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Django 1×07/1×08 – Quello che c’è dall’altra parte dell’inferno

ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Django 1×07/1×08!!

Le narrazioni moderne sfuggono alla dicotomia. Preferiscono inquadrare la complessità, ampliare gli orizzonti, soppesare le infinite sfaccettature delle cose, scoprire tutti gli strati poco alla volta. Le storie incentrate sulla contrapposizione tra buoni e cattivi finiscono per risultare limitanti, perché è nelle sfumature, nelle vie di mezzo, che c’è il cuore pulsante della vita. La verità alla quale tutti aspiriamo. La realtà più credibile nella quale possiamo immergerci. Django non è una storia di buoni e cattivi. È una storia di uomini e donne alle prese con ombre, fantasmi, bugie e paure. Una storia da terra di confine, fabbricata alla frontiera tra oscurità e luce, tra bene e male, tra giusto e sbagliato. Il vecchio West è una terra macchiata dalla complessità. Austero e selvaggio come il cuore dell’America rurale, ma anche caldo e appassionato come sanno essere solo i luoghi affollati di vita. In questa landa in penombra, dove qualcosa si vede distintamente mentre qualcos’altro sfugge, i personaggi di Django si affannano alla ricerca di pace. Di quiete.

Django 1×07/1×08 è l’ultima rincorsa prima del rush finale.

Django 1x07/1x08
Django 1×07/1×08 (640×360)

La settimana prossima, la serie Sky si chiuderà con gli ultimi due episodi. Parlare di corsa, per una serie come Django, che viaggia a ritmi lenti e sfumati, non è del tutto appropriato. La storia la si riesce ad apprezzare realmente solo andando avanti. L’azione del western è qui depotenziata, attutita dal gran baccano dei dissidi interiori dei personaggi. Sono le battaglie personali che scuotono gli animi dei protagonisti, non la guerra di fuori. Django 1×07/1×08 mostra la guerra come un’eventualità ormai inevitabile: Elizabeth è intenzionata a rovinare per sempre il mondo costruito da John Ellis e, animata da una furia vendicatrice, proverà a strappargli via quel che ha di più caro. New Babylon è una città sorta in contrapposizione all’intransigenza e al fanatismo di Elmdale. John Ellis l’ha costruita un mattone per volta per offrire alle persone un posto in cui sentirsi finalmente liberi e uguali agli altri. Ma l’America di fine Ottocento è ancora un posto intollerante e settario, in cui la libertà va conquistata con fatica, sangue e sudore. La pace è un orizzonte chimerico che solo i sognatori ingenui credono di poter afferrare. In realtà, in Django 1×07/1×08 la guerra sembra essere l’unica strada per guadagnarsi la libertà.

Non è coraggio, osserva Sarah. È solo quello che c’è dall’altra parte dell’inferno.

Nelle terre di frontiera è tutto sofferenza, dannazione e tormento. Più ci si allontana dai confini, più le sagome si fanno opache. Ogni personaggio sta mostrando le proprie vulnerabilità, i propri punti deboli. Il passato torna a farsi fiamma ardente sulla carne degli individui, a bruciare su quelle ferite non ancora cauterizzate. Non esiste un anestetico per i traumi del passato. Ciò che ci ha sopraffatto in una vita lontana, torna a farci visita di tanto in tanto. Ed è lì, nei ricordi rimossi di ogni personaggio, che si nasconde l’altro lato dell’inferno. L’oscurità che riposa in ciascuno di noi. L’altra faccia della medaglia. Ogni personaggio di Django 1×07/1×08 sta combattendo una guerra personale con il proprio passato. Ciascuno di loro potrebbe sgretolarsi all’improvviso, dimenticando la via di casa. Nei flashback – elemento costante e potente della serie Sky -, ripercorriamo il viaggio verso casa dei protagonisti. Django prova a rimettersi sulle tracce della propria famiglia dopo la fine della guerra, ma quel che trova è solo cenere e vuoto. Incolmabile vuoto. John Ellis, al contrario, dopo la morte di sua moglie, prova a dare ai figli un tetto sotto il quale vivere e una città nella quale sentirsi liberi. Sarah fugge da una casa distrutta per trovarne un’altra accanto alle persone che sostituiranno la sua famiglia. Un mattone alla volta ci si costruisce un nuovo posto nel mondo. Solo che il passato torna spesso a far visita e arriverà prima o poi il giorno che a tutti toccherà farci i conti.

Django 1x07/1x08
Django 1×07/1×08 (640×360)

Django 1×07/1×08 ci sta avvicinando al finale. Il rumore non è quello fragoroso degli exploit finali, quanto piuttosto quello soffuso e intenso che si percepisce poco alla volta, in maniera graduale. Sollevare la benda e guardarsi dentro non è così semplice e richiede del tempo per dare un senso alle proprie esplorazioni interiori. Django continua ad alternare azione e lentezza nella narrazione per offrirci il quadro più chiaro possibile sulle scelte dei personaggi e sul loro modo di rapportarsi con la realtà. Queste ultime puntate sono più coerenti e scorrevoli delle precedenti. La serie Sky cresce un episodio per volta, aggiungendo sempre un tassello ulteriore. Sarà solo alla fine di questa stagione che comprenderemo realmente tutti i passaggi, che potremo finalmente unire i puntini gettati sulla superficie di questi primi otto episodi. Un particolare che però emerge con sempre maggiore chiarezza – e che il finale di Django 1×07/1×08 sembra confermarci – è che il vero protagonista della serie, più che il vecchio e stanco Django, un antieroe in crisi profonda, sembra essere la giovane Sarah, la vera miccia pronta ad accendere il finale. Al suo cospetto, gli altri personaggi – a partire da suo padre Django e John Ellis, ma passando anche attraverso i figli di John ed Elizabeth – appaiono come figure pronte a disgregarsi. È lei che tiene insieme tutto, lei che suggerisce la via agli altri. Senza Sarah, i personaggi di John e Django non avrebbero neanche motivo di esistere.

Sarà interessante capire allora come verrà sviluppato il finale della serie e quale sarà il ruolo di questo personaggio nello scontro finale con il villain Elizabeth.

Django 1×07/1×08 (640×360)

L’ottavo episodio di Django è anche il primo diretto da Enrico Maria Artale, che con Sky ha già lavorato per Romulus, un’altra produzione italiana che meriterebbe molta più attenzione. Tra i nuovi personaggi della serie, in Django 1×07/1×08 fanno la loro comparsa i membri della Banda Bolton, un gruppetto di fuorilegge cacciatori di nativi americani che hanno intrecciato il loro percorso con quello del protagonista e che vengono inseriti nella sceneggiatura per dare quel tocco western in più a una storia che a volte sembra distaccarsi molto dal genere di appartenenza. Il capo della banda, il Gigante, è il classico cattivo del Far West che vive al di fuori di ogni legge e che risolve a pistolettate ogni controversia. L’apparizione della Banda Bolton è breve e poco funzionale al racconto, ma serve a tratteggiare le atmosfere da spaghetti western che finora sono state messe in ombra da uno sguardo introspettivo complessivamente più cupo e distante dall’azione tipica del genere. La serie sta crescendo man mano che ci avviciniamo al finale. Le puntate di venerdì prossimo ci chiariranno tutti quei passaggi che per ora ci appaiono più incomprensibili. Non ci resta che attendere.