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Ma quanto era bello Nadja?

Un tuffo nei ricordi che hai
Il diario della mamma ti ridarà
La speranza che c’è dentro di te
Così presto tu la ritroverai!
Nadja, vivi felice danzando
Sogna il tuo principe azzurro
E poi con lui volerai

Correva l’anno 2004. E per la prima volta in assoluto Rai 2 trasmetteva l’anime Nadja. Basta un nome, il testo della sigla e subito riecheggia nella mente la voce narrante inziale, mentre scorrono le immagini della graziosa Nadja Applefield, giovane orfana dal passato misterioso e ballerina della compagnia itinerante Dandelion. Un tuffo nel passato. Ritorniamo a quelle mattine in attesa del nuovo episodio, mentre viaggiamo per l’Europa con artisti girovaghi che diventano come una famiglia e mentre il passato insegue una giovane sincera ed impulsiva che corre verso il suo futuro. 

Ritorniamo a quell’ottimismo, alla fantasia e alla voglia di conoscere, a un anime che era un vero romanzo di formazione e che ci ha accompagnato attraverso mille avventure.

Nadja (640×360)

Tanto, tanto tempo fa, potremmo dire più o meno cento anni, viveva una fanciulla che riuscì a viaggiare oltre la porta del destino, e questa è la sua storia…

XX secolo. La giovane Nadja è cresciuta all’orfanotrofio Applefield convinta di aver perso entrambi i genitori. Alla vigilia del suo tredicesimo compleanno scopre invece che sua madre potrebbe essere ancora viva, chissà dove. La stessa sera, in seguito a un’incendio che distrugge l’orfanotrofio, la protagonista viene aggredita da due uomini, Rosso e Bianco, che tentano di rubarle la spilla a forma di cuore che custodisce gelosamente fin da quando è piccola: unico ricordo di sua madre. In suo aiuto arriva un ragazzo misterioso, biondo e dagli occhi lucenti, che recupera la spilla e la porta in salvo.

La ragazza si risveglia così sul carro della compagnia Dandelion, alla quale decide di unirsi non avendo un posto dove andare e nella speranza che questo viaggio la porti alla scoperta delle sue origini. Si trova così a danzare il ballo de Gli sbandieratori del sole in Italia, il flamenco in Spagna, in Svizzera la danza tirolese. E ogni ballo sembra essere accompagnato da una nuova consapevolezza di sé, ogni città e paese sembra essere una fondamentale tappa nel riconoscimento di chi lei stessa sente di essere in primis e che la avvicina a sua madre.

Estremamente interessante poi l’alternarsi del punto di vista aristocratico e quello della gente comune, alla quale la giovane sente di appartenere e di dover proteggere mentre si destreggia tra ambienti diversi e ne coglie le debolezze.

Nadja
Nadja (640×480)

Nadja è un anime creato da Izumi Tōdō e prodotto dalla Toei Animation, basato su manga omonimo di cui riprende più o meno puntualmente gli avvenimenti.

La differenza più lampante sta nell’assenza del gemello di Rosa Nera, il principe mascherato che come Robin Hood ruba ai ricchi per dare ai poveri. Nell’adattamento della Toei Animation la protagonista è così contesa tra Keith/Rosa Nera e suo fratello gemello Fancis: nell’opera cartacea invece è Francis il giustiziere con la maschera.

Badate bene però a non confondere questa Nadja, bionda e con gli occhi cerulei, con l’acrobata del circo inseguita anche lei e che nasconde un grande un segreto dell’anime Nadia – Il Mistero della Pietra Azzurra che ora trovate su Amazon Prime Video e che prima andava in onda su Italia Uno (non sui canali Rai!). In effetti Nadia – Il Mistero della Pietra Azzurra ha diversi punti in comune con l’anime di Toei Animation e acquisito dalla Rai, e in particolare il background dell’anime e della protagonista e il suo legame con un oggetto (qui la pietra, lì la spilla), unico punto di contattato con le proprie origini.

Scommetto invece che molti di voi non sapranno che Izumi Tōdō non è altro che uno pseudonimo della Toei Animation e che abbia creato, non solo questo anime shoujo, ma anche le Pretty Cure – trasmesse sempre su Rai 2 la mattina – e soprattutto la famosa Doremi. In effetti anche in questo caso, si rivela essere una vera garanzia.

Nadja
Nadja (640×360)

Il titolo originale Ashita no Nadja significa “La Nadja del domani” e bastano pochi episodi per capire il perché di questa definizione. La protagonista è una ragazza solare, che non si arrende mai, e guarda al futuro sempre con speranza, consapevole che il domani è imprevedibile, ma anche che vale sempre la pena di essere vissuto. L’ottimismo e il senso di solidarietà che viene fuori da quei 50 episodi è contagioso.

Anche per chi l’ha visto solo distrattamente da bambino era evidente la carica emotiva che le avventure della compagnia Dandelion, i suoi circensi e gli incontri, trasmettevano. Insegnamenti, messaggi positivi, visioni del mondo e della società critiche, celate sotto una storia ambientata nel secolo scorso si alternavano nel corso dello stesso episodio. Così come il bisogno di appartenenza era sempre bilanciato dal grande desiderio di libertà e indipendenza. Ogni storia apparentemente secondaria era funzionale invece ad aggiungere un tassello a un grande puzzle generale di storie e intrecci, di scoperta e crescita indispensabili.

Troppo spesso la coraggiosa e solare protagonista di questo anime trasmesso la mattina su Rai 2 è stato eclissato dall’omonima della serie Nadia – Il Mistero della Pietra Azzurra, ma è giusto che adesso, anche dopo anni, abbia l’attenzione che meriti. Non c’è una sola puntata che abbia mai annoiato, un personaggio che non sia stato in grado di commuoverci e di farci sorridere a seconda delle situazioni, mai una storia che non nascondesse un sentimento e un significato più profondo.

Nadja era davvero un raggio di sole che affiora dietro le nuvole e ha voluto insegnarci a vedere la vita allo stesso modo.

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