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I 9 migliori Easter egg di Black Mirror 7 alle stagioni precedenti

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Quando si parla di Black Mirror, ogni episodio è come perdersi in un mondo fatto di riferimenti nascosti, dettagli sfuggenti e connessioni sottili con altri mondi all’interno dell’antologia creata da Charlie Brooker. Con la settima stagione, la serie non si limita a proporre nuove storie disturbanti, ma regala ai fan più attenti una vera caccia al tesoro fatta di easter egg disseminati qua e là, alcuni più visibili, altri che richiedono occhio e memoria da detective seriale. E se sei tra quelli che hanno gridato “Aspetta! Ma quello è...” (sì, proprio come il meme di Di Caprio sulla poltrona) durante la visione, sappi che non sei solo.

Questa stagione sembra quasi voler premiare la fedeltà degli spettatori storici, con citazioni che attraversano tutte le stagioni precedenti: da Joan Is Awful a USS Callister, passando per San Junipero, Playtest, e persino il primo storico episodio “The National Anthem”. Ogni episodio sembra far parte di un universo più grande, non dichiarato ma fortemente implicito, dove nomi, aziende, gadget tecnologici e perfino fast food diventano ponti tra una storia e l’altra (puoi guardare la nuova stagione qui).

Ecco a voi 9 easter eggs di Black Mirror 7

1) Bête Noire – Il ritorno del computer quantistico di Joan Is Awful

Joan is Awful è uno degli episodi più apprezzati della sesta stagione

In Bête Noire, secondo episodio della settima stagione, uno degli easter egg più ghiotti arriva dritto dritto da Joan Is Awful, l’episodio che ha aperto la stagione 6. Ricordi il super computer quantistico che Streamberry utilizzava per generare in tempo reale le versioni alternative della vita dei suoi utenti? Ecco, proprio lui. In una scena cruciale di Bête Noire, vediamo un laboratorio tecnologico dove un gruppo di scienziati lavora su un enorme dispositivo. Non è mai chiamato per nome, ma l’aspetto è inconfondibile: luci blu pulsanti, architettura a cilindri sovrapposti e lo stesso ronzio ipnotico del computer quantistico di Joan. È lui, senza dubbio (sapevi che Netflix cancella dalla piattaforma una delle storie più iconiche della serie?).

Questo piccolo ma importante collegamento non solo suggerisce che Bête Noire e Joan Is Awful condividano lo stesso universo tecnologico, ma fa ipotizzare che l’intero mondo di Black Mirror sia sempre più unito da un sottile filo rosso: la tecnologia che tutto osserva e tutto registra. Se nel caso di Joan serviva a creare serie tv distorte, qui il computer quantistico sembra essere utilizzato per fini ancora più inquietanti. Il dettaglio è interessante anche a livello visivo: il design del computer è stato mantenuto identico, un regalo per gli spettatori attenti. Anche il modo in cui i personaggi lo osservano, con un misto di reverenza e timore, richiama le stesse emozioni viste in Joan Is Awful. Un easter egg che non è solo un richiamo visivo, ma che apre anche a nuove interpretazioni su come queste tecnologie si sviluppano da un episodio all’altro.

2) Il pacco da San Junipero dalla terza puntata di Black Mirror

Un frame da uno degli episodi più amati della settima stagione di Black Mirror

Nell’episodio 3 della settima stagione di Black Mirror, intitolato “Hotel Reverie” (una delle puntate più apprezzate), è presente un Easter egg che richiama direttamente l’amatissimo episodio San Junipero della terza stagione. Alla fine dell’episodio, la protagonista Brandy Friday riceve un pacco da Redream, e sull’etichetta è visibile il suo indirizzo: 3049 Junipero Drive. Questo dettaglio non è casuale: “San Junipero” è diventato un punto di riferimento ricorrente nell’universo di Black Mirror, simboleggiando un luogo di fuga, nostalgia e amore oltre i confini della realtà. L’episodio Hotel Reverie è stato descritto come un “sequel spirituale” di “San Junipero”, condividendo temi simili come l’amore queer, la realtà simulata e la possibilità di connessioni emotive che trascendono il tempo e lo spazio.

Oltre all’indirizzo su Junipero Drive, l’episodio contiene altri riferimenti a “San Junipero”, come la presenza della tecnologia TCKR, già vista nell’episodio originale, e l’ambientazione nostalgica che richiama l’estetica degli anni ’80. Questi elementi rafforzano il legame tematico tra i due episodi, offrendo ai fan un’esperienza ricca di riferimenti e significati profondi (Cristin Milioti ha spiegato il finale «contorto e folle» del sequel di USS Callister).

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