4) Radioactive è la scienza, l’amore e il prezzo della scoperta

Tra i biopic disponibili su Prime Video, Radioactive, diretto da Marjane Satrapi e interpretato da Rosamund Pike, si distingue per la sua capacità di coniugare rigore storico, dimensione emotiva e una forte impronta visiva. Il film racconta la vita straordinaria di Marie Curie, scienziata pioniera che, con le sue ricerche sulla radioattività, non solo ha rivoluzionato la scienza ma ha anche cambiato il nostro rapporto con la conoscenza. La narrazione parte dal momento in cui Marie incontra Pierre Curie, compagno di vita e di lavoro, con il quale intraprende le scoperte che la porteranno a vincere due premi Nobel. Prima donna a riceverne uno e l’unica ad averne ottenuti in due discipline diverse.
Tra gli altri film biografici, però, non si limita a celebrare i traguardi scientifici. Ma scava nelle sfide personali e sociali di una donna che, nella Parigi di fine Ottocento, si trovò spesso isolata in un ambiente accademico dominato dagli uomini. Ciò che rende questo, tra i film biografici, particolarmente interessante è il suo modo di intrecciare scienza e conseguenze storiche. Satrapi non racconta solo le scoperte di Marie e Pierre, ma mostra anche come la radioattività, da promessa rivoluzionaria, si sia trasformata in una forza ambivalente. Di fatto, questa era capace di curare il cancro attraverso la radioterapia, ma anche di distruggere con la bomba atomica. Il film ci porta così avanti nel tempo, con sequenze visionarie che mostrano ospedali, centrali nucleari e persino Hiroshima. E collega, poi, la passione dei Curie agli sviluppi, positivi e tragici, che seguiranno.
Rosamund Pike offre una performance intensa e sfaccettata
La sua Marie Curie è allo stesso tempo ostinata, brillante e vulnerabile. Non è ritratta come un’icona distante, ma come una donna combattuta tra ambizione, amore e dolore. Il film restituisce con forza anche la dimensione privata. Tra gli altri eventi, emergono la perdita di Pierre, la solitudine, le polemiche per la sua relazione con il fisico Paul Langevin. È qui che emerge la complessità del biopic. Non è un’agiografia, ma un ritratto umano di una donna che ha pagato sulla propria pelle il prezzo della sua passione.
Visivamente, Satrapi porta nello show la sensibilità già mostrata in Persepolis. Notevole è, infatti, l’uso audace di colori, luci e montaggio che rende tangibile la potenza invisibile delle radiazioni. Le immagini assumono spesso un tono quasi onirico, come a ricordare che la scienza non è solo metodo e calcolo, ma anche intuizione e mistero. Radioactive, dunque, è un racconto sul rapporto tra genio e responsabilità, tra progresso e pericolo, tra passione personale e conseguenze collettive.






