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Tra le ultime devastanti uscite firmate Apple Tv+, Cinque giorni al memorial sbarca sulla piattaforma, riaprendo una ferita che forse non si è mai chiusa davvero. In un periodo in cui i cambiamenti climatici ci mettono di fronte all’inizio di uno dei periodi più preoccupanti per il nostro pianeta, tra inondazioni, uragani e terremoti, Cinque giorni al memorial si prospetta non solo come un ricordo, ma come un monito per conviverci a cambiare le cose.

La miniserie Apple Tv+ ci riporta infatti indietro, più precisamente nel 2005, quando l’uragano Katrina seminò morte e distruzione nella Costa del Golfo degli Stati Uniti d’America.

La trama di Cinque giorni al memorial

Cinque giorni al memorial
Cinque giorni al Memorial (640×360)

La miniserie Apple Tv+ statunitense, creata, scritta e diretta dal premio Oscar John Ridley (12 anni schiavo) e dal vincitore dell’Emmy Carlton Cuse (Lost), ripercorre i terribili e tragici giorni (5 in particolare) in cui Katrina (uno tra i cinque uragani più gravi della storia statunitense) nell’agosto del 2005 devastò gli Stati Uniti causando quasi duemila vittime e danni per oltre 120 miliardi di dollari. 

In particolare, Cinque giorni al memorial è stata creata partendo dal libro del premio Pulitzer Sheri Fink, e sotto forma di un concentratissimo medical drama, racconta alcuni degli eventi e le storie di chi in quei 5 giorni si è trovato bloccato all’interno dell’ospedale di New Orleans, senza elettricità, con un caldo devastante e tanti pazienti da aiutare.  

Una miniserie che è molto docuserie

cinque giorni al memorial
Cinque giorni al Memorial (640×360)

Seppur venga classificata a tutti gli effetti come una miniserie da Apple Tv+, Cinque giorni al memorial riporta al suo interno una gran quantità di spezzoni reali. Sono proprio quelle immagini, che tutti ricordiamo, a riportarci alla devastazione a cui per giorni abbiamo assistito inerti davanti alla televisione.

La serie è capitanata dalla bravissima Vera Farmiga (Hawkeye, Bates Motel), che interpreta la Dott.ssa Anna Pou, e che insieme agli altri medici e agli infermieri dell’ospedale tenta il tutto per tutto per salvare e prendersi cura dei pazienti, nonostante le gravissime condizioni al quale la struttura e i suoi dintorni erano sottoposti. 

Gli otto episodi si dividono quindi in cinque veri e propri sulla tragedia e tre sull’indagine che ne seguì. 

Cinque giorni al memorial esaspera come un uragano

Cinque giorni al Memorial (640×360)

I primi cinque episodi dello show, in particolare, sono un potente crescendo di agonia e frustrazione. Scorrono lenti, quasi come se il mondo si fosse fermato imprigionando letteralmente i suoi personaggi. Le condizioni sono terribili, come rappresentato sia nelle riprese in cui il calore e il sudare dei protagonisti sembrano quasi sfondare il muro della televisione, sia nei filmati di notizie contemporanee, ancora strazianti anni dopo. 

I primi momenti mostrati nelle prime puntate vedono dunque i dipendenti dell’ospedale alle prese con scelte difficilissime, nel tentativo di capire come fare per sfruttare al meglio le limitate risorse di una struttura chiaramente impreparata ad affrontare un incubo che in pochi minuti è già reale. La parte devastante poi si manifesta nel dopo, quando gli orrori dei morti, dei feriti e le scie di distruzione hanno reso il caso di Katrina uno dei più preoccupanti che gli americani abbiano mai visto. 

La serie tv non offre niente di non visto, niente di non raccontato, nessun punto di vista che non abbiate già sentito e risentito al telegiornale, ma vuole semplicemente ricordare. Di fatto, è incredibilmente facile dimenticare, ma davvero difficile ricordare che questo problema prima o poi finirà per ripresentarsi, ed è meglio essere preparati.

Perché la miniserie deve farci riflettere

Cinque giorni al Memorial (640×360)

Onde di 15 metri e venti a 160 Km: l’uragano Fiona filmato dal veicolo di superficie senza pilota – e ancora – Florida, l’uragano Ian si avvicina: emergenza in 24 contee. Arrivo previsto per mercoledì”.  

Queste sono solo alcune delle notizie dell’ultima settimana sul nostro pianeta (molto simili a quelle sentite per l’uragano Katrina), già duramente provato da quelle delle settimane prima, dei mesi prima e di anni in cui i fenomeni estremi ambientali stanno aumentando a dismisura. E dunque, forse, Cinque giorni al memorial può offrire due ottimi spunti di riflessione: cosa possiamo fare per prevenire e modificare questo terribile trend e cosa possiamo fare per essere pronti ad affrontarlo. 

Tale aumento è dovuto, come dichiarato dagli esperti, ai cambiamenti climatici causati dall’attività umana, in particolare, all’aumento delle temperature delle acque dell’oceano, causata dall’attività umana, come dimostra uno studio su Nature Communications.  

Cinque giorni al memorial ci mostra quali sono le conseguenze se questo trend non viene frenato, inoltre, ci mostra anche l’importanza di essere pronti a fronteggiare tale fenomeno, garantendo delle strutture adatte e delle procedure per consentire a un paziente collegato a una macchina di poter continuare a vivere.  L’uragano Katrina non è stato un evento isolato, questo è bene tenerlo a mente.

Il cast di Cinque giorni al memorial

Cinque giorni al Memorial (640×360)

Concludiamo con una nota di merito che merita di essere spesa. Il cast è davvero eccellente. Si parte infatti da Vera Farmiga, già nota e con alle spalle ruoli importanti, che anche in questa serie ci dimostra perché vale la pena averla all’interno di una serie tv.

Oltre a Vera Farmiga, troviamo poi la pluripremiata Cherry Jones (24The Handmaid’s Tale), Cornelius Smith Jr. (Scandal), Robert Pine (CHiPs), Adepero Oduye (già visto in The Falcon and the Winter Soldier), Julie Ann Emery (Better Call Saul), Michael Gaston (Blindspot) e Molly Hager (Happyish).

Per finire mi sento di consigliarvi questa serie, non tanto per ciò che accade nelle ultime puntate (quelle sulle indagini, altrettanto importanti) ma quanto più per ricordarci sempre perché ognuno di noi deve impegnarsi per cambiare le cose. Questa serie merita di essere vista, soprattutto oggi.