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Oggi voglio raccontarvi cosa, il mese scorso, mi è successo. Una storia che ha dell’incredibile, che parla di cambiamenti, di presunte malattie e di una strana sindrome.

Diario di bordo

Giorno 1:sindrome

È una giornata come le altre. Dopo una mattinata impegnativa all’università, come al solito mi sono diretto a mensa. Il cibo era strano, ma forse sono io. Ho iniziato a separare i piselli dall’uovo. Finisco la giornata a letto, con qualche dolore allo stomaco e un forte mal di testa. Avrei bisogno di qualcuno che mi canti Soffice Kitty, ma non so cosa questo significhi.

Giorno 2:

sindrome
Questa mattina mi sono svegliato strano, direi diverso. Attendo che il mio coinquilino liberi il bagno, come al solito non sta rispettando la tabella di marcia (mi chiedo tra me e me quale sia questa tabella). Mi lavo e mi preparo per affrontare la nuova giornata. Cerco inspiegabilmente una maglia di Flash, maglia che non ho mai avuto prima. Non so davvero cosa mi stia capitando. Mi sembra di impazzire, faccio cose che prima non avrei mai fatto. Questa sera ho fatto la maratona di tutti i film di Star Trek, film che fino ad oggi non avevo mai guardato. Seguiranno aggiornamenti.

Giorno 3:sindrome

Oggi è peggio di ieri. Non avendo lezione, ho passato la giornata a casa. Di solito sarebbe stata una giornata dedicata all’ozio, ma oggi no, oggi è successo tutt’altro. Mi sono messo davanti al PC e ho iniziato a scrivere. Il titolo della mia creazione è strano: “Contratto tra coinquilini”. Ci sono regole, leggi, che determinano la mia vita e quella del mio collega, all’interno del nostro appartamento. Ero come in trans, ho scritto cose per me senza senso. Alcune regole sono davvero particolari e dittatoriali. C’è scritto che Luca, il mio coinquilino per l’appunto, deve accompagnarmi ovunque con la macchina poiché io sono senza patente. In realtà ce l’ho, non capisco cosa mi stia succedendo. Ho passato la notte in bianco, ancora una volta, spero che questo brutto periodo passi in fretta, Star Wars Rogue One è alle porte e io devo mettermi in fila (?!).

Giorno 4:sindrome

Oggi i sintomi si sono calmati, di strano non è successo nulla. Ho passato una giornata relativamente tranquilla anche se, a dirla tutta, ultimamente mi sto avvicinando al mondo della Fisica. È un universo incredibile, sarebbe bello conoscerlo a fondo. Tutto questo è molto strano visto che sono uno studente di Lettere. Ah, in effetti c’è un altro avvenimento che mi ha preso alla sprovvista. Ho invitato i miei amici per giocare ad Halo (videogioco acquistato appositamente per la serata) e quando Leonardo si è seduto al mio posto, mi sono arrabbiato tantissimo. Una cosa che prima d’ora non avevo mai fatto, un posto personale non l’ho neanche mai avuto in casa.

Giorno 5:sindrome

Dopo aver insultato tutti gli ingegneri presenti nel mio dipartimento, dicendo loro che non sono dei veri dottori, mi sono deciso e sono andato dal medico. Ho spiegato i sintomi, e lui ci ha messo davvero poco a capire cosa io abbia. Si tratta di una nuova sindrome, la Sheldonite. È rara, si contrae quando per sbaglio, guardiamo una puntata di The Big Bang Theory. Riflettendoci, in effetti, l’altro giorno lo passavano alla tv, e io mi sono soffermato a vedere qualcosa che fino a quel momento non conoscevo. Una volta uscito dal medico e tornato a casa, mi sono informato su quelle che sono le conseguenze di questa strana malattia. I sintomi ci sono tutti, disprezzo per gli ingegneri, il dividere il cibo, la mia passione per la fisica, il dire “Bazinga” ogni volta che prendo in giro qualcuno, insomma, mi sto trasformando in lui, in Sheldon Cooper. Quello che non si capisce è se sia effettivamente una malattia o più un superpotere.

Giorno 17:sindrome

È ufficiale. Ho contratto la sindrome della  Sheldonite. Inizio a farci l’abitudine. Inizio a sentire tutto il peso della mia intelligenza, della mia superiorità rispetto al resto del mondo. No, non è una malattia, ora ne sono certo. “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Ho avuto la fortuna di poter essere come il dottor Cooper, ora mio compito è meritarmi tutto quello che è successo. Ho strappato la patente, ho iniziato a studiare Fisica e il buco nero, non capisco più il sarcasmo, amo i treni e maltratto il mio coinquilino.

In questi giorni ho imparato a sfruttare al meglio questi poteri. Non è facile conviverci, ma so che alla lunga potrò davvero fare del bene. Essere così superiori agli altri mi fa sentire invincibile, nessuno può avere la meglio su di me. Sono un bene per l’umanità, ma questo l’umanità ancora non lo sa.

Ebbene si, ho contratto questa sindrome. Sono diventato Sheldon Cooper.