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Doctor Who 15×06 – Una puntata decisamente priva di sostanza

Doctor Who

ATTENZIONE! L’articolo contiene SPOILERS sulla nuova stagione di Doctor Who

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Who are you?
I’m the Doctor
Doctor who?

– Intro

Signori e signore, madame e monsieur, Doctor Who è lieto di invitarvi alla sua personale reinterpretazione dell’Eurovision Song Contest. A presentarlo abbiamo Doja Cat, edizione Met Gala per Karl Lagerfeld, e un Ken barbuto che è stato decriogenato appositamente per l’occasione. 2925, Harmony Arena, da qualche parte nello spazio. Il Dottore e Belinda, sempre in cerca del modo per tornare a casa, atterrano con il TARDIS in un palco durante l’ottocentesima e passa edizione dell’Universal Song Contest. Ora, che Doctor Who abbia casualmente fatto coincidere questa puntata con la finale dell’Eurovsion ci sembra alquanto improbabile, seppur raccontare di un attacco terroristico potrebbe anche apparire come una mossa di discutibile gusto. In ogni caso, a un passo dal finale ci ritroviamo necessariamente a tirare le somme, nel tentativo di capire se e come questa stagione sia riuscita a convincerci o no.

Il Dottore e Belinda si ritrovano quindi in un palchetto, non loro, ad assistere alla nuova, coloratissima ed eccentrica edizione del contest canoro. La gioia di Belinda di poter assistere fisicamente a qualcosa che è legato ai ricordi più felici della sua infanzia, come lei stessa racconta, viene bruscamente spezzata dall’attacco terroristico di un gruppo di rivoluzionari. Non può che alzarsi istintivamente un sopracciglio di fronte alla straordinaria capacità di Belinda di passare da un umore all’altro, dal desiderio spasmodico di tornare a casa dalla sua famiglia al farsi distrarre rapidamente da questo o quella meraviglia aliena. In questo, ci duole dirlo, Belinda rappresenta un piccolo fallimento della stagione, nonostante l’introduzione intrigante.

Evidentemente i tempi in cui le companion in Doctor Who riuscivano davvero a imporsi come personaggi tridimensionali sono finiti da un pezzo, e dobbiamo solo farcene una ragione.

Sulla stazione spaziale Harmony Arena, la ragazza si ritrova spaventata e sola, ancora una volta consapevole del pericolo mortale che segue il Dottore ovunque vada. L’evento musicale più atteso della galassia si trasforma, infatti, in una tragedia inaspettata, quando un gruppo di rivoluzionari del pianeta Hellia prendono controllo della stazione spaziale. Disattivando la bolla protettiva, Kid, capo del gruppo, lancia tutti i gli spettatori, i presentatori e lo stesso Dottore in orbita attorno alla stazione. Fortunatamente nessuno è ancora morto, non per il momento, ma il tempo stringe e il Dottore, lo sappiamo bene, lavora meglio in situazioni ad alta tensione.

L'Eurovision secondo Doctor Who
Credits: Disney+

Utilizzando in maniera fantasiosa un cannone a coriandoli, il Dottore riesce a rientrare nella stazione spaziale. Provvidenziale è d’altronde l’intervento di Michael Gabbastone, infermiere, e di suo marito Gary che se fino a un attimo prima litigavano per un posto in palco (spoiler, l’avevano rubato il Dottore e Belinda) adesso si ritrovano a parlare di mavity e fisica con un Signore del Tempo. Kid e gli altri Helliani hanno intenzione di trasmettere un messaggio broadcast a tutti gli spettatori collegati per vedere il contest (circa tre trilioni), al cui interno è nascosta “un’onda Delta primitiva collegata al lobo temporale del cervello”. Non abbiamo capito granché di cosa voglia dire esattamente, se non che si tratta di una trasmissione mortale che annienterebbe chiunque la ascolti. Ma cosa si nasconde davvero dietro il piano degli Helliani?

A fronte di un episodio che non convince e si trascina un po’ per le lunghe, Doctor Who continua il suo nobile intento nel metterci davanti a tematiche attualissime.

Parlandoci del nostro mondo attraverso la lente sci-fi, il sesto episodio disponibile su Disney+ continua, nella più tipica tradizione dello show, a metterci di fronte alle nostre paure più profonde, ai nostri preconcetti, agli stereotipi che sono così visceralmente ancorati nella nostra psiche. Lo fa, stavolta, concentrandosi sul diverso. L’altro, ovvero gli helliani, è considerato strano, diabolico, malvagio, semplicemente in virtù di una caratteristica fisica peculiare. La loro diversità, un tratto visibile come le corna, sancisce sia il loro aspetto esteriore, ma anche quello interiore. Interessante tesi, ma si poteva argomentare di più. Una fantomatica Corporation avrebbe comprato il pianeta intero, compresa la sua popolazione, con lo scopo di trarre profitto indiscriminato dai campi di papaveri. Solo per poter variare la scelta di gusti sul mercato del miele. Da qui la decisione di Cora di tagliarsi le corna per potersi integrare nella società. E da qui anche la scelta drastica di Kid e degli altri ribelli di vendicarsi contro la Corporation.

“When I tell you to stop. You really should stop, babes”

Niente di tutto ciò, però, è giustificabile agli occhi del Dottore che, in un inaspettato impeto di rabbia, giura di ucciderli tutti. E’ già accaduto in passato che il Dottore abbia dato sfogo all’ira e alla collera, tanto da punire più volte i propri avversari anche in maniera piuttosto pittoresca. Eppure in questa puntata, è come se il Dottore avesse travalicato un confine, un codice morale che farebbe rabbrividire Batman. Lo vediamo prendersi gratuitamente gioco di Kid, quasi insensibile alle motivazioni del ribelle,fino ad arrivare a torturarlo.

Una violenza mai vista prima, del tutto ingiustificata e che ci lascia molto perplessi. Non basta nemmeno accampare la scusa del PTSD, non sarebbe la prima volta che il Dottore fronteggia stermini vari ed eventuali. Anche il riferimento del “ghiaccio nel cuore” ci appare piuttosto forzato se pensiamo all’indole generalmente ottimista e compassionevole dell’alieno di Gallifrey. E non si tratta neppure dell’unica forzatura dell’episodio: Graham Norton, Riley, Susan Foreman (l’ennesimo cameo sprecato come nel quinto episodio). Tanti elementi inseriti un po’ a caso all’interno di una puntata che poteva, davvero, diventare una delle migliori dello show. Il problema più grande del sesto episodio è aver preso il tema centrale e averlo trattato in maniera grossolana, sguazzando in superficie piuttosto che scendere nelle sue profondità.

Doctor Who ci lascia così, prima del finale, con ancora davvero troppe domande, un po’ di amarezza in bocca e un colpo di scena che non sabbiamo bene come digerire.