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Dovete assolutamente ricordarvi delle Witch

Ad ognuna il suo elemento che
il cristallo donerà:
acqua, fuoco, terra, aria e Will
questo gruppo guiderà.

Le super Witch ragazze okay,
non molleranno proprio mai
e più paura non avrai
con le grandi Witch.

Correva l’anno 2005. E per la prima volta in assoluto Italia Uno trasmetteva le Witch, una delle prime serie animate europee che avevano un character design ispirato a quello dei manga giapponesi. Basta un nome, il testo della sigla e subito riecheggia nella mente il monito che accompagnava l’ultima strofa: “Non dimenticare, non dimenticarti di noi”. E infatti, non le abbiamo dimenticate, le cinque Witch. Un tuffo nel passato. E rieccoci, davanti alla tv, a quando abbiamo scoperto per la prima volta che Witch non è altro che un acronimo, composto con i nomi delle protagoniste: WillIrmaTaraneeCorneliaHay Lin.

Prima ancora della serie animata, alcuni di voi ricorderanno i fumetti da cui il cartone -prodotto in Francia – era ispirato. Ma forse non tutti sapranno che le Witch sono nate in Italia. Il fumetto è stato ideato dalla brillante mente italiana di Elisabetta Gnone, del design si occuparono Alessandro Barbucci e Barbara Canepa e fu prodotto da Disney Italia. L’opera cartacea vide la luce nel 2001 ed è andata avanti fino al 2012, terminando con il volume 139. Le Witch hanno venduto oltre 3.000.000 di copie all’anno. E in effetti, il successo di questa serie è fu più che giustificato: nonostante siano passati anni e di cartoni e fumetti su un gruppo di 5 amiche che combattono il male con il potere dell’amicizia e la magia degli elementi, Witch resta innovativo e un’opera che ha precorso notevolmente i tempi.

Per la prima volta la Disney ha ampliato il suo repertorio con un fumetto per ragazze che non era ambientato nelle perfette città di Topolino e Paperino, ma a Heatherfield, sulla Terra. E le sue protagoniste erano delle giovani adolescenti dell’età di 13 anni all’inizio della loro avventura e che oltre ad affrontare il male dovevano anche far fronte a problemi di vita quotidiana, reali e realistici.

La serie si ambienta infatti a cavallo tra due mondi, la Terra e Meridian. Viene così fuori un prodotto che è a metà tra un urban fantasy e un fantasy vero e proprio. Non solo il background è il perfetto mix tra Harry Potter e Sailor Moon, ma soprattutto è l’attenzione posta sull’evoluzione dei personaggi e le loro vicissitudini che hanno fatto delle Witch un vero fiore all’occhiello di quegli anni. Drammi familiari e amorosi fanno da sfondo al perenne sentimento di alienazione che si accompagna con la difficoltà nell’accettare il mondo degli adulti e le loro rigidità, ma riconoscendo che ormai non si appartiene neanche più a quello dei bambini. Witch è un po’ un romanzo di formazione, anche se la serie animata si rivolge principalmente a un target di bambini e pre-adolscenti.

Il cartone riprende i primi due archi narrativi del fumetto in due stagioni.

witch

La storia quindi ha inizio quando le protagoniste formano le Witch. Di generazione in generazione nasce un nuovo gruppo di Guardiane che, investite di magici poteri legati alle forze della natura, hanno il compito di proteggere la Muraglia che separa la Terra dall’oscura Meridian. Ma attualmente, Meridian è governata dal malvagio principe Phobos alla ricerca di sua sorella minore Elyon, nascosta sulla Terra da un gruppo di ribelli, a cui intende sottrarre i poteri magici per impossessarsi una volta per tutta del regno e degli altri mondi. La prima stagione verte tutta sul ritrovamento della principessa e la sua protezione, mentre si approfondiscono le storie e le vicissitudini personali delle ragazze. La seconda stagione invece vede l’arrivo di una nuova antagonista: Nerissa, ex-guardiana a sua volta che ha votato i suoi poteri al male e che mette su un esercito per poter contrastare le Witch e sottrarre loro il potere del Cuore di Kandrakar, custodito dalla leader delle Guardiane della Muraglia, l’origine del potere del gruppo.

Will, Irma, Taranee, Cornelia, Hay Lin avevano ciascuna il proprio spazio, i propri momenti di gloria e quelli di sconforto. E soprattutto ognuna, diversa dalle altre, aveva pregi e difetti in cui le giovani spettatrici potessero riconoscersi. In più, molto prima che il politically correct prendesse il sopravvento rendendo ogni serie il più inclusiva possibile, le Witch erano avanti anni luce. Ognuna delle cinque eroine infatti aveva caratteristiche differenti e alcune appartenevano a nazionalità diverse, cosa che ha permesso anche l’approfondimento di tradizioni e culture che non fossero solo occidentali.

Con nostalgia ricordo il periodo in cui gli albi cartonati si trovavano ovunque, come ogni prodotto di merchandising, mentre tra i più piccoli nascevano le faide tra chi era fan delle Winx e chi delle Witch, seguendo poi entrambe con la stessa passione. Inoltre, ammettiamolo, forse il paragone era anche abbastanza fuorviante dato anche lo spirito diverso con cui erano nate le due serie.

C’era tutto in questo cartone animato: amicizia, magia, crescita, suspense. Per cui no, sicuramente non potremmo mai dimenticarci delle super Witch, ragazze okay.

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