3. JENNY HUMPHREY
Ero combattuta se inserire o meno la piccola Jenny Humphrey. Dopotutto, è comparsa solo nelle prime tre stagioni, e con poche comparse sporadiche nella quarta, non abbiamo visto abbastanza di lei per capire come sia cresciuta e se effettivamente sia diventata una donna potente, in grado di stare al comando di New York. Una cosa di lei però l’abbiamo capita, già in tempi non sospetti, ed è la seguente: Jenny Humphrey aveva tutte le carte in regola per diventare la degna erede di Blair Waldorf.
Stessa passione per la moda, forse più forte in Jenny, in realtà, e stessa voglia di dimostrare quanto si vale. Blair e Jenny presentano più tratti simili di quanti se ne potrebbero contare. Dev’essere questo che le ha portate ripetutamente allo scontro, sempre e comunque. Arrivata, per nomina della stessa Blair, alle vette più alte della Constance, finisce per abbandonare la città in seguito ad un errore madornale: l’ormai nota a tutti perdita della verginità con Chuck Bass.
Qui mi viene spontaneo far notare una cosa: rispetto alle altre due donne sopra citate, paradossalmente, Jenny non ha assolutamente bisogno di un uomo per realizzarsi come donna. Anzi, con lei si agisce esattamente al contrario. Le delusioni subite la portano a diventare una donna di successo, anche se altrove. Per lei è necessario rendersi conto di quanto Manhattan sia tossica, per allontanarsi, rinascere e riuscire, finalmente, a governare, a modo suo.
Onore quindi a Jenny, che dimostra che non serve un uomo accanto per essere donne potenti.
Ah, tranquilli! Poi lei a NY probabilmente ci tornerà. Nessuno ha notato la scritta “J for Waldorf” sul sacchetto tenuto da Jenny nell’ultima puntata di Gossip Girl?
