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“Gli appuntamenti devono avvenire in posti pubblici e affollati. Cerchi il romanticismo? Leggiti un libro.”
Parola di Paul Hennessy (John Ritter) e ultima delle 8 Semplici Regole che il padre di Bridget (Kaley Cuoco) ha creato su misura per la bionda e bella figlia adolescente. 8 Semplici Regole è una serie di vita breve, solo 3 stagioni dal 2002 al 2005. La causa non è da imputare solamente alla validità della sit-com, anche se soffriva di una scarsa originalità nella struttura narrativa, ma ad un evento estremo che è il primo degli 8 semplici ricordi.

Di John Ritter ce n’è uno solo

John Ritter
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Paul Hennessy, il padre apprensivo che ha stilato la lista delle 8 semplici regole e che era il fulcro della serie, lascia la sit-com dal quarto episodio della seconda stagione. Tre tazze per la colazione piene di cereali aspettano il latte che Paul Hennessy è andato a comprare. Il latte non arriverà mai, nessuno farà colazione quella mattina e né il pubblico né la famiglia Hennessy vedranno negli episodi successivi il viso di gomma di John Ritter, capace di espressioni e smorfie che raccontavano molto di più di una battuta riuscita. Un infarto nella realtà viene traslato nella finzione e le 8 Semplici Regole restano orfane di padre. Il cardine della serie non c’è più e non per motivi contrattuali o di scelte artistiche. Uno di quei casi in cui tocchiamo con mano che non è vero che siamo tutti sostituibili. Togliendo dal tavolo la motivazione di questa assenza, artisticamente parlando era comunque difficoltoso trovare un attore che riuscisse ad avere un giusto equilibrio tra comicità verbale e fisica portando la giusta percentuale di slapstic comedy nei suoi ruoli quando lo permettevano.

Bridget e la rivincita della bionda

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Daddy’s girl, Bridget, la genesi delle 8 semplici regole, l’adolescente che esce di nascosto dalla sua camera dopo che è già scattato il coprifuoco domestico, la ragazza in balia dei suoi ormoni, superficiale fino a prova contraria, il prodromo di Penny di The Big Bang Theory, le sue prove generali, non ci sarebbe stata quella Penny se non ci fosse stata quella Bridget. Dopo la repentina scomparsa del padre Bridget cambia registro e passa il testimone alla sorella più piccola Kerry (Amy Davidson), la figlia fuori dagli schemi che si ribella seguendo le regole perché non riesce a tradire la sua etica. Bridget si riscatta nel ricordo del padre e di fatto entra nel mondo adulto, un percorso forzosamente abbreviato (comunque genuino e credibile) rispetto al cambiamento del personaggio di Penny.

Vi presento David Spade

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Dopo la scomparsa di John Ritter e del suo personaggio, gli autori avevano bisogno di trovare un’alternativa comica. Compito ingrato e non facile. Per bilanciare un vuoto che si sapeva non essere colmabile, hanno introdotto due nuovi personaggi. Jim Egan (James Garner), il padre di Cate Hennessey (Katey Seagal) e C.J. Egan suo nipote, interpretato da David Spade. Il ricordo è legato al piacere di vedere David Spade all’opera di riempire la parte più comica della serie. Nel personaggio di C.J. travasa tutto il suo sarcasmo, autoironia per un ruolo tagliato appositamente per le sue caratteristiche. C.J. è infantile e irrisolto, con l’obiettivo di agganciare più donne possibili e con tutte le conseguenze del caso. Nella serialità qui in Italia non abbiamo avuto l’opportunità di vederlo perché la sit-com Just Shoot Me! (1997-2003) non è mai stata trasmessa. 8 Semplici Regole è una buona occasione per conoscerlo.

L’ultimo articolo

Nell’ultima sequenda del quinto episodio della seconda stagione “Goodbye-Part 2”, il tributo a John Ritter, la sit-com lascia tutto lo spazio necessario alle lacrime. La famiglia è riunita sul letto matrimoniale che li accoglierà per la notte, ed ascolta dalla voce della madre Cate (Katey Sagal) la lettura dell’ultimo articolo scritto dal padre. Senza titolo, come un’opera incompiuta che aspetta di trovare la sua collocazione. Le parole del padre aiuteranno Bridget a superare il senso di colpa per il loro ultimo incontro quando gli ha gridato il classico “ti odio” in un momento di rabbia. Se i figli si sentono liberi di dire al proprio padre che è un idiota perché non sa riconoscere o confonde il nome di un cantante, che lo odiano perché hanno ricevuto un no a qualche proposta indecente, saranno anche liberi di dire ti voglio bene. La sua eredità morale, questa era la collocazione dell’ultimo articolo che trova il suo approdo nel cuore della sua famiglia. Il titolo? Il nome di ognuno di loro.

Tutto il resto?

8 Semplici Regole si ricorda per essere una serie vintage, volutamente, con caratteristiche da anni 80 proiettati negli anni 2000. Gli autori sono riusciti a utilizzare i toni ingenui tipici delle sit-com del passato senza perdere aderenza con il presente. Si ricorda per Katey Sagal (Cate) che veniva dal lungo successo di Sposati…con Figli e ha virato con professionalità da moglie petulante, pigra, che inveisce contro il marito e la scelta di averlo sposato, a moglie saggia ed innamorata. Si ricorda per James Garner (nonno Jim) e la sua recitazione così fluida da far dimenticare di essere in una sit-com che assolve in pieno al compito di essere accogliente, protettivo ma sagace. Si ricorda soprattutto per il più impegnativo “e se” da applicare alla realtà dei fatti. E se John Ritter non fosse scomparso così improvvisamente? La serie avrebbe vissuto più di 3 stagioni? Cosa sarebbe successo alla storia, ai personaggi? Le 8 semplici regole sarebbero cambiate? Forse no, soprattutto la prima regola: “Tocca mia figlia e perderai l’uso delle mani”. I padri non cambiano.