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Chernobyl – L’attore Jared Harris difende la serie dalle critiche

La serie tv Chernobyl sta facendo discutere, negli ultimi giorni, a causa di alcune incongruenze sulla terribile storia. A queste critiche risponde l’attore Jared Harris.

Il disastro nucleare del 1986 che ha ispirato la serie tv ha lasciato, ancora oggi, dei quesiti da risolvere. Ma quando è una serie tv a non rispecchiare completamente la realtà? Alcuni spettatori infatti hanno notato che esistono delle imprecisioni all’interno della serie. Imprecisioni anche particolari che era quasi impossibile non notarle. Prima tra tutti la benamata Vodka, che viene erroneamente servita in bicchieri diversi dal consueto. Senza però dimenticare altri piccoli dettagli che scorrono all’interno della serie che per molti sono veri errori storici e tecnici.

A queste lamentele risponde l’attore Jared Harris, che in Chernobyl interpreta l’esperto nucleare Valery Legasov. Secondo l’attore queste precisazioni che vengono dagli spettatori non sono importanti, anzi. Una serie tv, secondo Harris, non dovrebbe esser criticata per alcuni dettagli simili, anche perché non sono decisamente rilevanti come cose. Ecco le sue parole al riguardo:

Credo che si stiano ponendo le domande sbagliate. Tutto questo mi sembra un po’ come guardare un dipinto e dire: non mi piace come suona (…) E poi non si tratta di un documentario questo di Chernobyl, è qualcosa di romanzato, è la magia del ‘come sarebbe se…’. Bisogna accettarlo, capire che ci viene raccontata una storia.

Secondo l’attore lo show dovrebbe esser guardato con un altro spirito, con un sentimento decisamente meno critico da questo punto di vista.

Anzi, la serie distribuita da Sky Atlantic e diretta dal regista Johan Renck e lo sceneggiatore Craig Mazin, come spiega sempre Harris, è stata molto dettagliata.

Craig Mazin e Johan Renck hanno un’attenzione scrupolosa per i dettagli e l’autenticità. Poi è normale che molte cose siano state tralasciate. Poche ore per raccontare due anni di vita. D’altra parte, la gente potrebbe leggere un documento di quarantamila pagine su Chernobyl e non capirci nulla perché ci sono troppi dettagli!

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