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Tra i programmi più interessanti che hanno fatto capolino nell’ultimo periodo in televisione c’è sicuramente Faccende Complicate. Il format ideato e condotto da Valerio Lundini ha esordito su RaiPlay (a proposito, scoprite qui 5 titoli poco pubblicizzati da vedere sulla piattaforma) nel gennaio 2024 e di recente è tornato con una seconda stagione. Oltre a confermare la bravura di uno dei personaggi televisivi più apprezzati del momento (a cui abbiamo regalato tempo fa un elogio che potete leggere qui), Faccende Complicate si è affermato anche come un programma estremamente riconoscibile. Ricalca, in questo, un po’ lo stile dello stesso Valerio Lundini. Si arricchisce però anche di altri elementi, che lo rendono un unicum in un panorama davvero ricco e all’apparenza chiuso alle novità.
Faccende Complicate ci sembra infatti un bel po’ lontano dagli standard attuali. Diverso da ciò che si vede più comunemente in televisione al giorno d’oggi. Se vogliamo guardare a qualche riferimento, sembra avere un debito più che altro con un certo tipo di televisione degli anni 2000. Un programmazione all’avanguardia al tempo, che ha ceduto poi il passo all’affermarsi di nuovi linguaggi. Il format di Lundini ci fa rivivere quelle atmosfere che ci riportano, ad esempio, alle inchieste di Pif dello scorso decennio. Ci fa respirare un’aria che ormai non si percepiva da tempo, e che in fin dei conti ci era mancata, quando riesce a soffiare con questa qualità.

L’ambiente quotidiano in cui ci porta Faccende complicate
In un’epoca di produzioni sempre più ambiziose, Faccende complicate sceglie la semplicità. Col suo programma, Lundini ci porta su un terreno profondamente quotidiani, offrendoci svariati punti di vista su diverse problematiche comuni a gran parte delle persone. Un salto nella vita di tutti i giorni. Non però quella romanzata e glorificata di gran parte della narrazione televisiva. Ma quella più basica possibile. Che non ha assolutamente nulla di eccezionale, e che proprio per questo parla a praticamente ognuno di noi.
Col suo escamotage, Faccende complicate va a premere su un altro aspetto che oggi si sta un po’ smarrendo. L’età della digitalizzazione – con la mazzata arrivata dalla pandemia – ha condotto alla progressiva perdita di quel contatto umano che si fa passando il tempo in giro. Ha spezzato quella componente quotidiana che il forma di Lundini va a raccontare. Non solo, perché la vita contemporanea ha perso un altro elemento fondamentale in Faccende complicate: l’arte di “doversi arrangiare”. Oggi la soluzione a ogni problema è a portata di click. Lundini ci riporta a una dimensione in cui invece bisognava chiedere e ingegnarsi.
Sono questi tratti capaci di distinguere Faccende complicate. Che ci fanno venire in mente un po’ la televisione di qualche anno fa. L’attitudine del programma di RaiPlay ha uno stile retrò che però non sa di semplice nostalgia, ma di rivisitazione di uno storytelling ancora valido, che ha perso un po’ il passo con la contemporaneità ma non la sua forza. Con le sue inchieste Lundini vive i luoghi, parla con le persone. Compie gesti quotidiani e analizza situazioni universali. Ci regala un ritratto della società odierna, ridotta alla sua essenza primaria e più immediata.
Lo stile di Valerio Lundini e il modello di Pif
Se vogliamo trovare un modello per comprendere meglio i contorni di Faccende complicate, possiamo sicuramente rintracciarlo nelle inchieste di Pif. È evidente il rimando ad alcuni programmi come Il testimone o Caro marziano, particolarmente in voga per tutti gli anni Dieci. Qui il conduttore siciliano ci portava in giro affrontando dei temi sociali anche abbastanza impegnativi, mantenendo però uno stile fresco e ironico. La sua mano era evidente e orientava con decisione i toni delle inchieste, rendendo accessibili a tutti le questione che di volta in volta venivano affrontate.
Proprio questi sono gli elementi caratteristici anche di Faccende complicate. Pure Valerio Lundini nel suo programma affronta alcune questioni di rilevante importanza, mantenendo però sempre uno stile leggero e divertito. Una ricetta che continua a funzionare, perché è evidente che il pubblico apprezzi questo sguardo un po’ più scanzonato, che però non scalfisce affatto il peso di determinati temi. Anzi, quest’approccio è funzionale nel veicolare maggiormente le questioni affrontate, portandole a un pubblico più ampio e proponendole con un impatto meno impegnativo.
Questo è il risultato dello stile peculiare che si fonde con l’aspetto quotidiano. E proprio come faceva Pif, anche Lundini riesce ad arrivare a tutti quanti. D’altronde le problematiche toccate sono praticamente universali. Riguardano ogni persona e coprono differenti gradi d’intensità. Si passa da questioni più banali come il saper fare regali a difficoltà molto più urgenti come la ricerca di una casa (tutte le puntate dello show sono visibili qui su RaiPlay). Il tutto senza mai perdere il contatto con la realtà e lo sguardo leggero. Da questi riferimenti nasce un programma davvero efficace.

L’approccio unico di Faccende complicate
Il modello di Pif resta, appunto, solo un modello, perché poi è lo stile di Valerio Lundini a conferire una caratterizzazione unica a Faccende complicate. Il conduttore aggiunge alle sue puntate quella comicità surreale che è propria della sua espressività. È una sorta di marchio di fabbrica, esportato in praticamente ogni situazione. E qui sta l’aspetto più interessante del programma: la capacità di affrontare anche questioni particolarmente delicate, senza perdere mai non solo quello sguardo leggero e ironico di cui abbiamo parlato, ma quell’atmosfera surreale che finisce per tenere incollato allo schermo lo spettatore.
Grazie proprio a questo apporto fondamentale di Lundini, Faccende complicate ci sembra un attualissimo programma di una volta. L’atmosfera quotidiana ci ricorda quella televisione dei primi anni 2000 che abbiamo usato come innesto per l’articolo. Lo sguardo particolare però attualizza quel modello generale. Ne viene fuori un programma particolarissimo, tra i più interessanti che possiamo trovare al momento nella nostra produzione televisiva. Faccende complicate è unico, al pari del suo formidabile conduttore (qui potete trovare le 5 migliori interviste del suo programma precedente: una pezza di Lundini. È un esempio di come basti davvero poco per fare intrattenimento di qualità: la forza delle idee rimane il più vincente tra i segreti per il successo.