7) La collina dei conigli, altro film d’animazione per adulti tratto da un romanzo di Richard Adams (qui trovate i 5 migliori film di questo tipo disponibili su Netflix)
Anch’esso tratto da un romanzo di Adams e anch’esso diretto da Martin Rosen. La collina dei conigli è ambientato in un mondo popolato da conigli e racconta il viaggio di un gruppo di esuli alla ricerca di una nuova casa dopo che la loro vecchia conigliera viene distrutta. Tuttavia, dietro questa trama semplice si nasconde un racconto cupo e violento, dove la sopravvivenza è una lotta continua, segnata da pericoli, brutalità e morte. Le scene di sangue non mancano, così come quelle in cui gli animali vengono dilaniati, strangolati, presi dalle trappole o attaccati da predatori. La violenza è rappresentata in modo diretto e realistico, senza filtri: un approccio che rende il film traumatico per spettatori giovani e che ha contribuito alla sua fama controversa. Al di là degli aspetti grafici, il film affronta anche tematiche esplicitamente rivolte a un pubblico adulto.
L’oppressione politica, il totalitarismo, la fede e il senso del sacrificio sono al centro della narrazione. Il regime della conigliera di Èfrafa è una chiara rappresentazione del potere autoritario, mentre ciò che accade ai protagonisti offre spunti di riflessione sui concetti di libertà, destino e morte. La figura mitologica del “Coniglio Nero della Morte”, simbolo del trapasso, dà al racconto un tono spirituale e a tratti esistenzialista. L’animazione, seppur elegante, accentua l’inquietudine con atmosfere cupe, accompagnate da una colonna sonora malinconica. La collina dei conigli è quindi un film intenso e impegnativo, che usa l’animazione per esplorare temi complessi e che si allontana in tutto e per tutto dalla tradizione del cinema d’animazione per l’infanzia. Guardarlo da adulti significa confrontarsi con una favola amara, dove il lieto fine è tutt’altro che rassicurante.
8) Heavy Traffic
Successivamente a Fritz il gatto Ralph Bakshi realizzò Heavy Traffic, nel 1973, altro film d’animazione per adulti che si distingue nettamente dai tradizionali cartoni animati destinati ai bambini. Al centro della narrazione ci sono infatti temi espliciti e una rappresentazione cruda della realtà urbana. Ambientato a Brooklyn, il film segue la vita di Michael Corleone, un giovane artista di origini italo-americane. Michael cerca di trovare un senso e una via d’uscita in mezzo al caos e alla violenza del suo quartiere degradato. La narrazione è volutamente frammentata e spesso surreale, tra momenti di realtà brutale a sequenze oniriche e grottesche. Ciò che rende Heavy Traffic un film chiaramente rivolto agli adulti è il modo in cui mostra e affronta povertà, razzismo, droga e sessualità. Il film non ha paura di mostrare scene di sesso esplicito, situazioni di abuso domestico, uso di droghe e scontri violenti tra gang.
Questa rappresentazione diretta e senza compromessi della vita di strada è accompagnata da un linguaggio crudo, con dialoghi coloriti e battute pesanti. L’animazione, lontana dalla precisione tecnica dei classici Disney, è sporca e stilizzata, quasi schizofrenica. Il tutto serve a sottolineare il caos e la tensione di quel mondo urbano difficile e in continuo conflitto. Oltre alla durezza dei contenuti, il film è una critica sociale potente e amara che denuncia le ingiustizie e le disuguaglianze della società americana degli anni Settanta. La narrazione si concentra principalmente sulle difficoltà delle classi popolari, sull’alienazione giovanile e sulla convivenza difficile tra diverse etnie in un ambiente degradato. Il protagonista, Michael, è diviso tra il desiderio di arte e bellezza e la realtà crudele che lo circonda. La seconda opera di Ralph Bakshi è un’esperienza visiva intensa e provocatoria che usa l’animazione per raccontare una storia adulta, complessa e senza sconti.








