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10 film che purtroppo non sono stati mai realizzati

C’è un limbo nell’universo cinema che accoglie tutti i film mai realizzati. Grandi registi che hanno lasciato anche l’universo Terra, come Stanley Kubrick e Alfred Hitchcock, per citarne solo due. Registi che avevano iniziato a dare corpo ai loro progetti che sono naufragati. Spesso per ragioni produttive. Questi sono i prodotti che hanno alimentato il limbo dei film mai realizzati.

Oggi ne scegliamo ben 10 da raccontare, nella loro eterna assenza.

1) Napoleon – Stanley Kubrick

Napoleon (500×376)

Non è una classifica, ma al “primo posto” non metto casualmente Napoleon di Kubrick che è, a mio avviso, uno dei più grandi film mai realizzati, forse proprio il più grande in considerazione delle sue capacità di regia e ossessione per la ricostruzione visiva. Nel 1969 circa, Stanley Kubrick inizia a lavorare alla pre-produzione stabilendo che nel 1972/73 il film sarebbe stato completato. Trova i fondi con la MGM, legge più di 500 libri su Napoleone, suddivide le sue ricerche in categorie dettagliatissime dal tempo atmosferico nel giorno di tale battaglia, al sapore del cibo che Napoleone mangiava. Incarica un’assistente di girare per l’Europa a cercare posti in cui Napoleone era passato, stile “Napoleone ha dormito qui”. Arriva a catalogare 15.000 foto di possibili location e 17.000 diapositive di immagini, dipinti che si rifacevano a Napoleone. Avrebbe assoldato 40.000 uomini per ricreare la Fanteria e 10.000 per la Cavalleria nelle sequenze delle battaglie.

Protagonista, David Hemmings con Audrey Hepburn come Giuseppina. Alec Guinneess e Laurence Olivier come ruoli “comprimari”. Questo spiegamento di forze e di idee va in frantumi dopo che il film di Sergei Bondarchuck Waterloo non ha successo al botteghino e non recupera neanche i notevoli costi di produzione. Gli studi MGM si tirano indietro. “Mi aspetto che Napoleon sia il mio miglior film. Sarà il mio punto di svolta”, così si era espresso Stanley Kubrick prima che il progetto naufragasse. Per un altro punto di svolta dovrà aspettare il 1975 con Barry Lyndon.

2) Crusade – Paul Verhoeven

Agli inizi degli anni 90 il più famoso olandese a Hollywood, Paul Verhoeven, pensa di replicare il successo di Atto di Forza/Total Recall con il suo attore feticcio del momento Arnold Schwarzenegger mantenendo l’azione nel contesto storico delle Crociate. Sceneggiatura iniziale di Walon Green (Il Mucchio Selvaggio) con successiva ristesura di Gary Oldman (sì, proprio lui). Per una breve idea di trama, Schwarzenegger avrebbe interpretato Hagen, un ladruncolo incarcerato e condannato all’impiccagione. Il suo compagno di cella suggerisce sia un modo per liberarsi che per fare i soldi. I due si bruciano la schiena con una croce ardente che viene spacciata come stimmate per farsi liberare e potersi dirigere in Terra Santa per trafugare reliquie da rivendere. Paul Verhoeven non voleva limitarsi alla parte dell’azione epica ma introdurre anche una forte critica alla religione Cattolica che spacciava le uccisioni degli Arabi e degli Ebrei per un dovere cristiano.

La casa di produzione fallisce. Sfuma così la possibilità di vedere Robocop nei panni, improbabili, di un crociato, di assistere alla ricostruzione di Verhoeven con la sua buona dose di scene forti di battaglia e di violenza come il tentativo di stupro di Jennifer Connelly che avrebbe interpretato la donna di Hagen. Non un capolavoro mancato nella storia del cinema probabilmente ma un’occasione persa per reinventare il genere epico.

3) Martin Luther King – Oliver Stone

Oliver Stone
Oliver Stone (640×300)

L’icona dei diritti civili, il simbolo delle proteste non violente, il leader carismatico che ha avuto il sogno di vedere un’America realmente unita senza distinzioni di colore e di estrazione sociale, Martin Luther King. Uniamo questo ritratto allo sguardo personale e provocante di Oliver Stone, che film poteva essere? Il protagonista sarebbe stato Martin, l’uomo, non il mito, con le sue zone oscure, non il semplice biopic al quale ci siamo abituati . Più un “tutto quello che avreste voluto sapere su Martin Luther King e non avete mai osato chiedere”. Se il progetto fosse andato avanti Forest Whitaker o molto più probabilmente Jamie Foxx, avrebbero descritto MLK come un uomo che tradiva spesso la moglie, di aver copiato la sua tesi di laurea ma anche della sua totale ammirazione per Gandhi che lo ha portato a volare in India per incontrarlo.

Al suo ritorno Martin Luther King si immerse totalmente nel movimento dei diritti civili contrapponendosi a Malcom X. Oliver Stone voleva portare sullo schermo una storia onesta, di verità ma gli eredi di King non hanno apprezzato questo approccio (nonostante abbia rimesso mano ad alcuni elementi nella sceneggiatura) e di conseguenza i produttori non sono stati solidali. Uno dei film mai realizzati che sicuramente ci manca. Non poter apprezzare il lavoro meticoloso di ricerca anche di filmati d’archivio al quale Oliver Stone ci ha abituato, la sua capacità di narrazione filmica e verbale.

4) Kaleidoscope – Alfred Hitchcock

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Alfred Hitchcock (640×426)

Alfred Hitchcock è come se fosse il Cinema stesso eppure, a metà degli anni ’60, ha vissuto un periodo di crisi dopo l’accoglienza non entusiata di Marnie e Il Sipario Strappato. La sua parte più oscura che si era parzialmente appalesata con Psycho, spinge per avere piena accoglienza in questo film mai realizzato, Kaleidoscope/Caleidoscopio. Hitchcock registra la sua idea nel 1964, ispirandosi agli omicidi commessi da John George Haigh e Neville Heath, serial killer britannici degli anni ’40. Haigh è stato soprannominato il killer dell’acido con all’attivo 6 vittime riconosciute che scioglieva in fusti di acido solforico. Heath è il Ladykiller con “solo” 2 vittime all’appello che seduceva con il suo carisma e bellezza per poi stuprare non prima di aver perpetrato inimmaginabili atti di violenza su di loro. L’attenzione del regista si focalizza in seguito proprio su Heath e la sceneggiatura prende corpo dalle parole del drammaturgo Benn Levy.

Durante la gestazione del progetto Hitchcock viene rapito dal film di Antonioni Blow-Up per l’uso della luce che sarebbe stata quasi una parte recitante enunciata dal titolo stesso, Kaleidoscope. Oltre all’uso primario della luce Hitchcock pensa anche di introdurre in questo film l’uso della camera a mano. I temi trattati del sesso e della violenza a esso legata mettono a disagio anche Truffaut che legge la sceneggiatura e percepisce che la figura dell’assassino sarebbe stata troppo centrale, rischiando di renderlo un eroe anche se malvagio. Probabilmente sono questi i motivi per cui Universal/MCA negano la produzione. I tempi non erano maturi. Sir Alfred Hitchcock è sempre stato avanti coi temi e le tecniche di ripresa. Se questo film fosse stato realizzato avrebbe anticipato la totalità delle Serie TV sui serial killer, Dahmer-Mostro forse sarebbe passata inosservata.

5) Heart of Darkness – Orson Welles

Heart of Darkness (696×418)

Cuore di Tenebra/Heart of Darkness, dal libro di Joseph Conrad. Questo era il progetto di Orson Welles. Nel 1939, quarant’anni prima dell’ispirazione dallo stesso libro che ha portato Francis Ford Coppola a dirigere Apocalypse Now. La sceneggiatura di Orson Welles è pronta, 174 pagine presentate alla RKO che in pochi mesi boccia il progetto per motivi non solo finanziari ma anche politici (le posizioni del regista contro il Fascismo) e stilistici. Già nella pre-produzione con le scelte tecniche del regista i costi superano il milione di dollari. Welles vuole girare il film in soggettiva, gli occhi di Marlow (il personaggio principale) sarebbero stati la macchina da presa con il suo viso ripreso solo occasionalmente in qualche riflesso.

Il primo film (quasi) totalmente in soggettiva anticipando La Donna del Lago del 1947. Welles escogita anche la possibilità di rendere l’ossessione di Marlow per Kurtz come uno sdoppiamento di personalità. Il viaggio introspettivo più che fisico che Welles vuole filmare e demandare totalmente alla macchina da presa è rimasto purtroppo lettera morta. Heart of Darkness poteva diventare un film di grande ispirazione per tutti i futuri registi e dare al cinema la possibilità di crescere senza dover forzosamente ricorrere agli effetti speciali. L’ironia della sorte vuole che RKO non accettando la produzione di Heart of Darkness, chieda un progetto più convenzionale. Orson Welles propone allora Quarto Potere/Citizen Kane. Il resto è storia del Cinema.

6) Megalopolis – Francis Ford Coppola

Uno dei film mai realizzati che Francis Ford Coppola ha utilizzato come suo stimolo personale per placare il suo empasse narrativo iniziato negli anni novanta e finora mai efficacemente interrotto. Si può dire che Megalopolis sia la sua coperta di Linus. Il progetto non ha una sceneggiatura, per quanto se ne sappia, solo delle illustrazioni, dei bozzetti che rimandano a Metropolis. La possibile trama ricorda anche molto il fim La Fonte Meravigliosa/The Fountainhead. Il protagonista principale è un architetto geniale e con spirito dissoluto. L’altra protagonista è la città di New York che l’architetto vuole rivoluzionare e far diventare un’icona globale ed economica, una Città del Mondo/Cityworld, una Megalopoli appunto.

Ma il Sindaco di New York non vuole sconvolgimenti e inizia così una battaglia tra scorrettezze politiche, crimine organizzato, uomini d’affari corrotti per abbattere Megalopolis. Questa volta non è stata una scelta produttiva tout court per budget, soggetto o quant’altro a bloccare il progetto ma la storia. Il 9 settembre del 2001 New York perde a caro prezzo la possibilità di essere la città del Futuro. La Storia è entrata a gamba tesa nella vita di tutti noi e ha strappato la coperta di Linus di Coppola.

7) The Day the Clown Cried – Jerry Lewis

Il clown Jerry Lewis, il comico con la voce nasale, con le smorfie, un pò tonto e un pò no, con la risata peculiare e contagiosa. Proprio a Jerry Lewis viene proposta la storia del clown Helmut Doork che si troverà deportato in un campo di prigionia Nazista per aver sbeffeggiato Hitler dopo un paio di bicchieri di troppo. Come tutti gli attori comici, l’aspirazione a un ruolo più complesso e drammatico era ben radicata in lui e accetta il progetto fino a trovarsi a esserne il regista. In realtà The Day the Clown Cried non è uno dei film mai realizzati perché è stato girato ma mai distribuito per volere stesso di Jerry Lewis, tormentato dai sensi di colpa di aver usato la sua comicità per mettere in secondo piano il dramma dell’Olocausto.

La sceneggiatura originale è stata scritta negli anni 60, il film girato nel ’72, un clown che per sua dabbenaggine si trova rinchiuso in un campo Nazista a rallegrare i bambini. Questa sua capacità sarà sfruttata dai Nazisti per tenerli buoni nel loro inconsapevole ultimo viaggio. Il clown potrebbe andarsene una volta raggiunta la meta finale. Sceglie di restare e alleviare i loro ultimi momenti. Vi ricorda qualcosa tipo La Vita è Bella ? Sì. Possiamo sapere se sarebbe stato più bello del film di Benigni e poter entrare nella classifica dei migliori film di sempre? Purtroppo no.

8) Leningrado: i 900 Giorni – Sergio Leone

Sergio Leone ha una storia diversa nell’empireo dei film mai realizzati. Non ci sono stati problemi di budget, di accordi di produzione, di sceneggiatori che abbandonano. Leone aveva ben chiaro tutto il progetto, lo stava realizzando seguendo i suoi tempi ma non ha mai potuto portare a termine il suo progetto. Purtroppo la sua vita si è conclusa in maniera repentina e inaspettata e non gli ha concesso il tempo necessario. Dopo aver letto il libro di Harrison Salisbury I 900 Giorni sull’assedio di Leningrado, Leone decise che voleva realizzare un film sull’argomento prendendo spunto dai puri fatti storici riportati nel libro.

Iniziò un meticoloso lavoro di ricerca e arrivò addirittura a ottenere il permesso a filmare all’interno dell’Unione Sovietica dall’allora leader Sovietico Gorbachev. Aveva anche già assoldato il suo partner musicale per eccellenza, Ennio Morricone e pensato a Robert De Niro come protagonista principale. Leone aveva già trovato vari finanziatori e decise di introdurre nella narrazione storica una storia d’amore tra il giovane fotografo/De Niro e l’interprete russa, rimasti intrappolati a Leningrado quando l’assedio ha inizio aumentando così l’intensità emotiva nella narrazione. Insieme al figlio Andrea aveva iniziato a scegliere le location a Mosca.

Era tutto pronto ma la morte ha vinto l’assedio lampo e improvviso alla vita di Sergio Leone. Si chiude definitavamente il capitolo.

9) Gershwin – Martin Scorsese

Martin Scorsese (640×427)

La rodata coppia di Taxi Driver, Paul Schrader e Martin Scorsese si riforma per il progetto del film Gershwin. La sceneggiatura divisa in 9 capitoli incentrati su momenti significativi della vita del compositore. La struttura prevede per ogni capitolo almeno 8/15 minuti in bianco e nero seguiti da 4/5 minuti a colori come conclusione musicale. Schrader e Scorsese non trovano l’accordo su un altro progetto e questo influisce sulla loro collaborazione per Gershwin che s’interrompe.

Scorsese riprende più avanti l’idea per il biopic con lo sceneggiatore John Guare (Sei Gradi di Separazione) ma Gershwin resta ancora un film mai realizzato stavolta per scelte di produzione. Martin Scorsese non ha ancora abbandonato il suo progetto. Se il Cinema non cambierà ancora le carte in tavola, uno dei film mai realizzati vedrà la luce con la regia di John Carney (Once, Sing Street) e Martin Scorsese come deus ex-machina alla produzione. Provaci ancora Martin.

10) Dune – Alejandro Jodorowsky

Dune di Alejandro Jodorowsky. Potrebbe essere il titolo a sé stante. Sì perché il progetto del regista, che non ha mai visto luce, è un caso unico di film mai girato ma che ha influenzato molti autori e progetti a venire (Alien e Star Wars tra i maggiori). Jodorowsky non stava per adattare semplicemente un libro allo schermo, aveva l’obiettivo di cambiare la percezione del pubblico, di creare “un dio cinematografico e artistico” come ha dichiarato negli anni successivi. Il tono mistico e fuori dagli schemi lo traccia lo stesso produttore (Michel Seydoux) che aveva preso in affitto un castello per ospitare Jodorowsky durante la stesura della sceneggiatura. Moebius (il disegnatore di fumetti Jean Giraud) ha lavorato al suo fianco creando una storyboard che non ha eguali, 3000 illustrazioni.

L’ambizioso progetto prevedeva tra gli attori Orson Welles, Mick Jagger e Salvador Dalì che avrebbe accettato solamente se il suo trono da Imperatore fosse una toilet composta da due delfini intrecciati, se i cortigiani fossero interpretati da suoi amici e se le battute le avrebbe decise lui, oltre a pretendere di avere il cachet più alto della storia del cinema. Aggiungendo come colonna sonora i Pink Floyd con Dark Side of the Moon si può facilmente intuire che il budget era già sforato prima ancora di essere definito. La produzione non ha voluto rischiare oltre anche perché il regista non accettava una lunghezza della pellicola minore di 10-14 ore. Le storyboard di Moebius sono l’unica cosa tangibile e visionaria che resta di questo progetto.

Di tutti gli altri film mai realizzati restano qualche sceneggiatura, le storie, le suggestioni, gli aneddoti. Il Cinema è fatto anche di questo.