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Dovete assolutamente ricordarvi di Monster Allergy

Monster allergy mi fan impazzir,
monster allergy mi fan starnu-tire!
Monster allergy con il raggio dom,
monster allergy li potrò domare!
Monster allergy.

Better Call Saul

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Correva l’anno 2005. E per la prima volta in assoluto Rai 2 trasmetteva le Monster Allergy, un cartone nato dallo stesso padre delle Winx: Iginio Straffi. Basta un nome, il testo della sigla e subito ci sembra di sentire gli starnuti di Zick che ci avvisa che qualche mostro invisibile si è appostato. Un tuffo nel passato. E rieccoci, davanti alla tv la mattina alle 7 incantati davanti alla storia di un mondo di mostri invisibile ai più. Rieccoci a vagare per quella casa fatiscente in stile neogotico che era la dimora del timido e scontroso protagonista e delle strane creature che vivevano con lui. Non potete non ricordavi di Bombo, il cui crimine è quello di ignorare la dieta e saccheggiare il frigorifero e che ha un debole per le scarpe del ragazzo.

Il punto di forza di Monster Allergy erano proprio i suoi personaggi secondari, per lo più spalle comiche di un protagonista sfortunato, ma che comunque sono diventate delle vere e proprie icone a cui ci siamo affezionati. Senza contare che, esattamente come è stato per le Witch, anche questo cartone è in realtà un adattamento animato di un fumetto. E anche questo fumetto non solo è un prodotto sfornato dalla casa di Topolino, ma – proprio come le Guardiane – è nato qui in Italia. Ma non è un caso. A cavallo tra la fine degli anni ’90 e i primi anni 2000, la Disney si è aperta a nuove idee, a sperimentazioni che non avessero a che vedere con i personaggi più classici. La serie a fumetti è stata pubblicata per la prima volta in Italia nell’ottobre 2003 da un’idea di Katja Centomo e Francesco Artibani.

monster allergy

Un’idea che si è rivelata vincente. Il pubblico a cui Monster Allergy si rivolgeva era piuttosto giovane, ma la storia e i temi trattati hanno finito per appassionare anche i più grandi. E poi: come resistere a due ragazzi apparentemente normali e un po’ sbandati che si accompagnano a un gatto bianco grassottello e un mostro arancione dall’aspetto goffo e amichevole?

La verità è che Monster Allergy ha sempre nascosto la profondità dei temi sotto l’immagine urban fantasy e una storia adolescenziale. Ma nulla è come appare. E anzi, la serie animata invita proprio ad andare oltre le apparenze, a rallentare per alzare gli occhi verso l’alto e vedere oltre, aguzzare la vista e smettere di fossilizzarsi sulle proprie convinzioni e conoscenze per allargare i propri orizzonti. Così il ragazzo strambo, magrolino ed emarginato diventa l’eroe della storia e il bullo invece si trasforma in un timido balbuziente.

Ma facciamo un passo indietro e ripercorriamo quel primo episodio di Monster Allegri.

La giovane Elena Patata si trasferisce a Bigburg, una metropoli nordamericana caotica in cui la vita scorre frenetica e l’unica oasi di tranquillità sembra essere il quartiere periferico di Oldmill Village. A Elena viene subito detto di stare alla larga da Zick, un ragazzino strano con tutte le allergie del mondo che guarda casi abita proprio accanto a lei. Ma Elena è incuriosita dal vicino e invece di evitarlo, tenta un approccio sfruttando il suo gatto Sfruscio. All’inizio Zick è restio e stupito che per la prima volta qualcuno si interessi davvero a lui. Ma Zick nasconde un segreto: è un Domatore, in grado di vedere i mostri e gli spettri e in grado di attirarli e catturarli grazie a delle armi speciali. Nella sua casa un po’ spaventosa, vive con la madre Greta Barrymore e diversi mostri, tutti esiliati dalla loro città natale per alcuni crimini e sorvegliati dall’inflessibile Tutore, Timothy-Moth, che ha le sembianze di un gatto ma è anche lui un mostro.

Nonostante Elena non riesca a vedere i mostri si fida del suo nuovo amico e decide di aiutarlo nella sua missione, ritrovandosi a combattere un mostro che mai avrebbero pensato di dover fronteggiare.

monster allergy

Spesso Monster Allergy è stato definito un prodotto “poco Dinsey”. Questo non solo per il suo invito a non fermarsi alle prime impressioni, ma anche per i temi trattati e alcune scelte narrative che potremmo dire rivoluzionarie. Per la prima volta viene mostrata una donna incinta (la madre di Elena), mentre la madre di Zick è una giovane trentenne vedova e con un figlio a carico. E proprio alla scomparsa del padre di Zick si collega un altro tema importantissimo: quello della morte. Fin dal primo episodio essa è molto presente. Facciamo la conoscenza dei nonni di Zick, Fantasmi Bianchi, ma anche di Spiriti Neri, anime dannate e malvagie.

In Monster Allergy si mette in ridicolo la stupidità di chi giudica in base a cose futili, viene esplorata la solitudine e il senso di abbandono, come le difficoltà di accettare i cambiamenti della vita che va sempre più verso una dimensione adulta.

Un piccola chicca: nel 2016 è stata pubblicata una nuova serie di fumetti Monster Allergy: Evolution, con protagonisti sempre Zick ed Elena solo che ormai sono cresciuti – insieme al loro pubblico – e frequentano l’università. La nuova serie è infatti un’evoluzione dell’originale, con nuove ambientazioni e relazioni non solo esplicite, ma spesso motore stesso degli eventi. L’atmosfera però è rimasta la stessa dei primi volumi, quella che il cartone animato ha saputo così bene rappresentare.

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