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Altro giro, altra corsa. Hall of Series – Comunità di Recupero torna anche questa settimana, senza però abbandonare il tema che, solo pochi giorni fa, aveva acceso il dibattito, dando vita a opinioni diverse e contrastanti. Dopo aver stilato La Classifica delle 10 Serie Tv più sopravvalutate di sempre, la community si ripresenta ora con la medesima domanda, ma spostando il focus sul mondo del cinema con i film più sopravvalutati di sempre. Pellicole che hanno fatto incetta di Oscar, infranto record al botteghino o sono diventate cult intramontabili, ma che, nonostante tutto, continuano a dividere. Di titoli che non convincono Hall of Series – Comunità di Recupero ce ne sono parecchi, e questi dieci lo dimostrano alla perfezione.
Titanic e non solo: ecco Classifica dei 10 Film più sopravvalutati di sempre secondo Hall of Series – Comunità di Recupero, che oggi conta oltre 54.000 iscritti!
10) Bohemian Rhapsody

Quattro premi Oscar, a volte, non bastano per convincere un pubblico diffidente. Lo sa bene Hall of Series – Comunità di Recupero che, senza esitazioni, ha inserito Bohemian Rhapsody nella sua classifica dei film più sopravvalutati. Il biopic su Freddie Mercury, che nel 2018 ha sbancato il botteghino diventando il film con il maggiore incasso mondiale dell’anno, è stato accolto con entusiasmo. Tutto bello, tutto straordinario. Ma a quasi sette anni dalla sua uscita, cosa ci ha davvero lasciato questo film? Senza dubbio, la straordinaria interpretazione di Rami Malek – che ha dato vita a una delle sue performance più grandi – resta scolpita nella memoria. Ma Hall of Series – Comunità di Recupero non si lascia abbagliare, e giudica la pellicola comunque debole e sopravvalutata sotto molteplici aspetti.
In primo luogo, la narrazione – che avrebbe dovuto essere cruda, trasparente e sincera – risulta, secondo diverse opinioni, protetta fin dall’inizio per via collaborazione diretta dei Queen al progetto. Un coinvolgimento che ha inevitabilmente edulcorato la componente più intima e controversa della vicenda. Gli aspetti più scomodi, quelli capaci di restituire davvero la complessità di un’icona come Freddie Mercury, sono stati secondo molti deliberatamente accantonati, lasciando spazio al racconto semplificato e patinato di un sogno realizzato a fatica. Tutto ciò che avrebbe potuto rendere Bohemian Rhapsody un biopic autentico è stato, secondo numerose voci, sacrificato in favore di una narrazione che restituisce appena il 10% della realtà.
Inoltre, per quanto alcune ricostruzioni siano accurate, molti dettagli risultano alterati, romanzati o del tutto inventati, contribuendo a una rappresentazione solo parzialmente fedele alla realtà. Bohemian Rhapsody si è difeso con forza sul piano tecnico, risultando inattaccabile sotto diversi aspetti. Ma la sua scarsa aderenza alla realtà, secondo la maggior parte delle opinioni, compromette la riuscita complessiva del progetto, rendendolo un film poco autentico e, proprio per questo, immeritevole di essere menzionato tra i grandi biopic della storia del cinema.
9) Dune (2021)

Nono posto per Dune, la pellicola del 2021 diretta da Denis Villeneuve, il regista che ha finalmente avuto la sua occasione per riportare sul grande schermo uno dei romanzi più iconici della fantascienza. Riadattare le pagine futuristiche scritte da Frank Herbert è infatti un’impresa estremamente complessa al punto da aver messo in difficoltà persino un maestro visionario come David Lynch, che nel 1984 firmò un film ancora oggi considerato divisivo e controverso, lontana dagli standard a cui il Maestro ci ha abituati. Tutt’altro l’esito del lavoro di Villeneuve, che nel 2021 ha riportato milioni di spettatori al cinema, realizzando un’opera destinata a diventare una nuova pietra miliare del genere, e non solo del suo anno di uscita.
Fin dal primo capitolo, Dune è stato accolto come l’inizio di una saga di riferimento, un’eredità moderna di ciò che, in passato, pellicole come Alien hanno rappresentato. Ma non tutti sono d’accordo con questo entusiasmo. E non stiamo parlando solo di Hall of Series – Comunità di Recupero. Il primo Dune ha infatti lasciato insoddisfatta una parte consistente del pubblico a causa di una trama ritenuta da molti eccessivamente lenta e, soprattutto, meramente introduttiva. A tratti, il film ha dato l’impressione di essere poco più di un prologo, una sorta di episodio pilota lungo 155 minuti, visivamente imponente ma freddo e distaccato. Sul piano tecnico, Dune resta pressoché inattaccabile, con una cura visiva e sonora che ha giustamente dominato gli Oscar nelle categorie di settore.
Tuttavia, sul fronte narrativo, il film ha faticato a coinvolgere davvero, trasformandosi in uno spettacolo per gli occhi ma spento. Non sorprende, quindi, che la sua candidatura come Miglior Film o per la sceneggiatura sia, ancora oggi, oggetto di perplessità. Per molti, un riconoscimento che resta difficile da giustificare.





