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La spiegazione della seconda stagione di Dark

Dark ci aveva lasciato con un crescendo di dubbi, gli stessi che accompagnavano Jonas proiettato in un futuro post-apocalittico. Questa nuova stagione è stata nel contempo complessa e pregna di chiarimenti su una narrazione che scopriamo essere più intricata di quanto crederemmo.

Il tema principale delle nuove puntate di Dark è quello del paradosso dei cicli infiniti, sintetizzato da Tannhaus, il costruttore della macchina del tempo, con queste parole:

Un oggetto o un’informazione proveniente dal futuro viene rimandata indietro nel tempo creando così un ciclo infinito nel quale ciascun oggetto perde qualsiasi tipo di vera origine: esiste senza essere stato creato.

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È quello che accade con la macchina del tempo e con il libro sui viaggi del tempo, presenti nel futuro e spediti nel passato per poter esistere. Lo stesso succede a Claudia che nel passato viene a conoscenza dei viaggi temporali ed entra in possesso della macchina grazie all’anziana sé del futuro. Noah, ugualmente, istruisce il giovane sé all’inizio del primo ciclo facendo in modo che diventi l’adulto che è.

Ed è pure ciò che fa l’anziano Adam.

Il fondatore della Sic Mundus altri non è che un Jonas ormai provato dai numerosi viaggi temporali. Adam inganna il giovane sé facendogli credere che il ciclo possa essere interrotto, che la sequenza di disperazione e tragedie che ha investito la sua famiglia e i suoi amici possa essere annullata.

Così non è. Adam fa in modo che Jonas si trovi esattamente dove deve essere per indurre suo padre al suicidio e avviare il ciclo di eventi che avrebbe portato Mikkel nel passato finendo per essere il genitore di Jonas. Non solo: Adam uccidendo l’amata Martha fa sì che il giovane sé provi un dolore così grande da indurlo a non desiderare altro che la distruzione totale del suo mondo. In altre parole: a diventare quello che è in vecchiaia.

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Il vero scopo di Adam, infatti, non è quello di interrompere il ciclo ma di fuoriuscire da questo loop, sconfiggere il “dio” tempo che lui considera il vero carceriere dell’umanità.

Per farlo ha bisogno che il mondo a cui appartiene sparisca.

Che venga annientato per far posto a un “nuovo mondo”. Obiettivo di Claudia è invece quello diametralmente opposto: impedire l’apocalisse e l’annientamento totale che vorrebbe Adam. Dalla sua parte si schiera il giovane Jonas e anche quello maturo, non ancora convinto dal vecchio sé.

Finirà per esserlo, però. Diventerà in sostanza Adam che nel passato avvierà gli esperimenti sui bambini e convincerà Noah della missione salvifica della sua organizzazione. Quest’ultimo, solo negli ultimi istanti della sua vita, si renderà conto di essere stato manipolato da Jonas-Adam che ha sfruttato il suo desiderio di ricongiungersi alla figlia che altri non è che Charlotte Doppler.

Noah si renderà conto che Adam ha sempre saputo chi fosse Charlotte.

Tenterà, perciò, inutilmente, di uccidere il suo mentore. Non potrà farlo (la pistola si incepperà ripetutamente) perché il futuro è già scritto. Adam non è destinato a morire per mano di Noah perché deve viaggiare nel tempo per uccidere Martha e far sì che il giovane sé, privato dell’amore, maturi nel tempo quel disinteresse per ogni essere umano che lo spingerà a voler distruggere il “mondo dominato dal tempo”.

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In sostanza il libero arbitrio, come afferma l’anziana Claudia prima di essere uccisa da un ancora devoto Noah, non esiste davvero. Perché il futuro è stato già scritto e tutto non può che andare come è già andato.

Il ciclo infinito coinvolge così non solo oggetti e informazioni ma perfino gli individui. La figlia di Charlotte, Elizabeth, è quindi anche la madre della stessa Charlotte, avuta dalla relazione con Noah. Non ci è ancora dato sapere come Elizabeth finirà nel passato (prima di riapparire ormai cresciuta nel futuro post-apocalittico) per diventare nonna di sé stessa.

Forse concepirà Charlotte nella linea temporale post 2020.

Un giovane Noah si trova infatti nel bunker insieme a lei. Sarà lui, allora, a viaggiare nel passato e a lasciare nel 1953 la figlia Charlotte per far sì che diventi madre di sua madre.

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Ma, insomma, chi ha ragione? Chi è buono e chi malvagio? Gli schieramenti adesso dovrebbero risultare più chiari. Uno composto da Claudia, il giovane Jonas e il Jonas di mezza età, l’altro da Adam, cioè il Jonas anziano. I primi vogliono annullare gli eventi, il secondo, convinto non sia possibile, vuole dominare il tempo, distruggendo il mondo così come lo conosciamo. Fa perciò in modo che tutto vada come deve andare e che l’Apocalisse si compia.

Il finale di questa stagione è forse la parte più importante di Dark per la comprensione degli eventi. Vediamo infatti realizzarsi l’Apocalisse, generata dall’apertura contemporanea di tutti i wormhole in tutte le linee temporali. Il risultato sarà il mondo distrutto dell’anno 2053.

In sostanza sembra proprio che Claudia e Jonas avessero torto.

Non si può interrompere il loop. Non si può cambiare il futuro perché esiste già come causa del passato. Di qui l’insuperabile paradosso. Adam ha quindi probabilmente ragione: non c’è altra soluzione che creare un mondo nuovo.

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L’apparizione finale di una “nuova” Martha, che afferma di provenire da un mondo diverso, sembrerebbe confermare il buon esito della sua missione. Si è creata una nuova dimensione (un nuovo mondo) in cui Martha non è mai morta. Ora, però, la ragazza sembra aver bisogno del giovane Jonas di “questo mondo”. In mano ha una sfera, evidentemente una versione più tecnologica della macchina del tempo, e si prepara a viaggiare con l’amato.

E cosa accadrà poi?

Questo non ci è dato saperlo (e, come ha rivelato la creatrice dello show, forse non lo sapremo mai). Evidentemente tutto quello che succede al giovane Jonas e alla Martha alternativa è già accaduto al sé maturo e all’anziano Adam. E non sembra sia bastato a far cambiare loro idea sulle convinzioni diametralmente opposte che hanno.

Come riusciranno gli autori a giustificare tutto ciò? Che il Jonas che conosciamo, quello del 2016, stia in realtà vivendo un’esperienza totalmente nuova rispetto al sé maturo e al vecchio sé? Lo scopriremo solo l’anno prossimo, con la stagione finale di Dark. Non vediamo l’ora.

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