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7 iconici episodi di Black Mirror per i quali abbiamo il disperato bisogno di un sequel

Black Mirror

5) Metalhead

Bella, la protagonista di Metalhead
credits: Netflix

Metalhead è il quinto episodio della quarta stagione di Black Mirror. Una storia minimalista e ad alta tensione che però si discosta dallo stile abituale della serie, favorendo una narrazione asciutta e quasi muta. Diretto da David Slade e girato in un asettico bianco e nero, l’episodio segue Bella, una donna in fuga attraverso un paesaggio post-apocalittico, braccata da un letale cane-robot. Il mondo che conosciamo è crollato, e la tecnologia ha preso una piega autonoma e spietata, dando vita a macchine pensate per proteggere, ma che ora uccidono senza pietà. La trama si sviluppa in modo essenziale. Bella e i suoi compagni entrano in un magazzino per recuperare un oggetto misterioso, ma vengono attaccati da uno dei cani robotici. Solo Bella sopravvive, e l’episodio diventa una corsa contro il tempo e la morte, mentre cerca di seminare il robot assassino in un ambiente ostile. 

Solo alla fine scopriamo che l’oggetto che cercava era un semplice orsacchiotto di peluche. Un dono per un bambino malato: un gesto umano e dolcissimo che conferisce un peso emotivo enorme alla tragedia. Metalhead è un incubo tecnologico che parla con il linguaggio del cinema horror e della fantascienza distopica. L’assenza di spiegazioni dettagliate lo rende ancora più inquietante. Non sappiamo come sia cominciato il disastro, ma intuiamo che l’uomo ha perso il controllo delle sue creature. In questo caso, un potenziale sequel potrebbe spaziare parecchio in termini di narrativa. Potrebbe svolgersi anni dopo, in un mondo in cui pochi sopravvissuti cercano di ricostruire una nuova civiltà. In un mondo ipotetico i “cani” potrebbero lasciare spazio a una nuova minaccia: esseri umani che hanno assorbito i metodi delle macchine, diventando cacciatori ancora più spietati.

6) Vota Waldo!

Jamie, l’uomo dietro il pupazzo Waldo
credits: Netflix

Un altro iconico episodio di Black Mirror che meriterebbe un sequel è senza dubbio Vota Waldo!, il terzo della seconda stagione. Vota Waldo! è una satira politica amara e disturbante che anticipa con inquietante lucidità l’ascesa del populismo digitale e la deriva dell’intrattenimento in ambito politico. L’episodio ruota attorno a Jamie, un comico depresso che dà voce a Waldo, un orsetto blu noto per la sua ironia nei confronti della politica tradizionale. Quando Waldo viene lanciato come candidato fittizio in una campagna elettorale, l’operazione goliardica sfugge di mano. Il personaggio animato ottiene un crescente consenso popolare, cavalcando l’antipolitica e il disprezzo verso l’establishment. L’episodio riflette sulla fragilità della democrazia in un’epoca in cui il pubblico è più attratto dall’intrattenimento che dalle idee. Waldo non ha ideologie, non ha programmi, ma ha visibilità, provocazione e impatto emotivo. 

Jamie, l’uomo dietro il pupazzo, assiste con angoscia alla trasformazione del suo alter ego in una forza manipolata da poteri esterni e usata per destabilizzare il sistema politico. Il tanto agognato sequel ideale potrebbe ambientarsi in un futuro in cui Waldo è diventato un simbolo. In questo contesto le IA potrebbero aver preso il sopravvento sull’uomo in ambito politico, sostituendosi allo stesso nel controllo della società. La narrazione potrebbe seguire un giovane attivista politico che cerca di smascherare la macchina dietro Waldo, combattendo contro un sistema in cui la democrazia è stata completamente spettacolarizzata. Anche Jamie, ormai un uomo distrutto, potrebbe avere un ruolo nel sequel, riemergendo dal silenzio e offrendo alla protagonista l’ultima chiave per decifrare il sistema. Vota Waldo! Ha ancora tanti temi da sviluppare: la disinformazione algoritmica, ma anche la personalizzazione del potere, tutti elementi che meriterebbero un’analisi approfondita.

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