vi fossero i presupposti per alzare davvero l’asticella.

1) Avatar

Sam Worthington in una scena di Avatar, uno dei film più sopravvalutati
Credits: 20th Century Studios

Il secondo film – arrivato dopo 13 anni – sembrava voler raccontare la storia di “come imparare a nuotare”, mentre il primo poneva al centro l’enorme lavoro tecnologico dimenticandosi dell’anima narrativa. In un modo o nell’altro, Avatar non convince Hall of Series – Comunità di Recupero, che decide di collocarlo al primo posto, senza nessun rancore. Non ci sono dubbi: sul piano tecnico Avatar non ha nulla da rimproverarsi, e l’esperienza visiva che offre continuerà a catturare milioni di spettatori in tutto il mondo. Ma quando si tratta della trama le cose si fanno decisamente più fragili. Per lo stesso motivo, la candidatura agli Oscar nella categoria Miglior Film è apparsa sproporzionata, per un’opera che non punta mai davvero sulla narrazione ma si fa ricordare soprattutto per l’impatto tecnico.

Più volte, Avatar ha sviluppato la storia in modo prevedibile, dando vita a personaggi non particolarmente carismatici, spesso ridotti alla semplice contrapposizione tra bene e male e privi di vere sfumature. Sul piano psicologico, Avatar rimane superficiale, accontentandosi di costruire una vicenda funzionale a esaltare gli elementi visivi e sonori. Se osservato in quest’ottica, allora Avatar funziona. Ma il modo in cui se ne è parlato, la lunga attesa e le numerose candidature agli Oscar non hanno fatto altro che ingigantire un film che, pur nei suoi meriti, non è il miracolo che molti hanno voluto raccontare. E va bene così.

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