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7 film perfetti per ricaricarsi per il back to school

l'attimo fuggente

3. Mean Girls

Mean girls
Credits: Paramount Pictures, Lorne Michaels Productions

Mean Girls è un film del 2004, diretto da Mark Waters. La sceneggiatrice ha scritto il copione del film basandosi sul libro “Queen Bees & Wannabees” di Rosalind Wisenman. Il film ha come protagonista Cady Heron, cresciuta in Sud Africa e abituata all’istruzione a casa, che arrivata in America, si trova costretta a frequentare per la prima volta una scuola pubblica. Qui si scontra con le dinamiche sociali del liceo e viene coinvolta nel gruppo delle “Plastics”, le ragazze più popolari e perfide della scuola. Inizialmente vuole smascherarle dall’interno, ma finisce per diventare come loro. Dopo varie crisi e conflitti, Cady capisce i suoi errori, si scusa e torna ad essere sé stessa, trovando un equilibrio tra il desiderio di appartenenza e la sua vera identità.

Mean Girls affronta temi come il bullismo, la pressione sociale, l’identità e la ricerca di accettazione. È un film da vedere perché mostra quanto sia facile perdere sé stessi per piacere agli altri, ma anche come la sincerità e il rispetto possano portare a relazioni più sane. Il messaggio centrale è l’importanza di restare fedeli a chi si è, evitando di giudicare o ferire gli altri per sentirsi superiori.

4. Mona Lisa Smile

Mona Lisa smile
Credits: Elaine Goldsmith-Thomas, Deborah Schindler, Paul Schiff

Mona Lisa Smile è un film del 2003, diretto da Mike Newell e con protagonista Julia Robert. Ambientato negli anni ’50, Mona Lisa Smile segue Katherine Watson, una giovane insegnante d’arte che arriva al prestigioso college femminile di Wellesley. Scopre presto che, nonostante l’alta istruzione, le studentesse sono educate principalmente a diventare buone mogli e madri. Katherine sfida questa mentalità conservatrice, cercando di aprire le menti delle ragazze e incoraggiandole a scegliere liberamente il proprio futuro, anche al di fuori del matrimonio.

Il film riflette sul ruolo della donna nella società degli anni ’50, mettendo in discussione gli ideali tradizionali di femminilità e successo. È un film da vedere, perché pone al centro il tema il messaggio che l’emancipazione femminile passa attraverso la libertà di pensiero, di scelta e di autodeterminazione, anche quando va contro le aspettative sociali. Non impone un modello alternativo: offre la possibilità di pensare in modo diverso. In questo senso, il film non è contro il matrimonio o la famiglia, ma contro la mancanza di scelta e la pressione sociale. Un altro significato profondo del film è che l’educazione non è conformazione, ma liberazione. Anche se alcune delle studentesse alla fine scelgono il matrimonio, altre decidono di inseguire i propri sogni. Katherine ha successo non perché le cambia tutte, ma perché le aiuta a scoprire sé stesse.

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